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Marioni: “Escluso dalla trasmissione perché ho posto domande scomode”

Scritto da il 06/06/2025

Alla vigilia delle celebrazioni per il 120.o anniversario dell’A.C. Perugia spunta il “caso” Riccardo Marioni. Il giornalista, a lungo direttore di Umbria Tv, con un lungo scritto lamenta che il Perugia calcio avrebbe chiesto la sua esclusione dalla conduzione della trasmissione che l’emittente realizzerà in occasione della cena finale, offerta dall’imprenditore Brunello Cucinelli agli organizzatori della manifestazione. Marioni afferma che la sua esclusione, comunicatagli dal direttore Borras (ma secondo il giornalista riconducibile direttamente a Faroni) nel corso di un incontro cui era presente anche l’a.d. di Umbtia tv, Mapelli, sarebbe dovuta a “domande scomode e inopportune”, soprattutto su aspetti economici e sui rapporti con il precedente patron Santopadre, da lui poste nel corso di alcune interviste realizzate da novembre in poi. La questione non pregiudicherà comunque la presenza di Umbria tv alla cena e la realizzazione della trasmissione sull’evento conclusivo delle celebrazioni, che andrà regolarmente in onda.

Riceviamo e pubblichiamo le precisazioni dal giornalista Marioni


MARIONI RIBATTE ALL’AFFERMAZIONE DELLA SOCIETÀ “NON È STATA UNA CENSURA” E RICOSTRUISCE I FATTI

“Non è così”, “non volevamo si ripetesse un incidente, uno scontro”: sono le curiose spiegazioni che il Perugia Calcio ha fornito ieri rispetto alla esclusione del sottoscritto (Riccardo Marioni) dalla serata conclusiva dei festeggiamenti per il 120°anniversario del Grifo. Non si trattava certo di ricevere o meno un invito ad un evento, a pasteggiare in una cena conviviale, ma di un “veto”, una “censura” professionale verso un giornalista a condurre una trasmissione assegnata alla propria testata, Umbriatv, dagli organizzatori dell’iniziativa. Un fatto senza precedenti, una pretesa eticamente inaccettabile.

Richiesta davanti alla quale i vertici della tv, appresa l’inconsistenza delle motivazioni, avevano opposto la ferma determinazione ad annullare ogni impegno. Per poi decidere di procedere comunque solo grazie alla mia insistenza a farlo, davanti ad un attonito Borras, direttore generale della società perugina. Tutto chiaro dunque, come avevano già comunicato alla tv sia l’addetto stampa Baldoni che gli organizzatori:”Faroni non vuole Marioni”. Non precisare con nettezza i contorni di questa vicenda -forse troppo sottaciuta in questi giorni- significherebbe lasciar passare inosservata un’azione che non può albergare in ambienti liberi, democratici, indipendenti. Falsità e perifrasi non possono nascondere la realtà vera dei fatti. È dunque necessario ripercorrere l’accaduto almeno per sommi capi.

Ad indispettire da subito il presidente Faroni -lo si vide anche da alcune risposte stizzite- erano state le mie domande in quella che sarebbe rimasta sino ad oggi l’unica intervista televisiva di una certa durata su argomenti non sportivi (per misurare la liceità dei temi trattati a calce di questo intervento trovate il link del video). A lamentarsene fortemente con arroganza al termine di una partita, in tribuna, era stato lo stesso Borras, capace anche di chiedermi conto del perché avessi posto quelle domande scomode ed avessi usato determinate informazioni e fonti. Una sorta di processo deontologico! Il fatto non dovrebbe avere bisogno di commenti.

Nel dopo “festeggiamenti” è seguito il curioso giro di parole con cui si vorrebbe motivare ciò che si chiama semplicemente “diktat”. Lo “scontro”, cioè l’ “incidente”, che la società voleva evitare attraverso la mia esclusione -come affermato ieri dalla società- si riferisce invece ad un’altra domanda che avrebbe infastidito non poco Faroni. Quella posta al presidente a casa Sciurpa, main sponsor del Grifo. Gli chiesi semplicemente come procedesse realmente la vicenda della fideiussione prestata da Santopadre, argomento molto dibattuto in quei giorni. Tutto qui, reazione rabbiosa da un lato, silenzio assoluto da parte mia. Questo lo “scontro”, l’ “incidente”, di cui parla ora artificiosamente la società. Ascoltare i testimoni chiarirebbe ancor più l’irrilevanza della cosa. Addirittura al termine della serata Faroni fu capace di un bel gesto porgendomi uno dei suoi avvolgenti abbracci, che iniziando dal polso giungono sin alla nuca! Affettuosita che si sarebbe ripetuta più volte nel corso della stagione. Pace fatta dunque, quasi amici! Vacci a capire!

In conclusione un dubbio rilevante. Nelle nostre ultime puntate della trasmissione “Fuori Campo” siamo tornati a parlare senza mezzi termini della probabilissima esistenza di “trattative in corso” per una eventuale cessione della società. Lo feci, nonostante Borras avesse più volte negato ai quattro venti: “falsità, solo manovre di disturbo”. Che abbiano infastidito anche queste affermazioni?
A ciò si aggiunge un fresco siparietto di lunedì pomeriggio al Curi. Mi trovo faccia a faccia con Faroni e gli chiedo “quien fue a castigarme?” (chi è stato a chiedere la mia esclusione). Risponde con forza e decisione: “yo no, yo no!” dondolando anche il capo con buona evidenza. Conferma netta, non smentisce l’esistenza del veto.

Il presidente vuole solo evitare l’imbarazzo di una decisione così scorretta assegnandone la paternità al robusto Borras? O si è trattato di iniziativa indipendente di quest’ultimo, magari nemmeno messo al corrente delle eventuali trattative, ed irritato da tempo da domande inopportune e considerazioni azzardate di Marioni?
Chissà? Solo Faroni conosce la verità. Tutto comunque molto diverso dalla rappresentazione ammorbidita e distorta che è stata fatta di una vicenda da dimenticare in fretta!

*Il video dell’intervista, realizzata insieme al collega Marco Taccucci, contiene soltanto le domande (scomode) di Marioni e le relative risposte, oggetto delle critiche della società.

Vi proponiamo il video dell’intervista –>https://www.youtube.com/watch?v=XPJAIi4WmYY

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