Hans Nicolussi Caviglia. Testa al Perugia, casa alla Juve. Un self control da esperto e il mito di Johan Cruijff. I tifosi perugini danno sempre il massimo.
Scritto da Redazione il 05/04/2020
Da solo studia Cruijff, suona il piano e si allena
Ha scelto di trascorrere questo periodo a Perugia, dove vive da solo. Una decisione impegnativa ad appena vent’anni, con la famiglia ad Aosta. “Mi è sembrata la scelta più coerente”, dice Hans Nicolussi Caviglia, dimostrando anche fuori dal campo l’equilibrio e la maturità che lo contraddistinguono quando gioca. Scuola Juventus, in prestito al Perugia e in predicato di spiccare il volo verso la serie A il prossimo anno, Hans, per sua stessa ammissione pensa solo “al calcio, a crescere e maturare”. Legge e si aggiorna sul calcio: il suo idolo è Johan Cruijff, un mito come giocatore e allenatore, “uno che ha rivoluzionato il calcio”. Poi, cucina (se la cava) e suona il piano: una passione che gli ha trasmesso Falzerano, ma, dice, “io sono ancora un principiante”. E, ovviamente si allena secondo i programmi che gli fornisce lo staff, non trascurando di fare esercizi col pallone nel piccolo giardino di casa. Conferma che ha una scorta di cinque palloni (ce lo aveva già anticipato giorni fa Nicola Falasco nella sua intervista: https://lnx.tifogrifo.com/nicola-falasco-ai-play-off-ci-crediamo-lanno-prossimo-vorrei-rimanere-a-perugia/168469/ ) “una scorta sia per l’utilizzo, sia emotiva” rivela.
Il self control e i progressi di stagione
Ma in quesì giorni Hans cura particolarmente anche l’approccio mentale al periodo di emergenza. “Credo sia importante non lasciarsi andare all’inerzia, collegare la mente, star bene con sé stessi e imparare a conoscersi un po’ di più”. Quello dell’equilibrio e della forza mentale è una delle qualità che un po’ tutti gli osservatori gli riconoscono, insieme alle doti tecniche, alla visione di gioco, all’applicazione nel lavoro. Lui non si monta però la testa e sa che di strada ne ha ancora da fare per completarsi: “devo migliorare un po’ in tutti gli aspetti, ma ho tempo e voglia per farlo”. Ritiene comunque di aver fatto progressi, in questa stagione a Perugia, “nell’approccio alle partite e nella capacità di capire cosa occorre fare nei diversi momenti della partita”.
I tifosi biancorossi danno sempre il massimo. Testa a Perugia, la Juve è la mia casa
Una stagione positiva per Hans, che a Perugia si è trovato molto bene. “Una città accogliente e aperta, i tifosi sono molto calorosi e anche nelle avversità sono di sostegno alla squadra; se ci contestano quando giochiamo male, ne hanno tutto il diritto perché loro danno sempre il massimo”. E aggiunge che la passione e l’attaccamento dei tifosi per lui sono uno stimolo e non un freno: “mi piace quando c’è tanta gente che ci segue con passione”. Non si sbilancia, invece, sulla sua eventuale permanenza, né sulle voci di mercato che lo vorrebbero la prossima stagione in serie A, campionato per il quale, pare, ci siano per lui già diverse attenzioni: “non ci penso, mi concentro su questa stagione, su quello che devo fare qui adesso, anche perché so che il futuro dipende da quello che si fa nel presente. La mia testa è solo a Perugia, anche se la Juve è la mia casa”.
La Juve di Allegri e la Nazionale di Mancini
Già , perché alla Juve Hans ha fato tutta la trafila nelle giovanili ed è anche arrivato a esordire in prima squadra quando l’allenava Allegri. “Sono grato a mister Allegri per quello che mi ha insegnato e perché mi ha dato la possibilità di metterlo in pratica sul campo”, dice. In quel breve periodo con la Juve di Allegri dice di aver imparato per il solo fatto di aver visto in azione campioni di livello mondiale. E non solo Juve, perché Hans ha anche giocato nella nazionale under 20 ed è stato convocato da Mancini per uno stage dei giovani nella nazionale maggiore, a dimostrazione dell’attenzione che su di lui concentra il calcio italiano che conta.
Oddo, Cosmi, il 3/5/2 e i gol
Al Perugia quest’anno Nicolussi Caviglia ha giocato con una certa continuità. Per un breve periodo è rimasto ai margini della prima squadra ma non si è abbattuto “perché sapevo che ero sulla giusta strada e bastava impegnarmi e dare il massimo”. Come vuole mister Cosmi, che “ci trasmette un forte attaccamento per la maglia del Grifo”. Di Oddo ricorda invece soprattutto la focalizzazione del lavoro su aspetti tattici come, ad esempio, uscire dal pressing avversario. Con Cosmi è cambiato anche il modulo tattico. “Il 3/5/2 mi piace, i due esterni vanno spesso al cross, davanti ci sono le due punte, insomma ci sono tante soluzioni”. Il 3/5/2 di Cosmi chiede alle mezzali di spingersi in avanti e arrivare in zona tiro, cosa che Hans ha nelle sue corde e nella partita con la Salernitana ha fatto con una certa continuità. “Quest’anno ho fatto diversi assist ma ho segnato un solo gol in Coppa Italia: quella della rete è in effetti una delle cose in cui posso fare meglio”.
Alla ripresa il Perugia può giocarsela.
E alla ripartenza del campionato, se e quando sarà? “Per quanto io e tutti noi abbiamo voglia di ripartire, sia chiaro che prima viene la salute e poi tutto il resto”, precisa. Ci saranno comunque dieci partite da fare in un tempo concentrato, per cui la condizione atletica sarà decisiva. “Da professionista, dico che noi dobbiamo fare di tutto adesso da casa per mantenerla, perché alla ripresa occorre arrivare il più possibile pronti”. E il Perugia che chances potrà avere in questa coda ritardata di torneo? La squadra, dice, è un buon mix di giovani ed esperti. “Noi giovani dobbiamo seguire i nostri compagni più esperti”. Tra questi, cita Carraro, “maturo e forte fisicamente”; mentre tra i giovani parla di Capone, “forte tecnicamente, deve solo migliorare sul piano del carattere”. Nel complesso, Hans è sicuro del potenziale della squadra. “Siamo stati discontinui, però so che siamo una buona squadra e, se confermeremo la quadratura trovata contro la Salernitana, possiamo giocarcela”.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia