Spettacolo di gol ed emozioni al “Curi” con conseguente affondamento del Modena (3-0)
Scritto da Redazione il 27/02/2021
Aspettavo da tempo, con una certa intrigante curiosità, una gara con un avversario di spessore per avere conferme sulle potenzialità del Perugia. Ed anche sulle capacità di Fabio Caserta nel saper gestire al meglio le risorse, sotto il profilo umano, psicologico e tecnico, messe dalla società a sua disposizione. Perché ho apprezzato molto, in particolare, le capacità dimostrate dal tecnico nello straordinario recupero di Marcello Falzerano. Per certi versi un autentico capolavoro. Perché ho notato, dopo lo sgradevole screzio tra i due, nello spogliatoio, di qualche mese fa, un rilancio tecnico notevole di Marcello, cui si è giovata tutta la squadra, con il gioco ed i risultati. L’assenza di alcuni calciatori importanti, primo fra tutti, Melchiorri, avrebbe potuto avere conseguenze pesanti sul rendimento e sui risultati, e se ciò non è avvenuto molti meriti vanno proprio a Falzerano, direttore d’orchestra, trascinatore della squadra, come ho avuto modo di scrivere già in alcune altre occasioni. Caserta ha seminato bene, e i germogli biancorossi, di eccellente qualità, già si vedono crescere, con questi primi tepori primaverili. Il panegirico era doveroso farlo, perché anche oggi, contro il Modena, una squadra descritta da qualcuno come addirittura il Real Madrid della serie C, a prevalere sono stati ancora una volta i grifoni. E lo hanno fatto dominando, sia sotto il profilo tecnico che tattico. Il Perugia ha qualcosa in più delle altre squadre, anche se non sempre questa superiorità appare evidente, perché il rendimento delle persone, quali sono i calciatori, non ha standard fissi e definiti, e sono le variabili, a volte, a prendere il sopravvento e a condizionare pesantemente il risultato nell’evento sportivo. Ma quando questo non avviene si vede una squadra attenta e tenace in difesa, dove il generale Angella, chiuso nella sua roccaforte, nell’occasione con Cancellotti, Sgarbi e Favalli, non consente intrusioni di alcun genere. Non sono da meno, nel chiudere ogni varco, anche gli uomini del centrocampo, dove c’è una tale intensità da neutralizzare facilmente, già sul nascere, le velleità degli avversari. In attacco, poi, c’è un tridente delle meraviglie, guidato da Falzerano, rifinitore, che oggi ha avuto due eccellenti solisti ai suoi fianchi, Elia e Melchiorri. Il Modena che aveva un solo punto di vantaggio con due partite in più, non aveva alternative che quella di cercare di vincere. E, infatti, facendo leva soprattutto su una certa prestanza fisica, ha cominciato all’attacco, niente di trascendentale, sterile, leggero, banale dominio territoriale senza mai chiamare in causa Fulignati, anche per le ragioni già dette prima. Ma è bastato il primo affondo dal trio offensivo, il primo schema delizioso, e si era appena al 14’, e il Perugia è passato in vantaggio con Elia che ha chiuso un triangolo sontuoso. Lo stesso Elia qualche minuto dopo stava per avvicinarsi solo soletto verso Gagno, ma è stato atterrato platealmente. Ancora Elia, in un altro schema, giù per terra e conseguente calcio di rigore che Burrai si è fatto però parare. Qualche minuto ancora e ad esser atterrato era Melchiorri, altro calcio di rigore e questa volta a sbagliare dal dischetto era Moscati. Queste sono partite che si vincono se non si commettono errori, qualsiasi altra squadra avrebbe rischiato molto per quei due clamorosi sbagli. È stato in quei momenti che è venuta fuori la grande squadra, ed allora, a chiudere un altro schema, è arrivato pure un difensore, Favalli, nell’occasione avanzato a seguire l’azione dei compagni. Un primo tempo, dunque, chiuso con due gol di vantaggio e qualche rimpianto. A porre fine al match, ci ha pensato, al 20’ del s.t., con una bella conclusione a giro, Murano, che da qualche minuto aveva preso il posto di Melchiorri. E il Modena? Ridimensionato dal Perugia, al cui cospetto è apparsa una squadra modesta. Il migliore è stato il portiere, non fosse che per il fatto di aver parato due rigori, tirati, in verità, piuttosto male. Oggi tra i migliori c’è da aggiungere Fabio Caserta, che partito con una barchetta, che faceva acqua da tutte le parti, si ritrova con una bella e lussuosa nave da crociera, con spettacoli e cotillon. Durerà? Le premesse ci sono tutte, perché duri.
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia