Vince il Perugia umile ed empatico. Al Grifo la gloria, agli altri i playoff
Scritto da Redazione il 02/05/2021In Fabio Caserta ci abbiamo sempre creduto. Sarà forse per la sua umiltà, dote dei grandi di cui è intriso il suo nobile animo. O forse per la sua coinvolgente empatia. La capacità di comprendere sempre lo stato d’animo dei suoi calciatori, di calarsi nei loro panni nel bene e nel male, ha fatto la differenza.
Il gruppo si è trasformato in squadra, e la squadra è diventata – giornata dopo giornata – compatta e vincente. Abile nel risorgere come un’araba fenice dopo le sconfitte di Padova e Gubbio. Forte come un grande pugile nel rimanere in piedi dopo un paio di ganci che avrebbero seccato chiunque.
Letale come uno scorpione nel piazzare la puntura letale a un Padova che ha commesso l’errore di cantare vittoria troppo presto. Le galline padovane questa volta non c’entrano nulla. Quando nel pollaio ci sono tanti galli – nonostante il loro indiscutibile valore – il giorno non arriva mai. Eppure qualcuno in Veneto anziché riconoscere i meriti al Perugia è ancora convinto di aver perso il campionato per un episodio poco favorevole.
Memoria corta. Le tre pappine – diciamo tre – incassate dal Padova al Curi non possono essere dimenticate. Così come sarebbe bene sottolineare come gli episodi – alla fine – si bilanciano quasi sempre. Vale anche per il Padova superficiale nel dilapidare un discreto margine di vantaggio sulle inseguitrici.
Ha vinto il Grifo, col rostro e con l’artiglio. A Perugia la gloria, agli altri i playoff. Il resto è parte di un chiacchiericcio inutile che non vale la pena neanche ascoltare. Parole, soltanto parole.
Raffaele Garinella- Tifogrifo