Una poltrona per tre
Scritto da Federico Basigli il 08/04/2014Col Viareggio il Grifo rischia di perdere in due mosse: tra il primo minuto di recupero del primo tempo, quando i toscani passano in vantaggio, ed il primo minuto del secondo tempo, quando colpiscono un palo. Dopodiché Mazzeo fa una sforbiciata da copertina dell’album Panini e lo Scogna risolve da par suo, con una zuccata poderosa, un’azione di attacco sporcata da una deviazione viareggina. Il gol di rara bellezza e quello di sano piazzamento, ed il Grifo va.
Tutto ciò in un contesto tattico in costante evoluzione che è quasi difficile da declinare in un modulo specifico. 3-5-2 all’inizio, ma poi si cambia spesso e si mescolano varie combinazioni numeriche. Camplone d’altronde lo aveva detto fin dalla presentazione della partita: conta l’atteggiamento della squadra, più che il modulo. Ed il Perugia ha mantenuto sempre, eccetto in quei 3 minuti a cavallo dell’intervallo, quella tendenza ad andare ad offendere, il marchio di fabbrica della squadra. Una squadra, purtroppo, che non ha tuttavia tra le sue doti quella della concretezza.
La tecnica, la dinamicità ed il cinismo: sulle prime due doti non ci sono problemi, mentre sulla capacità di capitalizzare al massimo le occasioni prodotte c’è da lavorare assai, ed anche da questo dipenderà il finale di questo logorante campionato. In fondo ognuna delle tre squadre in corsa per la B ha la sua pecca: il Lecce ha classe e cinismo, ma in alcuni elementi poco podismo, mentre il Frosinone ha dinamicità e killer instinct, ma tecnica meno delle contendenti.
Forse la chiave di volta sarà data esattamente dal saper mascherare la propria lacuna. Chi delle tre lo saprà far meglio?
Tre, già. Tre è il numero perfetto.
Tre giornate alla fine e tre squadre a sprintare per la B diretta. Una salirà, mentre due si rimetteranno in gioco ai playoff con una folta compagnia di avversarie che da settimane stanno ormai studiando come arrivare al massimo nel mese di maggio.
Tre.
Tre come i 2-1 al Curi che hanno fruttato nove punti nel girone di ritorno (Nocerina, Viareggio e Paganese), come tre erano stati i 2-1 che il Grifo aveva coniato nelle sfide casalinghe dell’andata (contro Gubbio, Catanzaro e L’Aquila). Tre le squadre candidate alla promozione diretta, ma da domenica prossima le aspiranti potrebbero ridursi a due. O rimanere tre, chi lo sa.
Evitiamo tabelle di marcia e robe simili: tanto non servono ed in questo periodo sono ancora più inutili del solito. Quando durante la settimana sentivo pareri tipo “E se non battiamo il Viareggio, allora…”, oltre che a toccarmi gli attributi (non è molto elegante scriverlo, ma tant’è), pensavo: ma i punti persi dal Frosinone col Barletta o dal Lecce proprio col Viareggio non insegnano nulla? Vabbeh… L’unica tabella che conta, oggi, è questa:
Punti | Terzultima | Penultima | Ultima | |
Perugia | 59 | Pontedera (casa) | Salernitana (fuori) | Frosinone (casa) |
Frosinone | 59 | Lecce (fuori) | L’Aquila (casa) | Perugia (fuori) |
Lecce | 58 | Frosinone (casa) | Pisa (fuori) | – |
Tutte le partite che riguarderanno le tre di testa saranno sfide dirette o partite con avversarie qualificate per i playoff: il che vuol dire che per nessuna sarà una passeggiata.
La squadra messa peggio è il Lecce, per tre dati estremamente semplici: ha un punto in meno delle avversarie, una partita in meno da giocare e scontri diretti negativi (tre sconfitte su tre). I salentini pagano il ko di Viareggio, altrimenti, due punti sopra alle contendenti, avrebbero avuto ben altre chance. Il Lecce, se fa bottino pieno, finisce a 64 (ma occhio alla trasferta di Pisa: i nerazzurri domenica riposano ed hanno ancora bisogno di qualche punto per essere sicuri dei playoff). Quel che è chiaro è che per il primo posto il Lecce dipende anche dai risultati degli altri e che dovrebbero concatenarsi diverse coincidenze perché 64 punti siano sufficienti per la promozione.
Il Frosinone è artefice, come il Perugia, del proprio destino. Si gioca gli scontri diretti fuori casa ed ha L’Aquila (già ai playoff, dato che domenica incasserà il “bonus Nocerina”) al Matusa. Un calendario da brividi ed una condizione psicofisica che sembra un po’ scolorita dopo un’annata giocata sul filo dei nervi. Il turno di riposo giocoforza è sempre un handicap, e bisognerà vedere come i ciociari riusciranno a ripartire in un campo così difficile come quello del Lecce. Per assurdo, tuttavia, il Frosinone non sarebbe fuori gioco nemmeno dovesse perdere a Lecce.
Il Grifo, ecco. Le prossime due avversarie sono Pontedera e Salernitana, ovvero due squadre che ora sono dentro alla zona playoff con discreto margine, ma che in realtà necessitano ancora di punti per evitare sorprese. La chiave di volta è il Grosseto, ad oggi la prima esclusa dagli spareggi: se la contestata sconfitta interna contro il Lecce rappresenterà una sorta di sciogliete le righe per i maremmani, allora il Pontedera (che riposa alla penultima) e la Salernitana saranno nei playoff in maniera piuttosto tranquilla (all’ultima di campionato affrontano Gubbio e Paganese, due formazioni ormai senza stimoli “apparenti”). Se però il Grosseto infilerà tre vittorie (ed un calendario con Viareggio, Prato e Barletta qualche speranza la offre) avremmo una quota playoff assurda (49 punti).
Ad oggi, tuttavia, il Pontedera deve guadagnarsi ancora l’accesso agli spareggi, poco ma sicuro, ed è col Pontedera che si consumerà la prossima tappa di un campionato avvincente. I toscani verranno a giocare al Curi necessitando comunque ancora di punti, quindi massima attenzione e direi anche di non cercare aggiornamenti da Lecce, perché tanto poi ci sarà comunque da fare i conti (fermo restando che, dovessi scegliere, un pareggio i questa gara sarebbe una mezza sconfitta per entrambe, quindi…).
Guardiamo solo al Pontedera e continuiamo a giocare con questo atteggiamento. Mancano tre gare e solo così arriveremo a giocarci fino alla fine le nostre possibilità con l’autostima ed il carattere che ci siamo costruiti mese dopo mese.
Tutti assieme verso l’obiettivo, a testa alta!
Federico Basigli