Segnali di fumo(geni)
Scritto da Redazione il 13/09/2023Dopo un anno di interruzione dovuto all’esperimento (fallito) di far giocare a rugby nella serie B di calcio, abbiamo rivisto persone con le magliette biancorosse passarsi il pallone guardandosi negli occhi, ed anche i tifosi meno emotivi credo abbiano sentito le farfalle nello stomaco a guardare uno spettacolo a cui ci eravamo disabituati. Diciamo che era facile fare meglio dello scorso anno, ma rivedere giocare a calcio, un calcio propositivo poi, è stata una bella sensazione. Siamo in C, è vero, ma quantomeno sono partite di pallone. Certo, con quel che sta succedendo in questi mesi qua, parlare di calcio sembra una cosa secondaria, ma tant’è, ci arrivo alla fine.
Parlando di calcio: tante cose dovranno prendere forma e darci risposte che saranno decisive per il campionato: penso al centrocampo e penso a gerarchie che si stanno formando. Penso a Santoro e Kouan che tornano, e dovremo vedere come: se tornano bene saranno upgrade importanti per la squadra; se tornano senza motivazioni è un suicidio per loro e un peccato per noi. Confido molto in Kouan, che nella C vinta fu un fattore determinante, con Angella ed Elia. In un sistema di gioco piuttosto ambizioso come il nostro uno che fa legna come Kouan serve come il pane.
Tornando alla gara di domenica, penso che dare giudizi dopo aver visto una partita contro una squadra di Zeman sia oltremodo difficile. Il calcio di Zeman è peculiare, un glitch del sistema. La linea alta (che poi manco tanto, era più alta la nostra), le combinazioni di esterni, mezzali e terzini, i giovani che sceglie (occhio ad Accornero, Mezzoni ha faticato molto anche perché questo è forte davvero). Zeman è sempre Zeman, c’è poco da fare. E come la giudichi una difesa che va contro una squadra di Zeman? Per le buone impostazioni che comunque abbiamo visto fare a Vulikic o per le verticalizzazioni subite? Boh! L’unica cosa certa è che il portiere dà sicurezza, e non è poco, e Cancellieri, che mi era parso avesse buon passo e piede già nei pochi scampoli giocati lo scorso anno.
Rispetto al centrocampo ho letto critiche feroci ad Acella. Per me immeritate, almeno in parte. In occasione del vantaggio del Pescara era evidente il fallo subito, e molte critiche il ragazzo se le prende per quel mancato fischio (una seconda palla persa era anch’essa probabilmente figlia di un altro intervento irregolare, ma lì Acella poteva fare un fallo tattico e spezzare l’azione). Piuttosto io personalmente sono rimasto deluso da Iannoni, già poco performante lo scorso anno (con la scusa di aver giocato a rugby), ma molto sottotono anche in questo inizio campionato. Probabilmente sarò in minoranza, ma tra i due per me molto meglio Acella, che ha fatto errori importanti ma che è sempre stato attento ed attivo, al centro del gioco. Rispetto agli altri giovani ha riesordito Paz, che in C penso possa essere un fattore, dato che atleticamente è un cavallo come se ne vedono pochi, ed è entrato bene Seghetti. La rosa è piuttosto ampia, in alcuni ruoli forse anche eccessiva, anche se…
Dato per buono il portiere e presidiate a dovere le fasce difensive e il centrocampo, dove forse non c’è il regista classico, ma tra Bartolomei, Torrasi e Santoro piedi buoni per far viaggiare la palla ci sono, le incognite maggiori sono centrali difensivi e attacco. Rispetto ai centrali difensivi, fossero tutti in salute, saremmo a posto o quasi, ma sappiamo che Dell’Orco, già fragile storicamente, è reduce da un brutto infortunio. A Dell’Orco, opinione personale, la B va stretta, ma il “se sta bene” fa sempre paura. Angella e Vulikic a mio avviso sono poco amalgamati: manca il centrale veloce, che poi sarebbe Dell’Orco. Morichelli, invece, non lo conosco. Avere un altro difensore, possibilmente veloce, non mi sarebbe dispiaciuto. Ce n’è uno in prova con un buon curriculum ed un nome impronunciabile. Magari…
L’altra incognita è quella dell’attacco. Davanti è mancato l’ingaggio del bomber da 12 gol certi e le ali, eccetto Ricci che si spera si ritrovi, perché era una gran promessa, non sono proprio ali pure.
Vazquez ha fatto bei movimenti nei primi 15 minuti dal suo ingresso, salvo poi sparire. Penso sia l’unico centravanti in rosa, anche perché il Matos falso nove apre gli spazi a ali che al momento o sono giù fisicamente (Ricci) o sono adattate e poco inclini ad inserirsi centralmente (Lisi). Forse il giocatore che potrebbe dare un senso a Matos in quella posizione è proprio Seghetti, che sta dando vita a buone prestazioni. Ma onestamente di falsi nueve sono pieni gli zero a zero. Dite quel che volte, ma un buon 9 è una polizza sulla vita, e speriamo Vazquez possa essere erede di Cornacchini, Mazzeo, Eusepi e Murano come centravanti di un Grifo vincente in serie C.
Questo è quello che ci ha detto il campo, ed è la parte più gradevole dell’articolo. Poi c’è il resto, che mi pesa scrivere ma non mi piace nascondermi dietro un dito (anche perché non c’entro).
Il lancio di fumogeni e petardi in corso di gara, svolto col chiaro intento di colpire economicamente il Presidente, è come la storiella del marito che si taglia le balle per fare dispetto alla moglie. Siamo tutti d’accordo che Santopadre non potrà avere qua un futuro, ma gravarlo di multe (e rischiare altri provvedimenti) per indurlo a lasciare (a chi?) non mi sembra geniale. Per me ogni protesta è legittima, fino a che non travalica un certo limite. Voltaire, noto centrocampista della Feralpisalò, diceva “Non sono d’accordo con quello che dici ma darei la vita affinché tu possa dirlo”. Su Facebook ognuno dica la sua (tanto su Facebook cosa non gira? anche questo articolo, per dire…), si organizzino proteste, si colpisca il merchandising, si faccia quel che si vuole, ma quando si fanno azioni si tenga conto che alla fine parliamo del Perugia.
Con quanto successo domenica rischi di far male alle persone, di far prendere squalifiche al campo, di far prendere provvedimenti nei confronti degli autori del gesto, di respingere altri tifosi (che sono tifosi anche loro, io non ho mai fatto classifiche), di non far apprezzare le prestazioni di una squadra che ci promette di giocare a calcio. Di sicuro non invoglia un eventuale acquirente, che prima di spendere soldi per entrare in una gabbia di matti si farà ulteriori domande. Di sicuro non porti gloria al nome della nostra città, quella città che si dice di voler rappresentare. Quale effetto positivo si spera di ottenere? Si pensa davvero che questa forma di protesta faciliti la vendita?
Che poi capiamoci, io li ricordo i fumogeni in curva, le torciate, la sciarpa a coprire la bocca. Ricordo quei momenti con tanto affetto (anche malinconia, ero giovane, cazzo), e questo mi fa girare ancora di più le palle, se posso dirlo. Perché fa capire proprio come i tempi siano cambiati, e non in meglio.
Lì era coreografia, gioia, stare insieme, offrire uno spettacolo che ci faceva sentire fratelli, oggi è contestazione, motivo di divisione, strumentalizzazione da parte di alcuni OPIGNONISTI (non è un errore grammaticale) di serie D che Perugia non merita. Quelli che poi si fanno belli dicendo che gli è piaciuto lo spettacolo possono andare tranquillamente… a qualche sagra, che in diverse parti la domenica sera fanno bei fuochi artificiali.
Ok, i migliori erano a Pontenuovo, ma io personalmente ricordo ancora quelli che facevamo a Schiavo per la sagra della birra.
Mezz’ora o quasi di durata.
Ed eravamo felici (ed un po’ ebbri).
Perché la domanda finale che vorrei fare rispetto a quello che è accaduto domenica sera è proprio questa qua: perché seguiamo il Perugia? Da quando non siamo felici quando andiamo allo stadio? Poi discutiamo di tutto il resto (Santopadre e le azioni che possano indurre cambiamenti, FIGC, retrocessione, Di Nunno, i commentatori interessati ai fatti propri, i cazzi nostri), ma vogliamo tornare ad essere felici di avere una squadra, questa qua, che ci promette di giocare a calcio ed evitare azioni che la danneggino?
Solo questo.
Federico Basigli per TifoGrifo