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Christian Capone.  Un talento a servizio del Perugia per molto più della salvezza.

Scritto da il 07/04/2020

 

 

L’emergenza da solo a Perugia e le radici all’Atalanta

Tra allenamenti (“non è facile, perché non ho a disposizione molto attrezzi) serie tv (ora sta seguendo “La casa di carta”) e play station, Christian Capone cerca di allontanare il pensiero triste per quanto sta accadendo nella sua città, Abbiategrasso. La famiglia sta bene, ma la situazione difficile in Lombardia lo ha spinto a restare da solo a Perugia in questo periodo di fermo. Capone è in prestito al Grifo  fino a giugno dall’Atalanta, squadra che lo ha cresciuto nelle proprie giovanili, per poi lanciarlo in campo professionistico (due stagioni a Pescara prima di arrivare in Umbria). “Certo, dice, il mio obiettivo è di tornare un giorno all’Atalanta, squadra ormai di élite, che ha sfondato anche in Champions”. Tra l’altro rivela che Giulio Migliaccio, dirigente della squadra orobica che si occupa di seguire i giocatori in prestito, lo segue da vicino e lo chiama spesso “per far sentire la vicinanza della società”.

 

La nazionale

Christian fa parte anche della nazionale Under 21, dopo aver giocato praticamente in tutte le rappresentative azzurre giovanili dalla Under 15 in su. L’anno prossimo, salvo spostamenti del calendario internazionale dovuto al covid, sono in programma gli europei Under 21 e Capone è sicuramente tra i papabili alla convocazione.

 

Perugia scelta positiva, il modulo non è un problema.

Christian conferma che la scelta di venire a Perugia è stata per lui positiva, “fin dall’inizio, perché Oddo e Goretti mi volevano fortemente”. Poi, la stagione sua, come quella della squadra, è stata a fasi alterne. E, nonostante avesse a gennaio diverse richieste di mercato, lui ha deciso di restare a Perugia, “e ne sono stato contento”dice. Questo nonostante che, col cambio di allenatore e, conseguentemente, di modulo, sulla carta abbia minori possibilità di trovare spazio. Perché nell’albero di Natale di Oddo, lui era uno dei due trequartisti, “ il mio ruolo ideale, a me piaceva”, ruolo che ricopre anche in nazionale. Comunque, Capone crede di di poter tranquillamente giocare anche come seconda punta, cosa che di fatto faceva anche nel 4/3/3 a Pescara con Zeman, dove era l’attaccante esterno di sinistra.

 

Zeman, Oddo, Cosmi

Sull’allenatore boemo Capone ha parole di gratitudine: “mi ha lanciato nel calcio che conta, ero alla mia prima stagione da professionista, feci sei gol in serie B, il mio massimo”. Tutti i mister avuti però, dice, “sono stati importanti per la mia crescita”. Con Oddo, stava a trovando una certa continuità prima dell’esonero. Cosmi “ama Perugia, ci ha fatto capire che vuole che diamo sempre tutto in campo e in allenamento ed ha cercato di “aiutare tutti i grifoni sul piano caratteriale”.

 

L’aspetto caratteriale da migliorare

E l’aspetto della forza mentale è quello su cui forse a Christian è mancato qualcosa che gli ha impedito di esaltare le sue notevoli doti tecniche. Lo aveva detto anche il compagno di squadra Andrea Fulignati nella sua intervista giorni fa (https://lnx.tifogrifo.com/andrea-fulignati-la-solitudine-dei-numeri-uno-larmonia-del-gruppo-e-il-cuore-dei-tifosi-del-perugia/168511/) e Capone non smentisce. “Si, sul piano caratteriale devo migliorare, Andrea non è il primo che me lo dice, ma mi fa piacere che un compagno pensi di me cose positive”. Christian imputa alla sua giovane età qualche calo di concentrazione ma il fatto  di aver trovato spazio in squadra solo in modo discontinuo lo attribuisce al fatto che in squadra ci sono fior di attaccanti con molti gol nel loro curriculum.

 

Alla ripresa, il mio contributo per il Grifo spero sia decisivo per fare molto più della salvezza

Comunque, se il campionato ripartirà, “sarà un po’ come dopo la preparazione estiva, tutti noi giocatori ripartiremo  un po’ sullo stesso piano”. Insomma, ci sarà più spazio per tutti, anche perché “si giocherà ogni tre giorni”. E Christian, che finora ha segnato due gol (in particolare ricorda quello al Pescara “un’emozione, un bel gol, sotto la curva nord e contro i miei ex compagni”, sottolinea) spera di poter dare il suo “contributo decisivo per portare punti al Perugia”. E dove può arrivare il Grifo? “Il primo obiettivo, dice, è trovare la salvezza prima possibile, ma è una squadra che può fare molto di più se trova continuità”.

 

Papu Gómez, Dybala, Ilicic e…Buonaiuto

Capone ha come modello di riferimento Papu Gómez dell’Atalanta, che ha visto all’opera da vicino quando era nel club orobico. Ma, dice, “nel mio ruolo ammiro molto Dybala e Ilicic, e in genere tutti i giocatori che hanno estro e fantasia”.  Invece, tra  i grifoni  Capone ha legato molto con l’altro Cristian (quello senza acca) Buonaiuto. “Anche per il mio ruolo sa darmi consigli preziosi. Lo stimo come persona e dico che ha una qualità tecnica superiore alla media”.

 

Taglio stipendi e tifosi

Sull’ipotesi di taglio degli stipendi Capone è possibilista: “la Juve è stata la prima a decidere, ma c’ero li si parla di stile di ben più elevati dei nostri. Tutte le società devono mettersi d’accordo, da parte mia credo che, se necessario, sapremo essere vicini alla società”.

Infine, un flash sulle città che ha conosciuto da giocatore, Bergamo (otto convocazioni con l’Atalanta quando era in Primavera,  Pescara e Perugia). “Sono tutte squadre con una grande storia e i tifosi amano le proprie città e seguono la squadra del cuore”.

 

Daniele Orlandi-Agenzia Stampa Italia

Scritto da
il 07/04/2020.
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