Il paradigma del Grbic bis: “Dobbiamo essere una squadra”
Scritto da Redazione il 28/05/2021Sei anni e sembra ieri. Nikola Grbic e la Sir Safety Conad Perugia si erano lasciati all’indomani della semifinale scudetto del 2015, persa rocambolescamente contro Trento e oggi si ritrovano per provare a migliorare un percorso già allora piuttosto promettente. Dopo la vittoria in Champions il tecnico serbo si accinge a tornare sulla panchina bianconera con un bagaglio di esperienza (e di successi) in più. Questo pomeriggio, presso la sala ospitality del Pala Barton è avvenuta la presentazione agli organi di stampa.
Sono passati tanti anni, quali sono le tue sensazioni?
Ne ho fatte di esperienze di questo tipo. Dopo due anni in Polonia tornare a Perugia, dove ho iniziato ad allenare, è sempre emozionante. Ho avuto la fiducia di Sirci 7 anni fa quando non ero nessuno e ora torno da vincente. Sono sempre uguale come persona, diverso come allenatore. Spero di riuscire a trasmettere in campo quanto fatto in questi anni, cioè quello di volere tutti arrivare ad un obbiettivo
I grandi obbiettivi portano delle pressioni e tu ne sei abituato..
Quando una società forte ti vuole è chiaro che ti piace molto per ego e stima. Inoltre con una squadra intorno le aspettative sono tante. Tornare qui è un grande stimolo; voglio riuscire ad aiutare i miei giocatori ad essere più motivato
Che Perugia ritrovi come società ed ambiente?
Migliore sicuramente come organizzazione, consapevolezza e trofei vinti. Sicuramente la squadra è molto più forte di come era prima
DOMANDA PER IL PRESIDENTE GINO SIRCI
Avevate puntato su un uomo che era alle prime armi. Come lo ritrovate?
Già allora si vedeva che aveva talento, poi gli abbiamo detto: “Noi vogliamo vincere subito. Se vai in giro a fare esperienza sicuramente migliorerai”. Il valore di una società è quello di conoscere ciò che una persona riesce ad esprimere. Ci abbiamo pensato tardi a riportarlo qui perché aveva ancora due anni con lo Zaksa. Poi è tornato perché c’era con noi ancora un forte legame umano, con Bino Rizzuto in primis. Abbiamo fatto capire che qui c’è gente normale e di cuore. Vorrei far passare il messaggio “Perugia città d’amore”: i nostri tifosi non sono uguali ad altre parti e i nostri dirigenti hanno fatto sì che Nikola tornasse nonostante avesse due anni di contratto perché qui stava bene. Ora è diventato il più fico degli allenatori europei. Inoltre è un gran signore, carico di convincimento anche se i primi protagonisti sono i giocatori. Infine i tifosi: sappiamo quanto ci siano mancati. Speriamo che questa nostra scelta, sebbene tardiva, si riveli azzeccata
RIPRENDE A PARLARE GRBIC
Come sarà la Sir 2021/22?
È chiaro che un’aggiustata la dovrò dare. Avendo dei giocatori con determinate caratteristiche devi applicare una tattica diversa ma non è questo ciò che mi preoccupa. Spero che i ragazzi capiscano che devono sacrificare le loro qualità al servizio della squadra, che è quella che vince. In più devono avere l’apertura mentale a migliorarsi, altrimenti si rischia di rimanere indietro. Se invece l’esito sarà positivo non esiste avversario che tenga
Per ciò che riguarda il mercato come hai vissuto questo passo indietro di Trento?
So che Civitanova aveva offerto molti soldi per arrivare a Giannelli, poi si è aperta la strada per Perugia. Ho dato subito il mio ok perché si trattava di un investimento per il futuro, oltre al fatto che è un grande acquisto. In più questo rende le cose più facili perché tutti vorranno venire a giocare qui. Ma come ho detto conterà la squadra
Allo Zaksa si è parlato di “Metodo Grbic”. In che consiste?
In quella squadra c’erano due leader assoluti ed era un piacere allenarli perché erano motivati, positivi e spronavano il gruppo a dare il massimo. Poi ho avuto la fortuna di avere come presidente Sebastian Swidierski, che è stato giocatore. Gli investimenti sono stati fatti su giocatori importanti e abbiamo trovato la quadratura su tutte le situazioni di gioco. Era un mix tra uomini esperti e giovani desiderosi di dimostrare ma soprattutto molto bravi. Il mio metodo non è mai cambiato, eccetto gli allenamenti, in cui cerco di ottenere il massimo da ognuno. Quando ci riesco giochiamo meglio. Non guardo mai le statistiche, che sono i numeri giusti delle cose sbagliate, ma ciò che accade in campo.
Come si è sviluppata la trattativa?
Ci siamo sentiti con Bino, anche se non ricordo la data precisa. Parlavamo di tutto, ad un certo punto gli ho chiesto il vero argomento della discussione. Mi ha chiesto come ero messo e gli ho risposto che avevo fatto un biennale pochi mesi fa. Successivamente mi ha detto di aver bisogno di un allenatore e questo mi ha fatto riflettere molto. Con il tempo ho capito che era una cosa seria e ho chiesto tempo. Non è stata una decisione semplice, perché lo Zaksa aveva comunicato che sarei rimasto, ma quando abbiamo messo sul foglio l’impegno di venire qua non ho avuto più dubbi
Troverai in rosa grandi campioni. Sarà la vera sfida?
Ogni squadra ha le sue caratteristiche e la sua storia. Con Simone ad esempio qualcosa dovrò cambiare. Sarà importante decidere la tattica per far esprimere al meglio questo gruppo. Ma prima devo conoscerlo, poi vediamo
Qual’è il tuo rapporto con i social?
Non sono attivo perché non ho tempo. Mi piace il confronto diretto con la gente
Sul piano organizzativo avete già deciso qualcosa?
Mi sono incontrato con il preparatore atletico ma non sappiamo ancora quando inizierà il campionato. In Polonia ho avuto la fortuna di iniziare con il gruppo al completo dato che per via del Covid non giocava nessuno, quest’anno si parte con 5-6 giocatori per poi aspettare gli altri che tornano dalle nazionali. Indicativamente partiamo per inizio agosto
DOMANDE PER IL PRESIDENTE SIRCI
È stato un anno difficile, ci fa il punto sulla situazione attuale?
Ci manca un milione di euro di budget. Abbiamo sopperito stingendo i denti. Ma la pallavolo è talmente importante per me e certi sponsor e bisogna andare avanti a tutti i costi. Le relazioni con i partner sono ottime, basti pensare che si sono sacrificati. C’è grande voglia di ricominciare ed essere protagonisti. Lo scorso anno poteva andare anche peggio, ma ci siamo difesi bene.
È stato difficile tenere Leon?
Aveva un altro anno di contratto, non si è mai posto il problema. Lo volevano altre società, ma dovevano passare sopra la nostra approvazione, che non c’è stata. La pallavolo serve per spendere soldi non per guadagnarli. Vedremo poi in futuro se rinnoverà
DOMANDA PER IL DIRETTORE GENERALE RIZZUTO
Ti aspetti un aumento di stipendio dal presidente?
No. Dico che sette anni fa io e Nikola ci siamo ripromessi un ritorno. Sapevamo che prima o poi sarebbe avvenuto. Perugia è fatta di persone di cuore e questa è stata una scelta condivisa da tutti. Fortunatamente il presidente Swidierski si è dimostrato aperto e tutto è andato bene
DOMANDA PER IL DIRETTORE SPORTIVO RECINE
Ci fai il punto sul mercato?
Ogni top team è sempre sul mercato. Ringraziamo gli sponsor e il pubblico, la vera motivazione per tenere duro e rilanciare
LA CHIUSURA SEL PRESIDENTE
Sirci conclude la conferenza con un annuncio: “Il 15 luglio ci sarà una grande festa per celebrare la conquista della Supercoppa. Non vedo l’ora di riabbracciare il nostro meraviglioso pubblico”.
Enrico Fanelli – TifoGrifo.com