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Santopadre torna a parlare: “Mi sento tradito da Caserta. Colpito dall’umiltà di Alvini”

Scritto da il 17/06/2021

Da quasi un anno i tifosi biancorossi non sentivano la sua voce, almeno in forma ufficiale, ed oggi pomeriggio, a ventiquattro ore circa dall’ufficializzazione di Massimiliano Alvini quale nuovo allenatore del Perugia, il presidente Massimiliano Santopadre ha sentito l’esigenza di tornare a parlare, soprattutto per chiarire alcune dinamiche che si sono succedute in questi ultimi giorni. Dopo circa un anno e mezzo (l’ultima volta era stata Perugia – Benevento del marzo 2020) si è tornati ad organizzare una conferenza stampa in presenza, seppur con capienza ridotta. Un segnale di ripartenza che si spera sia ancora più forte in vista della stagione prossima.
“Ci rivediamo dopo tanto tempo – esordisce così Santopadre – ed era doveroso che io tornassi a parlare. Con questa conferenza stampa intendiamo ricominciare un cammino che si era interrotto in maniera del tutto sorprendente e non preventivata che ha causato dolore. Vorrei dire che le sconfitte non vengono mai a caso, non tutti i mali vengono per nuocere e insegnano tanto. Spero che ciò che mi è accaduto mi serva come esperienza formativa: le vittorie e le sconfitte non avvengono mai a caso e significa che è successo qualcosa”. Malgrado tutto è stato subito serie B: “Ci è andata bene e siamo stati bravi, tutti, anche i tifosi. Inoltre la stampa e la città ci sono state vicine e siamo prontamente risaliti. Le mie questioni personali le voglio tralasciare: conta il Perugia e che è subito risalita in B. Fanno bene anche certe contestazioni perché fanno riflettere e indurre a migliorare”.
Sull’obbiettivo finale il presidente non ha alcun dubbio: “Ho chiesto al mister di salvaguardare la categoria. Ma ciò non vuol dire che non dobbiamo sognare”.
La scelta di Max Alvini ha una radice precisa: “Ci ha trasmesso grande voglia, forza caratteriale e temperamento. Soprattutto ha sentito l’onore di allenare il Perugia, che è la prima cosa che conta. Sono convinto di aver fatto la scelta giusta, anche se poi ovviamente la parola passerà al campo”.
Santopadre si sottopone al fuoco di fila delle domande, a partire dalle dolenti note
Presidente, com’è andata con Caserta?
 
Abbiamo fatto un percorso importante, il mister sapeva bene che avremmo dovuto fare questi tre anni anche in caso di serie B. Dopo Salò l’ho chiamato per pianificare un incontro, precisando di non voler creare delle distrazioni dato che tenevo alla Supercoppa. Quindi ci siamo visti dopo questo appuntamento e ho notato da parte sua un atteggiamento diverso. Gli ho chiesto di fare una foto con me e i direttori per dare un segno di ripartenza, poi ha detto a Comotto di aspettare. Ho avuto brutte sensazioni così ho detto a Gianluca di cercare un nuovo allenatore. Poi sono venute fuori le voci su Crotone e Benevento. Ho sentito Vigorito, con cui ho un ottimo rapporto, che mi ha spiegato che era interessato ad usufruire delle sue prestazioni, così abbiamo trovato la quadra in sette minuti. Successivamente abbiamo rincontrato Caserta e ho trovato in lui un uomo combattuto, spero anche nei confronti dei tifosi. E’ stato voluto bene sin dall’inizio, ma bisognava rispettare ciò che si era scritto. Un po’ di esperienza in questo campo ce l’abbiamo: nel momento in cui uno se ne va io dò qualcosa a te e viceversa
Come vi siete lasciati?
Una stretta di mano ci sarà sempre perchè non si può dimenticare ciò che è stato fatto. Però sul piano umano mi sono sentito tradito, volevo dare continuità al progetto tecnico, ci sono stato male alcuni giorni poi ho reagito. Io voglio bene a tutti, ma se non vedo volontà di continuare chiudo il discorso. Perugia non deve essere considerato un percorso di seconda fascia, in caso contrario meglio che una persona non venga
Questa situazione si è riproposta in passato anche con Bucchi e Nesta. Come si è sentito di fronte a questo calcio moderno?
Vorrei specificare che quella di Nesta era una situazione diversa. Ha firmato per un anno perché voleva sentirsi libero di decidere, ed in effetti era libero. Bucchi è un mio amico, allora fece una scelta condivisibile perchè il Sassuolo era uno scenario da serie A importante. Per quanto riguarda Caserta parlavamo di un triennale con le cifre che raddoppiavano. Sappiamo che tipo di progettualità abbiamo: non sono le stesse situazioni e questa è quella che mi ha ferito di più
Cosa le ha colpito di Alvini?
Prima l’umiltà dell’uomo, poi il gioco. Ho visto diverse partite della Reggiana e ci è venuta voglia di conoscerlo
Guardando l’organico serve una rivoluzione o un ritocco mirato?
Il mio istinto dice di completare questa rosa. Servono 10-11 giocatori nuovi, come è fisiologico quando si affronta una categoria nuova
Sulla questione stadio ci sono novità?
Vorrei poter dire tanto ma non è facile. Il Comune si sta muovendo, ma nel frattempo ci sono delle necessità in fatto di sicurezza per i lavori che devono essere svolti. Alcune cose comunque vanno sistemate, con la mediazione del credito sportivo. Il club dovrà fare la sua parte, ho una mia idea ma non posso decidere io
L’operazione commerciale con il Benevento riguarda solo l’allenatore?
Con Oreste ho un rapporto che va oltre il calcio, ci metteremo seduti e troveremo il modo di essere contenti
Elia può restare?
Con lui abbiamo iniziato un percorso importante. Ci sono altri giocatori come Spinazzola, Mancini e Politano che hanno raggiunto i traguardi che tutti abbiamo visto, a dimostrazione che quello che noi creiamo non si vede da nessun’altra parte. E’ la storia del Perugia, che sa valorizzare giocatori soprattutto giovani
Che serie B ritroverete?
Molto complicata, un po’ per l’avvento di certi personaggi che fino a due giorni fa giocavano in Champions un po’ per la presenza delle paracadutate. Non siamo impauriti, ma preoccupati il giusto. Quello che la gente deve capire è che ci sono 8-9 club fuori portata, ma la storia la conosciamo tutti. Perchè non coltivare i nostri sogni?
Come si può colmare questo gap?
Le vittorie si ottengono anche quando ci sono le società. Se non era per la caparbietà di Comotto, che ha qualcuno ha detto “non sei più il capitano”, non so come sarebbe finita. I campionati li vincono tutti. Non sono nè Berlusconi nè Vigorito, il budget è compreso tra l’ottavo ed il dodicesimo – tredicesimo posto. La differenza la fanno presidenti, direttori e allenatori. Nella B non ci sono grosse differenze tra i giocatori, eccetto 15 – 20 eccezioni. Sarà determinante il lavoro e lo sbagliare meno degli altri
Questa situazione non la preoccupa?
No, perchè non ho mai trovato l’uomo negli allenatori, cosa che invece era accaduta con Goretti. Se riscontro questa condizione in Alvini il progetto tecnico è destinato a durare. Occorre dunque che esista il binomio uomo – professionista.
Enrico Fanelli – TifoGrifo.com
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il 17/06/2021.
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