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Massimo Oddo ha già le idee chiare: “Sarà un Perugia che gioca a calcio”

Scritto da il 24/06/2019

 

Da un campione del mondo ad un altro. Toccherà a Massimo Oddo guidare un Perugia che si preannuncia più che mai ambizioso. Certo, parlare di serie A è assolutamente prematuro visto che sarà importante il materiale a disposizione, ma le premesse sembrano essere quelle giuste. Il tecnico originario di Città Sant’Angelo (Pescara) è reduce dalle esperienze poco fortunate di Udine e Crotone, maturate occorre sottolineare in circostanze un particolari, ed è proprio la sua voglia di riscatto che ha convinto patron Santopadre a puntare su di lui. Questa mattina, nella sala stampa del Museo del Grifo, ha avuto luogo la presentazione.

 

Quasi un segno nel destino il tuo approdo qui…

 

Provo una bella sensazione, ho mosso i primi passi nella Renato Curi di Pescara. Inoltre pochi giorni fa ho sentito Sabrina, che era molto felice. I colori poi sono gli stessi, è una bella combinazione

 

Goretti è una persona che conosci bene…

 

È importante condividere delle idee con società e direttore sportivo. Sono queste che contano, non certamente i nomi e i soldi. Non è retorica, è importante avere un direttore che capisce le mie idee: i nomi si fanno per capire in quale direzione bisogna andare. Il mio compito è migliorare i giocatori che sono funzionali alle idee.

 

Finalmente inizierai un discorso dall’inizio

 

Questa era certamente la mia aspirazione perché erano due anni che subentravo e mi sono dovuto adattare. Cercherò di dare entusiasmo, questa è una piazza importante che ricordo benissimo essendoci stato da avversario

 

Hai già chiara quella che può essere la composizione della rosa?

 

Ci sono giocatori che partiranno con noi in ritiro. Non avrò preclusioni perché ritengo sia importante conoscerli in allenamento e valutarli sul campo

 

Quale tipo di gioco prediligi?

 

A me piace giocare a calcio e credo di arrivare al risultato attraverso il gioco. Servono giocatori adatti a quello che vorrei fare. Preferisco gente che abbia intelligenza tecnica e fisica rispetto a quelli istintivi. È chiaro che ci vuole l’alchimia giusta per fare un grande campionato e per alchimia intendo soprattutto la capacità di essere un gruppo e di superare i momenti difficili. Sarebbe troppo facile se bastassero i bravi giocatori. La componente fondamentale è la testa, che permette ad un giocatore normale di diventare grande

 

Hai parlato con Melchiorri, che hai avuto a Pescara?

 

Non ho sentito nessun giocatore, lo farò in ritiro. Ho avuto poco Federico vedendolo principalmente dalla primavera, ma è sempre stato un ottimo calciatore, magari un po’ sfortunato. Come ho detto bisognerà testare tutti sul campo

 

Hai sentito Nesta?

 

Si, lo sento spesso, siamo molto amici. Abbiamo anche parlato di giocatori

 

Cosa bisognerà fare per cancellare i ricordi?

 

Sarà importante il presente per costruire il futuro. Conterà il divertimento, propedeutico al resto. Il mio personale obbiettivo è quello di portare entusiasmo e andare avanti passo per passo

 

Per te è meglio vincere 4-0 o 4-3? 

 

4-0, perché dovrei prendere tre gol? Ad una buona o ottima fase offensiva deve corrispondere un’altrettanto importante fase difensiva

 

Cosa ti hanno insegnato le ultime due esperienze negative?

 

Si dice che le sconfitte insegnino tanto, le vittorie nulla. Quando vieni esonerato la prima settimana pensi di non aver sbagliato nulla, poi rifletti meglio e capisci dove hai effettivamente sbagliato. Non vince mai la squadra che è perfetta, ma quella che sbaglia di meno. Del resto l’allenatore è un mestiere in evoluzione, magari la mentalità è la stessa, ma si cercano delle soluzioni per cambiare direzione

 

Quale tipologia di attaccante preferisci?

 

Uno che deve saper fare tutto

 

Ti piacerebbe avere Verre in squadra?

 

Preferisco avere giocatori che hanno la testa giusta anziché magari un ragazzo che ha altri obbiettivi, peraltro legittimi. Normale che Valerio volesse misurarsi in una categoria superiore. La cosa più importante è contare su calciatori che si mettano in discussione con la testa al 100% qui a Perugia

 

Per quanto riguarda il contratto sei tu che hai chiesto due anni?

 

Me ne hanno dati due e basta. Questa è una piazza da progetto e si ha l’obbligo di costruire un percorso anche in vista del prossimo anno

 

C’è stata la possibilità di venire a Perugia due anni fa?

 

Ho avuto un contatto con Goretti ma aspettavo di andare a Udine per poter allenare in serie A e non se ne è fatto nulla

 

Sei venuto da allenatore quattro anni fa. Che impressione ti ha fatto il pubblico del Curi?

 

Non è facile per un qualsiasi avversario uscire da quel tunnel e vedere quella curva, che quel giorno era strapiena. Mi piacerebbe che si riempissero anche i distinti

 

Infine, Santopadre che impressione ti ha fatto?

 

Quella di un presidente giovane, pieno di vita e che si è calato in questa avventura con grande intensità. È un vero tifoso del Perugia.

 

Enrico Fanelli – TifoGrifo.com

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il 24/06/2019.
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