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Una settimana sull’Oddovolante

Scritto da il 02/10/2019

 

 

Una settimana sull’Oddovolante (ok, che Dio mi fulmini immediatamente), passando dalla splendida vittoria in casa col Frosinone, alla debacle di Empoli.

 

Questa è la serie b, my friend.

 

Iniziamo col dire, infatti, che un campionato di Serie B ad ottobre al massimo inizi a perderlo, non a vincerlo. Devono preoccuparsi, infatti, quelle squadre che stanno man mano sgranandosi in classifica, rendendo al di sotto delle aspettative.

 

Chi inizia a martellarsi i testicoli, o peggio ancora a martellare quelli altrui, perché non siamo già primi a punteggio pieno, farebbe bene a prendersi una tisana all’origano selvatico, sempre che non ci sia una scientifica voglia di far casino, che forse è anche peggio (ed a quel punto non basta nemmeno la tisana).

 

Intendiamoci, se c’è un anno in cui la squadra sembra completa, e con pochi punti deboli, beh, l’anno è proprio questo. Eppure non va dimenticato che questo Grifo si trova a confrontarsi con squadre retrocesse drogate dalla regola del paracadute e società ambiziose che hanno investito somme più importanti delle nostre. Il che vuol dire che lottare per qualcosa di importante sarà come sempre una conquista ma non un diritto divino dato da censo, risorse fuori scala o circostanze.

 

Questo va detto non per trovare alibi preventivi o per dare una sorta di licenza a non andare oltre al minimo sindacale, ma per onestà intellettuale, poiché ogni anno in Serie B almeno la metà delle squadre parte per cercare la promozione, e quindi la maggior parte fallisce l’obiettivo (qualcuna anche sbattendoci i denti ben bene, per motivi finanziari e societari, ritrovandosi poi in serie minori).

 

Venendo alle ultime partite è chiaro che vedere uno spettacolo come quello di martedì al Curi, con una delle migliori partite giocate negli ultimi 5 anni, e dopo 4 giorni ritrovarsi a perdere 2a0 dopo venti minuti al Castellani senza colpo ferire dà un effetto straniante, come guardare la classifica marcatori del girone B della serie C (confesso che ho sempre avuto un insensato debole per “Big Pope” Paponi, e che mi sogno di notte il gol che sbagliò sotto la Nord a porta vuota contro l’Arezzo).

 

Sì è anche molto dibattuto, inoltre, sulla bontà o meno del turnover.

In realtà se ne è dibattuto molto dopo Empoli, a 3 a 0 incassato, ma anche qui va detto che una ricetta preimpostata non esiste, altrimenti saremmo tutti dei pepguardiola col donca, nelle giornate in cui vince 8 a 0, peraltro.

 

La storia ci ha poi insegnato che un campionato lo vince, ancora più della squadra forte negli 11, quella forte nei 16-18. Questo Grifo ha la fortuna di avere almeno 14 titolari ed altri 5 o 6 giocatori buoni per le rotazioni. Se pensiamo agli anni scorsi è capitato spesso di avere rose scarne che in momenti topici ti lasciavano in braghe di tela. Direi che tra l’abbondanza e la carestia la scelta non sia granché difficile (e paradossalmente l’infortunio di Angella ha evidenziato come in rosa manchi un altro centrale difensivo al livello dei titolari), e che se quelli ad Empoli sono punti persi per il turn over, beh, sicuramente li ammortizzeremo nel corso del campionato. Ma non penso proprio che sia stato il turnover in quanto tale il colpevole della gara toscana, sbagliata nell’approccio e forse nella lettura della gara, ma aldilà dei cambi.

 

Per dire, Di Chiara ad Empoli ha giocato male, ma è cambiato il contesto intorno a lui, con Mazzocchi che (aldilà della qualità della prestazione) ha spinto più del Rosi standard e quindi con una variazione anche nelle mansioni tattiche del terzino sinistro del Grifo. Cosa ha inciso più nella prestazione di Di Chiara, il fatto che sia incappato in una cattiva giornata o il cambio di contesto tattico che ne ha evidenziato qualche limite difensivo? Boh!

 

E quindi, aldilà delle considerazioni sui cambi avvenuti, secondo me è importante invece trovare quei quattro o cinque giocatori a cui rinunciare con minor leggerezza, ed in quel ristretto novero io metterei due che a Empoli non c’erano (il primo), o sono entrati a partita già praticamente chiusa (il secondo): Carraro e Fernandez.

 

Resto convinto, infatti, che un equilibratore come Carraro sia fondamentale nel gioco propositivo di Oddo. E la partita di sabato, vedendo la prestazione di Balic, mi ha convinto ancora di più che Carraro ed il croato siano potenzialmente complementari, e non quindi da mettere in competizione tra di loro.

 

È vero che nel modulo a 3 di centrocampo possono ricoprire la stessa posizione di centrale davanti alla difesa, ma lo fanno con tempi, caratteristiche ed interpretazioni molto diverse. Forse l’ho già scritto: per citare un vecchio Milan, in cui era peraltro presente anche Oddo, se Carraro è un baricentro alla Van Bommel, Balic è un cervello alla Pirlo. Allegri risolse la questione lasciando Van Bommel centrale e mettendo Pirlo mezzala. La mia idea è che Oddo possa fare lo stesso anche perché altrimenti se si viene attaccati il banco rischia di saltare, dato che le nostre mezzali, eccetto Kouan (e fino a un certo punto) sono tutte più propense a costruire o avanzare che a coprire.

 

Se Carraro, per il nostro centrocampo, è il mio ideale vertice basso, come vertice alto (o uno dei vertici, se si gioca con due trequartisti), per me un altro elemento imprescindibile è Fernandez. Col Frosinone, infatti, Fernandez aveva dimostrato come stesse maturando la sua transizione da giocatore di calcetto (nelle prime uscite mi aveva dato questa idea, forte tecnicamente e nei trick, totalmente spaesato tatticamente) a giocatore di calcio vero e proprio.

 

Diciamo che al momento è a un livello calcio a 7 / calciotto, però la crescita è chiara, come diversi elementi nel campo hanno testimoniato, con il giocatore spagnolo capace di fornire copertura anche nella zona dei terzini, nella sfida casalinga vinta coi ciociari. È chiaro che Fernandez è un talento grezzo e che va lavorato per accrescerne il rendimento ed il valore, ma d’altronde fosse stato un “prodotto finito” non sarebbe stato mandato a giocare nella B italiana. E però la sua capacità di “incasinare” sulla trequarti penso sia materiale da non disperdere, potenziale non così comune in serie B.

 

Federico Basili  per TifoGrifo.com

 

 

 

 

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