TifoGrifo.com: Web Radio Tv Perugia, calcio, sport, sito, giornale,news

Nuovo “Curi”. Spunta un nuovo progetto da 40-50 milioni ma è fantascienza: piccoli passi senza strafare

Scritto da il 13/08/2018

(ASI) Era il 1975 quando gli operai della Sicel, sotto il sole battente dell’estate, tiravano su in soli quattro mesi il nuovo Stadio Comunale, che avrebbe mandato in pensione il vecchio Stadio “Santa Giuliana”, collocato a ridosso del centro storico cittadino, ormai inadatto alle nuove competizioni che attendevano i grifoni nella massima categoria.
L’azienda dell’indimenticato Spartaco Ghini era leader internazionale nel settore delle costruzioni, arrivando a fatturare cifre record per l’epoca, vicine ai 200 miliardi di lire l’anno. Scelta l’area di Pian di Massiano per erigere il nuovo impianto, i capi-cantiere accelerarono i tempi per dare quanto prima a Perugia e ai perugini una nuova casa per la Serie A, conquistata poche settimane prima dalla squadra costruita dal tecnico Ilario Castagner, dal direttore sportivo Silvano Ramaccioni e dal presidente Franco D’Attoma – cognato di Luciano Servadio, fondatore dello storico marchio d’abbigliamento Ellesse – chiamato a ricoprire il ruolo che pochi anni prima era stato di Annibale “Lino” Spagnoli, figlio di Mario e nipote di Luisa, fondatrice della Perugina e dell’omonima casa di abbigliamento. Insomma, una vera e propria storia “fatta in casa”, nel bel mezzo di un trentennio economicamente florido per la città, la regione e gran parte del Paese, dove il connubio, fisiologico, tra calcio ed impresa non toglieva comunque spazio alla passione, ai sentimenti e ai valori di uno sport vissuto diversamente rispetto ai giorni nostri.
Quarantatre anni dopo, in una torrida domenica di agosto, l’architetto perugino Giovanni Pulcioni ha voluto pubblicare sulla testata online Umbria24 il suo progetto, «sotto forma di tesi di master», pensato per rinnovare completamente l’impianto di Pian di Massiano. Si tratta di un piano estremamente ambizioso, ispirato al modello della società olandese del Twente, che prevede l’intera ricostruzione dei quattro settori principali dello Stadio “Renato Curi” secondo nuovi criteri e l’edificazione di nuove strutture annesse, dedicate a varie tipologie di servizi: dal commercio alla ristorazione passando per una piscina olimpionica e la Facoltà di Scienze Motorie dell’Università degli Studi di Perugia.
Come riportato da Umbria24, il nuovo “Renato Curi” che ha in mento Pulcioni prevede un progetto in tre fasi per un investimento complessivo che, a detta del proponente, oscillerebbe tra i 40 e i 50 milioni di euro ma che, considerando tutti i fattori in gioco, potrebbe addirittura lievitare in corso d’opera, e non di poco. Secondo l’architetto, il finanziamento da 15 milioni confermato dal Credito Sportivo «sarebbe sufficiente di gran lunga per realizzare il primo step del progetto». Per primo step, Pulcioni intende il rifacimento della Gradinata (Tribuna Est), prevedendo la costruzione, alla base del settore, di una superficie commerciale da 11.000 metri quadrati e, nella parte alta, degli ormai famosi Sky Box, già creati a San Siro o allo Juventus (Allianz) Stadium con la funzione di piccole location di pregio non solo per assistere alle partite ma anche per svolgere incontri, principalmente B2B, sette giorni su sette. A completare i lavori della prima fase sarebbe poi la costruzione di due torri, sul modello dello Stadio “Luigi Ferraris” di Genova, che andrebbero a chiudere gli spazi vuoti compresi tra la Gradinata e la Curva Nord e tra la Gradinata e la Curva Sud. Anche queste strutture andrebbero ad ospitare attività e servizi pensati per funzionare tutta la settimana, indipendentemente dalle partite di calcio.
La seconda fase coinvolgerebbe, invece, la Tribuna (Ovest), con nuovi servizi di accoglienza e la costruzione di altre due torri, che stavolta andrebbero a colmare il vuoto tra Tribuna e Curva Nord e tra Tribuna e Curva Sud. Si arriverebbe infine alla terza fase, incentrata sul rifacimento della Curva Sud e delle superfici annesse, con la realizzazione della piscina olimpionica alla base del settore e di una nuova zona dedicata alle tifoserie ospiti all’interno dell’area attualmente occupata dalla pioppeta (un progetto non nuovo, per altro).
Chi paga? Secondo Pulcioni, il progetto sarebbe in grado di autosostenersi: «Se si coinvolgono più realtà e si punta a un impianto che porti davvero Perugia all’avanguardia – afferma l’architetto a Umbria24 – può autofinanziarsi con una logica simile al project financing in cui uno step paga quello successivo».
Quella di Pulcioni non è certo la prima proposta del genere. C’era già stata quella dell’ingegnere Riccardo Cefarelli, un lavoro presentato al Corso di Ingegneria Edile-Architettura dell’Università di Perugia nell’anno accademico 2014-2015, diffuso poi dalla stampa locale nel maggio 2016. Pochi mesi dopo, l’architetto Livio Fratini aveva pubblicato, attraverso il blog di informazione Grifotube, prodotto da UmbriaTV, la sua tesi di laurea, incentrata sull’idea di rifacimento dello Stadio di Pian di Massiano.
Senz’altro si tratta di idee intriganti, suggestive e capaci di stuzzicare le fantasie di alcuni fra i tifosi più affezionati, nonché di suscitare l’ovvia curiosità di stampa e addetti ai lavori. È anche un buon modo, per un giovane neolaureato, di lanciare il proprio nome e farsi conoscere, almeno a livello locale, sfruttando un canale veicolare – quello calcistico – di sicura presa sul pubblico.
Tuttavia appare chiaro che nemmeno uno di questi progetti potrà mai essere realizzato. Gli investimenti richiesti, sia pubblici che privati, sono tutti di elevata entità e le modifiche strutturali previste sono talmente impattanti che richiederebbero anni di lavoro soltanto sugli aspetti burocratici. A fronte, poi, di quali risultati sportivi? Chi sarebbe, inoltre, proprietario del complesso? A chi spetterebbero i costi di gestione, manutenzione, logistica e sicurezza? Quali le garanzie di introito per ipotetiche attività di servizi posizionate 1,5 km dal Centro Commerciale Borgonovo e a 600 metri dal nuovo quartiere residenziale-commerciale dell’ex Tabacchificio già in costruzione?
Persino la Juventus, società plurititolata di rango internazionale, con il colosso Exor alle spalle, ha scelto di cedere il marchio commerciale del proprio nuovo stadio al gigante assicurativo tedesco Allianz e di aumentare vertiginosamente i prezzi dei biglietti di ingresso per poter coprire senza troppi affanni i costi di gestione di un impianto, per altro sempre pieno, che sorge nel cuore di una metropoli come Torino. In una città medio-piccola come Perugia, dove il calcio ha una sua forte tradizione, ma pur sempre di provincia, pensare di poter avventurarsi in progetti del genere, tra l’altro in tempi di spending review per i comuni e di crisi per tante aziende locali, è pura fantascienza.
L’ultimo significativo restyling del “Renato Curi” resta ad oggi quello dell’estate 1996, quando, dopo la nuova promozione in Serie A, il patron Luciano Gaucci e l’allora Sindaco Gianfranco Maddoli trovarono l’intesa per ricostruire i parterre dei quattro settori dell’impianto, comprensivi dell’installazione delle lastre in vetro nei settori di Tribuna e Gradinata, installare una nuova cabina stampa e compiere altri interventi di ammodernamento. Intesa mai più ritrovata con Renato Locchi, entrato più volte in conflitto, nel suo doppio mandato da Sindaco (1999-2009), con l’ex vulcanico presidente del Perugia proprio sulla questione-stadio. C’è poi stata nel 2003 l’installazione dei nuovi seggiolini colorati, a comporre le scritte “R. Curi” in Curva Nord e “A.C. Perugia” in Gradinata, mentre nel 2007 si è provveduto, a norma di regolamento, alla sostituzione dei tornelli d’ingresso e ad altri lavori legati alla sfera della pubblica sicurezza, sino alla più recente risistemazione dello spazio riservato alle persone disabili nel parterre di Tribuna.
L’unica strada praticabile, al momento, sembra dunque essere quella dei piccoli passi concreti, già indicata dal presidente Massimiliano Santopadre, che qualche mese fa pare aver trovato la definitiva quadra con il Comune per dare il via ai lavori di ammodernamento dello Stadio. Il ventilato contributo del Credito Sportivo dovrebbe così consentire in un futuro sempre più vicino il via ai lavori per la copertura integrale dell’impianto, la realizzazione delle quattro torri, in stile Marassi, come previsto anche dal progetto di Pulcioni, e la costruzione di nuovi spogliatoi e nuove aree di accoglienza. Intanto, Perugia Calcio e Comune hanno dato il via all’installazione dei nuovi seggiolini previsti dalle normative UEFA. Si è cominciato dalla Tribuna e nei prossimi mesi si procederà in tutti gli altri settori. In totale, gli interventi di ammodernamento previsti in questa prima fase ammontano a 105.000 euro di investimenti a carico della società. Un po’ alla volta sugli spalti, in attesa di nuove soddisfazioni sul campo.

Andrea Fais- Agenzia Stampa Italia

Scritto da
il 13/08/2018.
Registrato sotto PERUGIA CALCIO, Primo Piano.

Multimedia

passionebiancorossa

Tifogrifo - Quotidiano ed Emittente Radio-Televisiva Web - Autorizzazione 33/2002 Registro dei Periodici del Tribunale di Perugia 24/9/2002 - Iscrizione Registro Operatori Comunicazione N° 21374 - Partita IVA: 03125390546 - Iscritta al registro delle imprese di Perugia C.C.I.A.A. Nr. Rea PG 273151 – © Tutti i diritti sono riservati - Studio grafico: EffePi Soluzioni Grafiche - Provider: Aruba Spa