Stefano Cruciani, vice presidente Perugia. “L’emergenza ci fa vivere alla giornata. Convenzione per il Curi verso il rinnovo. Santopadre ha una marcia in più.
Scritto da Redazione il 21/04/2020
Uomo di fiducia di Santopadre da 18 anni.
Dalla sua casa di Fiano Romano, Stefano Cruciani continua a seguire le vicende del Perugia calcio. È vice presidente del club dal 2016 e uomo di fiducia di Santopadre già alla Frankie Garage: “domani festeggio i 18 anni di collaborazione col presidente, un uomo che ha una marcia in più, un istintivo che intuisce le cose prima”. A dimostrazione del rapporto fiduciario col patron, Cruciani nel Perugia si occupa di settori strategici, quali la contabilità, la sicurezza dello stadio e i rapporti con le istituzioni.
La convenzione per lo stadio: verso il rinnovo, sia pure con ritardi dovuti all’emergenza.
Su quest’ultimo versante c’è in ballo il rinnovo della convenzione tra Comune e A.C. Perugia per lo stadio, già in regime di proroga e in scadenza il prossimo 30 giugno. “Dopo uno stop di qualche settimana dovuto all’emergenza sanitaria, in questi giorni sta ripartendo la valutazione sulla sismicità ed e elasticità dello strutture dello stadio” spiega Cruciani. Nel frattempo c’è stato l’incontro con il Comune per la convenzione. Anche l’amministrazione municipale si sta muovendo per il rinnovo entro il 30 giugno, pur con tutte le difficoltà e i tempi della burocrazia e i ritmi dovuti all’emergenza covid, perché le operazioni di sopralluogo e computo hanno subito ovvi ritardi”, spiega. Se non si riuscirà a stare entro il 30/6, comunque, assicura Cruciani che si troveranno soluzioni ponte che coprano i nuovi termini di fine stagione. “È possibile, aggiunge, che la convenzione venga rinnovata per un quadriennio, ma la sua definizione è ancora in fase embrionale, aspettiamo che il Comune ci contatti”.
Stadio Curi, in corso verifiche strutturali. Nuovo stadio, per ora resta un’idea.
Anche il progetto del nuovo Curi ovviamente adesso non è uno degli argomenti in cima alle occupazioni di Cruciani. L’idea rimane una “eventualità tangibile” ma, al momento, resta un’idea. “Intanto, vediamo gli esiti delle verifiche strutturali che stiamo eseguendo e capiamo quali attività siano necessarie per intervenire” conclude. In questi giorni si è anche avanzata l’ipotesi di far disputare al Curi alcune gare di serie A alla ripresa di quel campionato. Cruciani reputa che si tratti di una eventualità sicuramente valutabile ma, precisa, “prima vorremmo capire come andrà il nostro campionato, se e quando si riprenderà, quale delle ipotesi fatte sui tempi di ripresa, tra cui quella del nostro presidente, verrà scelta”. Per il resto, tutto andrà capito e valutato in modo preciso, “perché, per ora, non ci sono elementi certi per focalizzare qualsivoglia ipotesi”.
Già questa settimana Cruciani spera che si possano avere elementi sui tempi di ripresa del campionato. Perché, in mancanza di certezze, non è possibile neppure dare una quantificazione, sia pur di massima, dei danni economici provocati dall’emergenza. “Neppure di quelli al botteghino, per i mancati incassi delle partite non giocate, che comunque è ovvio che ci saranno ma al momento non ci sono dati certi”. Tutto è ovviamente legato alla situazione sanitaria, “sulla quale però la comunità scientifica non ci dà rassicurazioni che tutto sta andando in porto bene”. Oggi ci sarà la videoconferenza tra i medici della serie B per capire le modalità di applicazione delle linee guida sanitarie per la ripresa. “Resta il fatto, se anche si riprendesse, che non si sa cosa potrebbe succedere qualora si verificasse un nuovo caso tra i giocatori”.
Con l’emergenza si vive alla giornata. In attesa di qualche punto fermo.
Insomma, totale incertezza su tutto, almeno ad oggi. Come anche sulle eventuali iniziative per gli abbonamenti in tempi di stadi a porte chiuse. “Se ne sta parlando, ma ancora non si è definito niente con le altre società di serie B”, dice. Con le quali si sta focalizzando l’attenzione per trovare una linea comune su “aspetti della gestione di bilancio, come le entrate pubblicitarie”.
L’emergenza, insomma, ha cambiato tutte le prospettive, perché “adesso si vive giorno per giorno”, in attesa di qualche punto fermo da cui riprendere. “Il momento è durissimo per tutte le società. Anche quelle extra calcio, perché non c’è liquidità per intervenire. Le attività sono ferme, non ci sono entrate, non si sa quando si ripartirà e nemmeno se, una volta ripreso, se si potrà contare sui fatturati consolidati in precedenza”.
Il bilancio dell’A.C. Perugia è le incertezze della situazione.
In questo contesto, il bilancio dell’A.C. Perugia, che viene normalmente gestito con schemi e proiezioni rapportati alla durata di una stagione sportiva, e quindi con l’arco temporale del campionato, diventa ancor di più di breve orizzonte. Perché, ad esempio, “anche le sole spese per garantire sicurezza sanitaria -quantificate dal presidente Santopadre nei giorni scorsi-potrebbero mandare in crisi la situazione finanziaria delle società di calcio”. E dunque, se Cruciani, da un lato, capisce, dal punto di vista della sicurezza sanitaria, (“che, dice, è prioritario”) la dichiarazione odierna del ministro della salute, Speranza, secondo cui “il calcio non è una priorità”; dall’altro sottolinea che ogni altra realtà, come una società di calcio, legittimamente “mette l’attenzione sui problemi che sta vivendo in questo momento del tutto particolare è drammatico”. Come a dire, ognuno sente il proprio dolore.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia