Tonificante Vin Drolè
Scritto da Federico Basigli il 30/09/2015
Di quello che ho pensato e provato dopo Crotone e Spezia scrivo solo due righe, per dire che ero estremamente preoccupato. 60 minuti in 11 contro 10 contro il Crotone senza produrre nulla, un buon secondo tempo a La Spezia perché i liguri, in vantaggio, attendevano molto bassi, e comunque senza niente da mettere negli highlights mi avevano spaventato a morte.
Per fortuna è passata e possiamo parlare dell’attualità: Perugia- Cesena. Quando ormai avevo deciso di andare in analisi arriva la prima bella prestazione del Grifo. E che prestazione! Dinamismo continuo e individualità in evidenza. Una spinta costante e forte che produce un misero punto, è vero, ma promette un domani migliore e bello. La difesa si conferma difficile da superare, anche se in pratica merita quasi un s.v., dato che il Cesena supera la metà campo sparute volte. Del pacchetto arretrato merita il voto più alto Isis Belmonte (a guardarlo in faccia trasmette una delinquenza morfologica che non si vedeva dai tempi di William Viali, che si guadagnò per il suo aspetto rassicurante il soprannome “Pusher”), che imposta anche le prime fasi del gioco, mentre raggiungono livelli altissimi di poesia i rinvii dritti in tribuna, e forse oltre, di Volta: dopo anni passati a fotterci le coronarie con passaggi a raso della nostra linea di porta, le traiettorie alte ed arcuate di palloni che va a finire oltre lo stadio, in mezzo ai pioppi di Pian di Massiano, hanno su di me un effetto catartico. Che tu sia benedetto.
A centrocampo Della Rocca si conferma un acquisto azzeccato, capace di abbinare corsa e palleggio pur in una posizione non perfettamente sua (ma dovrà abituarsi, e la gara di sabato è stata a tal proposito davvero rassicurante), mentre Rizzo, in mancanza di Salifu, ha deciso di giocare per due ed era dappertutto: che il Dio del Pallone ce lo preservi. Impalpabile Spinazzola, che paradossalmente le migliori partite le ha giocate nel ruolo di terzino, e grosso hype, almeno da parte mia, per il prossimo debutto di Zapata. Lanzafame conferma ciò che tutti sospettavamo, cioè che dietro alla punta si trova meglio che da esterno (e fare l’ala in un 4-2-3-1 è più dispendioso che in un 4-3-3) e che in quella posizione è l’unico con quelle caratteristiche a poterci giocare, oltre a Della Rocca- più utile però in altri ruoli- e forse Taddei (sempre che sia vivo), mentre il Cazzimma Ardemagni per 90 minuti lotta, sgomita, le piglia e gli fischiano fallo contro. No comment. La vera sorpresa, comunque, è stato Drolè, per gli amici Vin Brulè.
La sua capacità di perdere palla e riguadagnarla, dribblandoci su, è stata davvero sorprendente. L’azione all’inizio del secondo tempo in cui ha saltato 4 uomini del Cesena è stata un remake di Aristoteles ne “L’allenatore nel pallone”, solo che era calcio vero. Drolè gioca con l’allegria dei suoi 18 anni, come un fumetto, un Tiramolla, che trova soluzioni al limite della fisica. L’azione più bella, tuttavia, evidenzia anche i margini su cui lavorare: dopo il terzo dribbling Lanzafame era pronto a ricevere lo scarico dal baby-ivoriano, ma lui è andato dritto finendo la sua corsa sbattendo contro il portiere. Ecco, posta la sua abilità, il suo equilibrio e la sua velocità (a riguardo chiedere a Cascione, e Dio solo sa per cosa stesse protestando dopo averlo abbattuto per evitare il contropiede), Bisoli dovrà lavorare sodo per integrarlo nel gioco del Grifo rendendolo un vero giocatore di squadra. Al momento è l’uomo più vivo del Perugia, ed anche nei precedenti spezzoni lo aveva fatto intravvedere. Si rischia di bruciarlo, a farlo giocare? Può essere, ma per esperienza bisogna dire che in realtà ne brucia più la panchina del campo.
Sulla partita poco da dire: l’impressione è che potevi giocare per giorni senza segnare. E se per caso segnavi, come avvenuto, ci pensava poi l’arbitro.

Abyss, a sinistra, è un wrestler imponente, eppure tra i due dopo sabato mi fa più paura quello vestito da canarino
Ammetto che la dichiarazione di Abodi sugli squalificati in rosa mi ha messo la pulce nell’orecchio, ma se ricordiamo l’ultimo anno di A sappiamo anche cosa siano fischi scientificamente contrari, e non mi sembra questo il caso. Certo, un rosario (abisso) di decisioni contrarie così lungo è un po’ che non lo vedevamo: dal fallo su Drolè (per me comunque fuori area, ma almeno dacci punizione) a quello da rigore su Ardemagni trasformato in fallo in attacco col conseguente annullamento della rete di Spinazzola, dall’ammonizione a Lanzafame per non si sa cosa al calcio nel ventre che lo stesso “numero 10” si è preso in piena area, dal contropiede fermato dopo parecchi secondi per la seconda ammonizione a Cascione ai 4 minuti di recupero che tra espulsioni dalle panchine, cambi, perdite di tempo e transumanza di 2 minuti dello stesso Cascione in occasione del rosso sono sembrati una presa in giro. Resta da domandarsi se tra pali, traverse, rigori negati e goal annullati, il Perugia avrebbe vinto in una ipotetica lotteria dei rigori. Ma di Italia- Olanda come agli Europei del 2000 ne è bastata una, e comunque l’arbitro i 5 penalty del Perugia non li avrebbe fatti tirare.
Un pareggio al termine della mattanza inferta al Cesena va visto come un buon segno o un cattivo segno? In effetti, in termini assoluti, quando porti a casa un punto dopo aver dominato così la scena viene da pensare che non sia un avvertimento benevolo da parte del destino. D’altro canto, però, le prove precedenti mi erano sembrate così tanto improbabili che vedere una prestazione così bella e gagliarda è balsamo per lo spirito. Scelgo sicuramente il lato positivo: a poter firmare per avere sempre un Grifo in tale spolvero avremmo la certezza dei playoff. Piuttosto non mi fa star sicuro la scarsità numerica della rosa in difesa a sinistra (lì proverei ad impostare in pianta stabile, almeno per le partite da vincere, Spinazzola) e soprattutto in mezzo al campo, perché pretendere una brillantezza come quella mostrata col Cesena in maniera continua almeno fino a dicembre mi sembra chiedere molto. Ma questo è un tasto su cui ho scritto anche troppo.
Buoni giocatori ci sono, la squadra sta cominciando ad avere un’anima e la B si conferma il solito campionato- maratona da montagne russe, in cui ogni squadra ha una decina di partite un po’ così al’interno di una stagione molto usurante. E’ importante però tornare immediatamente nella pancia della classifica, e la trasferta di Trapani fornisce un’occasione piuttosto importante contro una squadra, però, ben costruita e in salute.
Sarà dura ma… sai che novità! E allora tutti insieme!
Forza Grifo!
Federico Basili – TifoGrifo.com