Rimini-Perugia 1-1. Grifo preso a pallonate, ma arriva un punto d’oro.
Scritto da Redazione il 01/02/2025Il punto è d’oro, ma il Perugia esce da Rimini senza far vedere nessun progresso nella prestazione. Anzi, il primo tempo è una sequela di occasioni per il Rimini (alla fine ne abbiamo contate ben nove) con il Grifo preso letteralmente a pallonate, incapace di contrastare gli arrembati romagnoli che sbucavano da tutte le parti e tiravano da ogni posizione. Hanno tenuto in piedi la baracca e la faccia del Perugia solo Gemello, con un paio di interventi extra, e Cisco con tre conclusioni pericolose, nell’ultima delle quali l’esterno ha trovato una deviazione e il pareggio del gol siglato da Fiorini un minuto prima. La squadra di Zauli dimostra nel primo tempo tutti i suoi limiti di sempre, con carenze tecniche e caratteriali evidenti e a tratti irritanti. Il Rimini gioca la sua partita tra le llinee con le incursioni di Megalaitis e Malagrida che mandano in tilt l’assetto difensivo biancorosso. I grifoni non riescono ad uscire dalla propria area, sono perdenti sui contrasti e sulle palle vaganti e i romagnoli trovano sempre spazi indisturbati per le loro iniziative e conclusioni. Insomma, una figura magra da squadretta di provincia, ma senza la lucidità e l’organizzazione che una squadra con mezzi tecnici e caratteriali limitati dovrebbe mostrare. E giova a poco, nel primo tempo, la mossa di Zauli di mettere la difesa a tre e infoltire la mediana, avanzando a sinistra Giraudo e arretrando a destra Cisco. Incredibilmente, però, il primo tempo finisce 1-1 e nella ripresa il Perugia può alzare il baricentro, complice il calo dei riminesi. La partita resta saldamente in mano alla squadra di Buscé, che crea comunque un paio di occasioni e diverse situazioni in cui arriva al tiro dal limite senza il disturbo di centrocampisti e difensori perugini. Ma il Grifo riesce a tener palla più spesso e più a lungo, creando anche un’occasione con il solito Cisco, autore di un tiro cross che il portiere riminese va a togliere dal sette con un balzo felino. Il gioco comunque latita sempre, con l’unico schema palla avanti a sperare in qualche spunto individuale. Ma oggi Matos non brilla, e Montevago resta come sempre isolato in area dal modulo voluto da Zauli, che lo penalizza oltre i suoi demeriti. Bartolomei trequartista si vede poco o niente in fase creativa nel primo tempo, mentre qualcosa in più fa vedere quando, nella ripresa, arretra qualche metro e torna quasi nella sua posizione di mediano. Torrasi non è pervenuto, Giunti ha toccato molte palle, ma poche con costrutto. La difesa, con Amoran e Leo, balla per tutta la prima frazione e fa rimpiangere i tanti e gravi infortuni che l’hanno colpita. Perché, aldilà delle carenze tecniche, dei limiti caratteriali e dell’anchilosi tattica di Zauli, Angelo, Lewis, Riccardi e Mezzoni in lunga degenza, nessuna squadra se li potrebbe permettere. Lunedì chiude il mercato, qualche cosa potrà arrivare, ma gli standard del Perugia resteranno questi. E, quindi, sembra chiaro che il campionato di sofferenza continuerà.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia