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Tu quoque, Gnahorè, fili mi! Ribaltone ampiamente alla portata, il sogno continua.

Scritto da il 28/05/2017

Benevento 27.05.2017

“Anche tu, Gnahorè, figlio mio!” Bucchi deve essersi sentito come Giulio Cesare quando il ragazzo della Costa d’Avorio ha praticamente lanciato a rete Chibsah, che, tra stupore e perplessità, ha battuto Brignoli, realizzando il gol partita per le streghe. Gnahorè- va sottolineato-, è stato sin dal suo arrivo a Perugia uno dei migliori, garantendo quantità e qualità. L’errore contro il Benevento resta grave e pesa come un macigno, ma non può rimpicciolire quanto di buono fatto vedere fino ad ora. Se volessimo cercare -come un buon avvocato deve fare- un’attenuante, dovremmo chiamare in causa, per una sorta di concorso di colpa, Alberto Brignoli. Mai giocare Il pallone in orizzontale, a meno che non si faccia un lancio lungo: lo insegnano ai ragazzi dei “primi calci”: giocare sempre la palla sugli esterni. Brignoli, nonostante le due parate, soprattutto la prima su Ceravolo, è apparso meno attento del solito. Ma così come detto per Gnahorè, anche per il portiere scuola Juve, vale lo stesso discorso. Due pedine fondamentali che tanto hanno dato e possono dare alla causa biancorossa. Resta invece il problema del gol. Secondo chi scrive, Bucchi ha pensato a non prendere il 2-0 piuttosto che cercare il goal del pareggio: è nel gioco delle cose, e può aver avuto ragione lui: recuperare due reti sarebbe stata impresa difficile, molto improbabile. Forse sarebbe stato preferibile un centravanti e non un esterno. Ecco perché Forte avrebbe fatto più comodo in area di rigore, al posto di Guberti che in area non entra più. Un attaccante avrebbe potuto liberare spazi per Di Carmine e Nicastro, due fondamentali per i movimenti in area di rigore con la finalità di creare spazi, in aggiunta al loro compito cardine di battere a rete. Questo in attacco, ma ha sorpreso anche la mancata conferma di Ricci nell’undici titolare; suona come una mezza bocciatura verso un atleta che non ha mai demeritato. È tra i pochi che possiede il tiro dalla distanza, spesso potente, quasi mai impreciso. Avrebbe meritato qualche occasione in più, non solo nello spareggio ma anche nell’arco dell’intero campionato. Martedì sera, gara da dentro o fuori, da assicurarsi con la convinzione che il ribaltone è possibile grazie anche alla energia che si respirerà sugli spalti e in campo. Ne va della carriera di molti, del sigillo ad una stagione importante, ricca di soddisfazioni.  Bucchi dice di essere contento della sconfitta perché così il Perugia giocherà per vincere. Scontato che un pareggio al Vigorito avrebbe facilitato il compito, ma tant’è. Nel suo stadio il Grifo ha sempre giocato per vincere, anche contro gli squadroni metropolitani, le grandi squadre del calcio italiano. Ecco perché martedì l’impresa con”I” maiuscola è possibile. Crederci non è un sogno o una utopia, e poi i sogni sono indispensabili: più ambiziosi sono e meglio è. Il sogno va oltre Benevento.

Raffaele Garinella – TifoGrifo.com

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il 28/05/2017.
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