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Un tuffo nella memoria del Grifo – A tu per tu con Claudio Nitti. “Caro Perugia avrei voluto darti di più. Quella volta a Barletta…”

Scritto da il 06/05/2023

Foto di sconosciuto – Cartolina promozionale A.C. Perugia, Pubblico dominio, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=5635368

“Mi raccomando, salutami i tifosi del Grifo. Soprattutto i “vecchietti”, i giovani non si ricorderanno di me”.

Claudio Nitti non è cambiato più di tanto.

I riccioli biondi hanno ceduto il passo al tempo ma grinta e determinazione sono sempre quelle dei giorni migliori. Dici Perugia e la mente di Claudio torna alla squadra dell’imbattibilità e a quella di Paolo Rossi.

Se accettai con entusiasmo la chiamata di Gaucci fu proprio per il glorioso passato di una squadra che avevo seguito fin da ragazzo.

Mio padre è stato segretario del Bari e mio fratello è il capo redattore sport alla Gazzetta del Mezzogiorno. Siamo cresciuti a pane e pallone. Ho visto dal vivo quel Perugia dei miracoli e ho sognato di emulare Paolo Rossi, magari segnando un gol sotto la Curva Nord. Che tifoseria! Un vero spettacolo”.

A volerlo a Perugia fu Beppe Papadopulo, che aveva in testa un tandem con Traini, ma per lui  arrivò l’esonero dopo Catania e le prospettive cambiarono. 

“Il presidente era un grande personaggio.

Con lui ho sempre avuto un ottimo rapporto. Sono sempre stato abituato a parlare chiaro e Gaucci apprezzava questa qualità. In questo eravamo davvero simili. Di lui conservo bei ricordi, così come dei suoi collaboratori Pes e Salerni. Ho letto la notizia della recente scomparsa dell’Avvocato e mi è dispiaciuto tanto”. 

Quello di Nitti fu un autentico colpo di mercato.

Il Perugia lo strappò al Cesena e Gaucci pensò bene di presentarlo in pompa magna all’Hitt Hotel. Purtroppo il rendimento non fu pari alle aspettative generali, scarso il numero presenze, solo 19 condite da un gol.

“Alla presentazione c’erano anche Traini e Dossena. Con Beppe ci siamo visti tempo fa a Milano quando con Walter Mazzarri, con cui lavoro, eravamo all’Inter. Traini lo incontro quando con la famiglia trascorriamo le vacanze sull’Adriatico”. 

A differenza dei compagni, che avevano deciso di vivere in centro, Claudio aveva scelto il quartiere di Madonna Alta.

“Il lunedì tornavo a Modena, città in cui ho deciso di abitare. Quando capitava di salire nell’Acropoli era per cenare alla Taverna da Claudio Brugalossi, poi a casa.

Magari recupererò con una vacanza con la famiglia, è un obiettivo che mi ero riproposto. Sulla bellezza di Perugia, non ho mai sentito discussioni”. 

 

Siamo ai saluti finali: rimpianti per quel campionato dal rendimento modesto? Quale augurio fai ai tifosi? 

“Avrei voluto dare di più, questo é chiaro, mi conforta il fatto che ho sempre onorato la maglia. L’arrivo di Buffoni cambiò le cose. Con il mister non ci fu feeling e ricordo che a Barletta mi spedì in tribuna nonostante il buon periodo di forma che stavo vivendo. Fu un duro colpo. Fossi entrato in campo magari sarebbe finita diversamente. Ai tifosi dico che tifo con loro perché il Perugia si salvi. La piazza è da Serie A e mi auguro ci torni presto”. 

Raffaele Garinella – TifoGrifo.com

 

 

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