Santopadre, tutti uniti fino alla fine. Credo in Bisoli, recuperiamo gli infortunati e giochiamocela. Sto costruendo un Perugia solido, con obiettivo la serie A.
Scritto da Daniele Orlandi il 05/04/2016
“Io ci credo ancora“. Santopadre a Umbria TV conferma che quando definì il Perugia “corazzata” tra le altre corazzate ci credeva. E ci crede ancora, considerando il valore della squadra in rapporto alle altre e la classifica corta che nulla preclude. Il presidente non sa ancora decifrare se il campionato del Perugia sia, al momento, deficitario o buono. Ma lui ci crede ancora, e invita la squadra a giocare serena, come se non avesse più obiettivi da raggiungere: chiaro il tentativo di alleggerire la pressione sulla squadra. “Chi ama il Perugia non può soffermarsi a criticare ogni cosa, proprio come quando si ama una donna non si critica ogni dettaglio di come si veste”, dice rivolto all’ambiente, che invita a restare unito per l’ultima parte di campionato, per provare comunque a raggiungere l’obiettivo play off.
Bisoli. Su Bisoli, Santopadre dice che ne conosceva le caratteristiche e perciò non si aspettava né di più, né di meno. Semmai, si sarebbe aspettato qualche risultato in più, ma sul piatto della valutazione va assolutamente messa la situazione davvero eccezionale degli infortuni, che hanno privato il Perugia di tutti gli esterni contemporaneamente, proprio quando aveva turbato un suo equilibrio tattico con il 4/3/3. Santopadre stigmatizza il clima di eccessive critiche che, a suo dire, una parte dei media e dei pubblico (quelli che escono prima della fine della partita) addossa a Bisoli, perché questo può ingenerare alibi nei giocatori, che invece sono i principali responsabili perché vanno loro il campo. Troppo spesso la squadra perde convinzione nei momenti in cui è chiamata a fare il salto di qualità e questo determina risultati altalenanti, che a loro volta tolgono mentalmente certezze ai giocatori. Ciononostante, per il patron del Perugia vale la pena compattarsi e provare a fare un bel finale di campionato, visto che Bisoli crede ancora nelle possibilità della squadra.
In estate, da Drago a Giampaolo a Bisoli. Santopadre ricostruisce anche come si arrivò in estate alla scelta di Bisoli, dopo aver scartato la prima ipotesi Drago, e la seconda Giampaolo, entrambe sulla scia di Camplone come tipo di gioco. D’altronde, precisa il presidente, le squadre che hanno vinto gli ultimi due campionati (Carpi e Frosinone, Cagliari e Crotone) non esprimono calcio-champagne.A chi gli chiede perché in estate non fu confermato Camplone, risponde che aveva avuto l’impressione, negli ultimi tempi, che avesse perso stimoli, come peraltro normale dopo tre anni a Perugia.
Troppi infortuni. Sulla situazione infortuni, Santopadre chiarisce che la società si sta interrogando sulle cause dalla sequenza davvero fuori del normale di contrarietà e, senza dare colpe a qualcuno solo, ha chiesto. a tutti (staff medico, addetti ai campi, etc.) di fare meglio. Il patron spera che fin dalla prossima settimana possano tornare in squadra alcuni degli infortunati e che il finale di campionato risparmi il Perugia da altre delusioni, anche per consentire a Bisoli di lavorare con tutte le carte in mano e di esprimere al meglio le proprie capacità.
Comotto e Ercoli. Capitolo Comotto: per lui il ruolo è quello del club manager, affiancando nell’area tecnica Goretti e Pizzimenti. E un ruolo ci sarà anche per figura storica del Perugia calcio, Ilvano Ercoli, magari al Museo del Grifo, che si proverà ad aprire magari prima della fine del campionato.
Il mercato fatto. Sulle strategie di mercato, Santopadre ribadisce che il Perugia a gennaio non stravolge le scelte estive, ma semplicemente sfrutta, come tutte le altre squadre, la finestra di mercato per migliorare l’organico. Il Perugia estivo è stato pensato come centrato sulla forza assoluta degli esterni, che però sono venuti a mancare tutti insieme a dicembre. Anche per questo, a gennaio si è puntator sul rafforzamento del centrocampi.
“Il progetto Perugia è solido e punta alla serie A: io resto”. Più voce in Lega. Santopadre chiude con una constatazione ed una promessa. La prima è che sta costruendo un Perugia che, mattone dopo mattone, diventa una società che si autofinanzierà e avrà una lunga vita, possibilmente con il ritorno in serie A a breve. Partendo dal settore giovanile e dall’Academy, che ha creato un movimento di oltre ventimila ragazzini in tutta Italia che ruotano attorno al piante Perugia. La promessa è che dal prossimo anno curerà più le pubbliche relazioni anche nelle stanza dei bottoni, in Lega, per meglio rappresentare il Perugia. Anche perché finora nessuno si è fatto avanti per chieder di acquistare il Perugia e Santopadre, comunque, non è intenzionato a vendere.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia