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“ Se canta il Gallo fuori d’ora, il tempo va in malora”… Gallo aveva parlato di fortuna Grifo. Contro i liguri il Perugia è solo bravo; e senza quei pali il punteggio poteva essere più ampio.

Scritto da il 18/03/2018

 

“ Se canta il Gallo fuori d’ora, il tempo va in malora”… 

Gallo aveva parlato di fortuna Grifo. Contro i liguri il Perugia è solo bravo; e senza quei pali il punteggio poteva essere più ampio.

 

Si dice che il gallo canti all’alba e tre volte durante la notte, per consentire al gruppo di appollaiarsi al sicuro sugli alberi. Non è dato di sapere se Gallo, allenatore dei liguri, abbia cantato tre volte per allertare la propria squadra.

Quel che è certo è che i tre squilli sono arrivati dal Perugia, bravo ad annichilire un avversario tenuto a bada praticamente per tutto l’incontro. A nulla è servita l’artiglieria pesante, con Granoche, Gilardino, Marilungo e l’ex Forte, spettatori non paganti.

L’abilità di Volta, l’intelligenza tattica di Del Prete e la classe emergente di Magnani hanno creato una diga insuperabile davanti a Leali. A tenere a freno lo Spezia, ci hanno poi pensato Bianco, Gustafson e Bandinelli, con una prestazione di sacrificio.

Sugli esterni lo spezzino Mora si è notato solo per la lunga capigliatura e la folta barba. Mustacchio, oltre che nel look, con un biondo rivitalizzato da una nuova tinta, è stato superiore anche nella corsa. Lo stesso dicasi per Pajac, sempre più a suo agio nelle vesti di incursore.

E dire che Gallo, -pur non negando la bravura del Perugia, -aveva parlato di alcuni episodi fortunati in favore del Grifo nell’ultimo periodo. Un proverbio dice che “ se canta il Gallo fuori d’ora, il tempo va in malora”.  Dopo la gara del Curi non potrà far riferimento alla Dea bendata ed indicarla come alleata del Perugia. Un 3-0 striminzito per quanto visto in campo, con Bandinelli e Di Carmine sfortunati nel colpire rispettivamente palo e traversa della porta difesa da Di Gennaro.

Dopo i primi venti minuti di studio, i biancorossi hanno premuto sull’acceleratore indirizzando il match sin dal primo tempo con il micidiale uno-due del gigante Cerri. Ripresa senza affanni con la classe di Diamanti ad accendere il pubblico presente sugli spalti.

Breda ha dimostrato di conoscere molto bene non soltanto il calcio, ma anche la storia, e, nello specifico, Napoleone Bonaparte. Dal fondatore del primo impero francese deve aver compreso come il ruolo di un condottiero sia quello di definire la realtà e dare speranza”. L’allenatore trevigiano ha fatto entrambe le cose, e le speranze, si stanno tramutando in certezze, partita dopo partita.

Questa squadra dà l’impressione di poter affrontare qualsiasi avversario ad armi pari, dal Frosinone allo Spezia, senza dimenticare Palermo, Brescia, Foggia e… Cesena. Nessuno ha dimenticato le tre reti che Castori e i suoi hanno rifilato al Perugia in quel nero ottobre. Dopo Gallo, ecco Castori, la caccia del Grifo è aperta.

 

 

Raffaele Garinella- Tifogrifo.com

 

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il 18/03/2018.
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