Venezia-Perugia 3-0 Si impantana in laguna la stagione del Perugia. Ora quali strategie per il futuro?
Scritto da Daniele Orlandi il 03/06/2018
Si spegne tristemente, impantanata in laguna, la stagione del Perugia. Una sconfitta senza attenuanti, irritante e amorfa, quella dei grifoni a Venezia. Una prestazione tra le peggiori in assoluto di tutta l’annata, una resa incondizionata, una brutta uscita di scena. I grifoni stanno in campo bene e con qualche idea una mezz’ora, fino al vantaggio veneziano. Creano più situazioni e anche qualche occasione, vanificandole per errori nei passaggi e nei movimenti negli ultimi venti metri. Poi, preso gol su schema da corner, si squagliano poco a poco e neppure rientrano in campo nella ripresa, quando il Venezia, squadra non trascendentale, ma cinica e determinata quanto serve, approfitta senza pietà dello sbandamento dei grifoni. Il 2-0 arriva sempre su azione da corner, mentre il 3-0 nulla nel finale La sconfitta è stata la degna conclusione ed effigie di una stagione nella quale le carenze tecniche di sono sommate a quelle caratteriali e gli errori societari nella scelta di giocatori e tecnici hanno determinato le une e le altre. Nesta in poche settimane non poteva aggiungere granché al potenziale di una squadra scarica mentalmente e fisicamente, ma sembrerebbe aver solo creato maggior confusione, nel tentativo di cambiare l’atteggiamento della squadra in modo più propositivo sul piano del gioco. Aldilà delle buone intenzioni del nuovo tecnico, che non va giudicato perché due partite sono troppo poche per poterlo fare, le novità di preparazione e di impostazione sembrano aver fatto perdere al Perugia qualche equilibrio di brediana memoria. La squadra, dopo lo 0-1, è sembrata non crederci più e la deriva del secondo tempo è somigliata ad una lunga confessione della propria impotenza. Adesso la società, dopo un’annata con più ombre che luci, dovrà ragionare a lungo su come impostare la prossima stagione, perché non sarà né facile, né scontato, ricostruire l’ambiente con una tifoseria fortemente scossa nelle proprie convinzioni. Se si deciderà di ripartire da Nesta, occorrerà valutare come fare in modo che un allenatore che deve ancora dimostrare tutto paghi troppo la propria inesperienza. La società ha sempre battuto la strada di tecnici promettenti, ma alle prime armi. Finora, queste scelte, anche se hanno prodotto buoni campionati, non hanno quasi mai pagato in termini di obiettivo finale. E, poi, dal punto di vista del mercato, occorrerà fare più attenzione a costruire rose non solo con un tasso di qualità elevato, ma anche con elementi di personalità e con le caratteristiche giuste per coprire tutti i ruoli, cosa che quest’anno è vistosamente mancata appena le assenze per infortuni hanno creato vuoti, soprattutto a metà campo. La società, è vero, in rapporto alle proprie potenzialità di budget ha raggiunto risultati di assoluta efficienza. Ma, in una piazza come Perugia occorre, se possibile, fare uno sforzo supplementare per non tentare sempre e solo la scommessa. Qualche certezza in più, in termini di strategia e di comunicazione, occorre darla.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia