Tutti insieme!
Scritto da Redazione il 27/12/2014Io sto con Camplone e con Santopadre. Pure con Goretti, dai. Io sto col Grifo, insomma.
Qui non si dice che tutto sia giusto, che a Carpi non è successo nulla, ma non si dice nemmeno che per una forma strana di Alzheimer ci si può ricordare solo l’ultima partita e non le due precedenti.
Men che meno mi dimentico da dove veniamo, la splendida cavalcata di 2 anni fa, conclusa, con alcuni giocatori cotti ed altri già proiettati verso altri lidi, con l’eliminazione per mano del Pisa. Non mi scordo la festa dello scorso maggio, la galoppata e la vittoria conclusiva col Frosinone al termine di un campionato straordinario. La serie B è un’altra cosa, le differenze tra andare ai playoff o ai playout sono così sottili da essere quasi impalpabili: la B è una maratona e conta stare nel gruppone fino a gennaio, poi si vedrà, col mercato che può alterare, nel bene e nel male, gli equilibri.
Non dimentico la nascita di questa squadra, le imperfezioni sorte anche a causa dei dubbi di modulo da adottare. Perché se è l’atteggiamento in campo, molto più del modulo, a decidere i risultati, e questo è sacrosanto, chiedete a Crescenzi e Del Prete (che ha però uno stile di gioco meno dispendioso, più ragionato, e si è fermato per qualche acciacco, tirando il fiato) come ci si sente dopo quattro mesi di aratura di fascia.
Se ci sono stati errori di costruzione nella squadra, non dimentico neppure quanto fatto da Goretti precedentemente, quando con un budget buono ma non sopra le righe (leggasi, ad esempio, non come quello di Benevento o Lecce) ha costruito una squadra che ci ha portato in B.
Non so cosa è successo tra il Presidente Santopadre e Paky Rocco, componente dello staff tecnico sollevato dall’incarico il giorno di Natale (chissà se, come si dice, ha mangiato o no il panettone?). Di solito Gaucci adottava queste tattiche quando voleva sollevare anche qualcun altro. Credo e spero sia una coincidenza, altrimenti vorrei ricordare cosa successe quando Luciano Gaucci sollevò dall’incarico maestro Giovanni Galeone, mentore un po’ trascurato ultimamente proprio dal nostro Mister.
Presidé, io c’ero e mi ricordo tutto: ti racconto questo incubo natalizio.
Accadde anche quella volta in questo periodo dell’anno, tra il 1996 ed il 1997. Galeone venne esonerato ed il risultato fu l’avvento di Nevio Scala, Gautieri sbattuto tra terzino destro e seconda punta (!), Petter Rudi a rilevare Max Allegri e Luca Bucci (affettuosamente chiamato in codice alfanumerico Bucci8) a prendere il posto di Kocic-Kocic-Kocic.
Nevio Scala, l’allenatore col trattore (per la sua passione nei confronti delle vigne), iniziò con una sconfitta in casa (tecnicamente in panca c’era Amenta, in qualità di traghettatore, ma nell’occasione l’ex mister del Parma lo “teleguidava” dalla tribuna) contro la Reggiana che in quella occasione, il 6 gennaio 1997, colse la sua prima vittoria in campionato (facendo 19 punti in tutta la stagione…) e finì sotto la pioggia di Piacenza, che quando ci penso mi fan male ancora le ossa per l’acqua che presi e le imprecazioni che tirai.
Nevio Scala è una delle persone che ho odiato di più in vita mia.
Tutto questo per dire che se siamo, oggi, in Serie B, matricola a metà classifica, con alcune carenze che possono essere rimediate a gennaio ma anche con la possibilità di esprimerci in bello stile, col rimpianto di non aver avuto lo scatto giusto negli ultimi venti metri ma con la certezza, come mostrato con Trapani e Pescara, di potercela giocare con tutti se torniamo ad interpretare il gioco con un assetto simile a quello che ci ha portato ai successi in Legapro, con spirito “Galeoniano” e giocatori adatti all’uopo (ed a gennaio non si guardi in faccia a nessuno: resti chi è utile alla causa, dell’assenza degli altri ce ne faremo una ragione), tutto questo è merito di Santopadre, Camplone e Goretti.
Quest’ultimo avrà le sue colpe, ma nessuno le azzecca tutte e sbagliare un paio di acquisti capita a quasi tutti: l’unica squadra che al momento non ha sbagliato nulla, stando ai risultati, è il solo Carpi. I pesanti errori di Goretti, se tali saranno, dipenderanno da altro (leggasi intercettazioni).
Camplone avrà sbagliato di sicuro due partite, Carpi e Crotone (a Lanciano, dove giocammo anche peggio, eravamo rimaneggiati in maniera spropositata), ma ci ha regalato in due anni un numero di partite da antologia che viene quasi da commuoversi, roba che tanti allenatori prestazioni così non le mettono assieme in tutta una carriera (a proposito vi devo ricordare qualche bell’allenatore delle gestioni pre-Damaschi? No, eh…).
Santopadre, che è il Presidente ed ha quindi le responsabilità maggiori, ha dimostrato di non essere infallibile ma di avere una passione grande come la nostra che da anni facciamo ormai parte dell’arredamento del Renato Curi e capacità, professionali ed umane, grandissime, dato che è stato anche in grado di tornare indietro su qualche errore che fatalmente ci sta. Quindi…
Andiamo avanti, giriamo la boa di metà campionato avvicinandoci un altro po’ alla salvezza e lavoriamo a gennaio! per proporre i correttivi migliori (in entrata ed uscita) affinché il Grifo sia il Gruppo e la Squadra che ha saputo essere negli ultimi anni. Tutti insieme.
Alò. Gin giù alo stadio.
Forza Grifo!
Federico Basigli – TifoGrifo.com