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Grifo, Castori si presenta: “Nel calcio contano la fame e le idee”

Scritto da il 09/06/2022

Dopo l’annuncio ufficiale, arrivato con qualche ora di anticipo rispetto alle previsioni, è arrivato il giorno del battesimo ufficiale davanti a stampa e tifosi. Fabrizio Castori, che torna in pista dopo l’esperienza in chiaro scuro di Salerno e già dalle prime parole si intravede la sua voglia di riscatto, oltre a quella di lasciare il segno, dopo già averlo fatto in parecchi posti (Carpi su tutti). Il tecnico di San Severino Marche avrà il delicato compito di far dimenticare Alvini, da oggi ufficialmente alla guida della Cremonese e ci proverà a modo suo: con tanta pragmaticità.
Alla conferenza, piuttosto affollata, era presente anche il direttore sportivo Marco Giannitti, che ha così parlato: “Colgo l’occasione per rivolgere un saluto pubblico a Gianluca Comotto, compagno di questi due anni intensi e di successi. Per quanto riguarda il mister Castori siamo contenti di averlo portato qui, la sua esperienza può rivelarsi molto importante. Siamo andati anche sull’uomo, la cui umiltà lo contraddistingue. Infine faccio gli auguri alla società per i suoi 109 anni di storia”.
Arriva poi la volta del tecnico, sottoposto alle domande di rito dei numerosi cronisti presenti.
Quale può essere la tipologia di giocatori che le servono?
Intanto ringrazio tutti per l’accoglienza ricevuta, che già mi mette in condizione di dovermi sdebitare. E’ un motivo in più per essere ancora più impegnato. Che giocatori mi servono? Quelli che siano funzionali al mio modo di fare calcio, dal quale non mi posso discostare. Quando il direttore mi ha chiamato già era a conoscenza di questo. La collaborazione è fondamentale: voglio avere gente che ha fame e che vuole affermarsi, non sono importanti i soldi, ma le idee. Sono dei concetti a cui non rinuncio mai
Il suo curriculum potrebbe essere un problema?
Io ho scalato le categorie da solo. Non mi sento arrivato, ho la stessa passione che avevo quarant’anni fa. Ho l’aggressività e il veleno giusto. Mi piace guardare avanti e pensare di poter fare una stagione importante
Quali sono i motivi che l’hanno indotta ad accettare?
Da ottobre in poi sono venuto spesso a vedere le partite. Ho visto una squadra con dei concetti di gioco vicini al mio pensiero ed in questo modo la strada può essere aperta. Il direttore ed il presidente sono stati convincenti. Avere identità di pensiero aiuta molto
Lei ha disputato oltre 500 partite in serie B e questa stagione si prospetta alquanto complessa. Qual’è la ricetta?
Quest’anno è dura sul serio. Alcune squadre non possono non presentarsi con organici competitivi, ad esempio il Parma che non può sbagliare per due stagioni di fila. Ma ritengo che non bisogna lasciarsi ingannare dai nomi, servirà correre
Ha avuto modo di sentire Pagliari?
Sì, mi ha detto che andavo in una piazza favolosa ed importante. Non posso non citare anche Cosmi e Novellino
In molti sono rimasti impressionati da quella foto a Vietri sul Mare….
Mi ero ripromesso di non parlare di Salerno dato che sino al 30 giugno sono ancora sotto contratto. Su questa foto ci hanno un po’ romanzato, a casa mia non prendeva e allora sono uscito. Certamente ci stava un po’ più di riconoscenza
Ci possono essere delle similitudini con il Perugia di Alvini?
Massimiliano ha fatto un ottimo lavoro. Il mio pensiero è quello di attaccare la profondità: dico sempre che lo spazio è il nostro miglior giocatore e dobbiamo farlo giocare. Questi concetti li ho notati
Tra questi c’è il retropassaggio al portiere?
Assolutamente no, sono cose che mi fanno incavolare come una bestia. Una volta il pubblico fischiava il retropassaggio; certo, il portiere si può usare, ma bisogna ricordarsi che la porta sta dall’altra parte
Ha notato qualche similitudine con Salerno?
Non so sinceramente. C’era una situazione difficile nella quale era importante saper trovare delle soluzioni
Le sue squadre non sembrano avvezze al possesso palla…
Quando ero a Carpi noi eravamo ultimi in questo fondamentale, ma primi per conclusioni verso la porta. Il Times di Londra su questo ha scritto un articolo, chiamandomi “Il Becchino del Tiki Taka”. Tenere palla serve a poco, bisogna cercare la profondità e correre
Infine, cosa dirà ai suoi ragazzi il giorno del raduno?
Non saprei. Sicuramente dirò loro come dobbiamo giocare, cose essenziali. A fare la differenza saranno i comportamenti, le parole servono a poco.
Enrico Fanelli – TifoGrifo.com
Scritto da
il 09/06/2022.
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