Un tuffo nella memoria del Grifo – Thorninger, il biondo attaccante danese che per una notte incantò Perugia
Scritto da Redazione il 30/06/2021
La volontà e il destino hanno vie differenti e i nostri calcoli finiscono sempre con l’essere gettati per aria. Parole di William Shakespeare che ben si sposano con l’esperienza vissuta a Perugia da Thomas Thorninger, attaccante di nazionalità danese. Un periodo agrodolce pieno di aneddoti e curiosità. Luciano Gaucci lo preleva dall’Aarhus Gymnastikforening club della Supeligaen, la massima serie del calcio danese e con il quale Thorninger aveva vinto la classifica dei cannonieri con venti reti. Correva la stagione 1997/98, ed il Grifo aveva voglia di lavare con una promozione – dalla serie B alla serie A – la macchia della retrocessione di qualche mese prima.
Luciano Gaucci era una persona molto particolare, lo definirei graffiante. Ricordo i primi giorni in Italia e la mia bellissima esperienza al castello di Torre Alfina con i miei familiari e la mia ragazza dell’epoca. Il presidente era accompagnato da Elisabetta Tulliani. Una volta ci tornai, sempre con Luciano Gaucci, e ci trovai il senatore Giulio Andreotti. Si aggirava nel castello per mia grande sorpresa. Devo dire che le premesse dell’avventura perugina erano buone, mi proposero un contratto piuttosto lungo con casa ed automobile. Sfortunatamente non ottenni né l’una né l’altra (ride…. nda).
Il biondo attaccante principe dell’area di rigore parte col piede giusto. Il 03 agosto 1997 il Perugia di Attilio Perotti affronta i brasiliani del Gremio di Porto Alegre. Per l’occasione torna allo stadio anche Luciano Gaucci lanciando un gran bel segnale alla tifoseria. Un segno di pace dopo le delusioni di Piacenza. Thorninger disputa una grande partita, addirittura incanta come scriverà il giorno dopo la Gazzetta dello Sport. Corre da destra a sinistra, vola in contropiede riuscendo anche a finalizzarlo. Insomma è un indiscutibile punto di riferimento per i compagni che lo cercano e regolarmente lo trovano. Da un suo colpo di testa respinto dal portiere brasiliano Ricardo e ribattuto in rete dal tap in vincente di Tangorra, nasce il vantaggio del Perugia. Thorninger gioca in coppia con Guidoni. Alle loro spalle agisce El Rifle Pandolfi. Di Bernardini e Rapajc le altre due reti del Grifo.
Gaucci gongola a fine partita lasciandosi andare a dichiarazioni di pura estasi
Sapevo di avere allestito una buona squadra, ma quest’amichevole mi conferma che siamo davvero un gruppo molto forte. Quel Thorninger, poi, è un regalo che propongo al calcio italiano.
La partita di Coppa Italia contro il Napoli rafforza ulteriormente le dichiarazioni del presidente Gaucci. Thorninger disputa novanta minuti di grande intensità e realizza il gol del definitivo 3-2 al minuto ’81.Taglialatela non trattiene un tiro dalla distanza di Daniele Russo e l’attaccante danese è più lesto di un falco nel depositare in rete il gol partita.
Contrariamente a quanto si era ipotizzato, le cose in campionato per il Perugia cominciano a prendere una piega sbagliata. Thorninger – un pò come tutto il gruppo dei calciatori stranieri – sembra accusare il bipolarismo che attanaglia il Grifo. Le prestazioni non sono in linea con le aspettative ed Attilio Perotti viene silurato dopo la pesante sconfitta casalinga per 3-1 contro il Padova.
Perotti e Bigon ebbero davvero poco tempo per lavorare. Quel che posso dire è che non avevano completamente il polso della situazione. Spesso era il Presidente Gaucci a stabilire chi dovesse giocare e chi no. Il gruppo poi non era unito, c’erano delle divisioni che non agevolavano l’armonia. Io legai sin dal principio con Davide Baiocco prima che fosse ceduto. Ho legato anche con gli altri calciatori stranieri che facevano parte di quel Perugia. Non posso dimenticare Matrecano, all’epoca capitano, così come ricordo Marco Materazzi. Lui era un crazy guy, un pazzo. Durante gli allenamenti mi cercava appositamente per colpirmi in volto (ride… nda). I risultati purtroppo non arrivarono e la società decise di cedermi.
Thorninger avrebbe voluto continuare la propria avventura nel campionato italiano e contribuire alla promozione del Perugia in serie A ma le decisioni erano ormai prese e Gaucci decise di non tornare sui propri passi.
Me ne tornai in Danimarca perché il club aveva deciso di cedermi e di non rispettare il contratto. Ricordo di essermi recato negli uffici della dirigenza tutti i giorni per almeno tre mesi con l’obiettivo di far rispettare il mio contratto. Un giorno, credo fosse di lunedì all’indomani di una gara di campionato, il Presidente era piuttosto seccato. Aprì la cassaforte, riempì una borsa di soldi e mi disse che avrei potuto recarmi in banca da solo per depositare l’intera somma.
Il rapporto con Perugia città è sempre stato bello. La città gli è rimasta nel cuore. In Umbria Thorninger ha lasciato alcuni amici. Uno su tutti lo chef Claudio Brugalossi.
Perugia è una città molto bella. Decisi di non abitare in centro ma in una villetta riservata, davvero un bel posticino tranquillo. Ricordo che per arrivarci si passava davanti ad uno stazione di servizio. Frequentavo il ristorante La Taverna di Claudio Brugalossi. Con Claudio siamo diventati amici e in questo ci agevolava la perfetta conoscenza della lingua inglese. Claudio ha lavorato per tanti anni negli Stati Uniti. Qualche anno fa sono tornato a Perugia e mi ha subito riconosciuto. È stato davvero emozionante nonostante fosse passato tanto tempo.
Dopo undici presenze in campionato ed un gol contro il Napoli in Coppa Italia si concluse l’esperienza in biancorosso di Thomas Thorninger. Essere o non essere, questo il dilemma. Thorninger è stato sicuramente un ottimo attaccante che non ha avuto il tempo necessario per esprimere al meglio le proprie qualità. Un Amleto dei nostri tempi che ha visitato ed apprezzato allo stesso modo il Kronborg Slot e il castello di Torre Alfina. Con tutte le vicende che prendevano vita tra quelle mure ed arricchivano di mistero un calcio romantico che non c’è più.
Raffaele Garinella – TifoGrifo.com
il 30/06/2021.
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