Santopadre, l’addio ad Andrea Camplone “ ritengo opportuno ringraziare questo allenatore perché ha fatto tanto per questa società”
Scritto da Erika Cesari il 29/05/2015Conferenza stampa Santopadre, l’addio ad Andrea Camplone “ ritengo opportuno ringraziare questo allenatore perché ha fatto tanto per questa società”
Ha avuto luogo stamani la conferenza stampa del presidente del Perugia Massimiliano Santopadre, il quale ha aperto l’incontro coi giornalisti dando l’annuncio della fine del rapporto con Andrea Camplone, il patron biancorosso ha voluto sottolineare che la separazione fra i due è stata consensuale, e che il rapporto instauratesi nel corso di questi anni, ricchi di soddisfazioni, proseguirà anche fuori dal calcio, lo stesso Santopadre ha tenuto a spendere parole di stima verso il tecnico pescarese “ abbiamo fatto bellissime cose insieme, abbiamo vissuto anche brutti dispiaceri insieme, ma io credo che quei dispiaceri ci abbiano unito come amici più delle vittorie – ha poi aggiunto – dopo tre anni i cicli si possono concludere, non penso che ci sia stato un motivo specifico che abbia fatto concludere questo ciclo”, nessun motivo particolare dunque sembrerebbe aver spinto il tecnico abruzzese e il patron biancorosso a porre fine ad un rapporto durato tre anni. quindi adesso credo che sia superfluo andare avanti nel cercare la motivazione del perché questo rapporto si sia concluso, in oltre il presidente ha spiegato che c’era la necessità di nuovi stimoli per entrambe le parti. Santopadre ha poi detto “ ad oggi, io come presidente ritengo opportuno ringraziare questo allenatore perché ha fatto tanto per questa società, come poi questa società ha fatto tanto per lui, è giusto anche dire questo però è stato sempre una persona corretta, onesta, ha sempre creduto in quello che faceva e lo ha portato avanti, in alcune stagioni gli ha dato sempre ragione la vittoria, in altre un po’ meno, però io devo valutare il lavoro fatto in tre anni, quindi – ha aggiunto – io credo che Andrea Camplone da parte mia, di Roberto Goretti, di Mauro Lucarini, di Stefano Cruciani meriti un grande applauso, grazie Andrea per questi tre anni”.
Poi lo sguardo al futuro “adesso si riparte – ha detto – più carico che mai, ci tenevo a dire questo alla mia gente, il Perugia ha soltanto avuto uno stop, brusco per certi versi perché è vero che abbiamo avuto una stagione straordinaria, però è anche vero che poi quando si arriva a giocare certe partite sfido chiunque che non pensasse veramente che ce la potessimo fare, io ero uno di quelli – ha aggiunto – estremamente fiducioso perché questa squadra era qualcosa di fantastico, ma non parlo solo del campo, lo era anche all’interno dello spogliatoio, questi due giorni da dopo la sconfitta in poi sono stati soltanto la testimonianza di quello che era questo gruppo, un gruppo importante di amici che avevano trovato in una società una famiglia, per noi sarebbero tutti giocatori da riconfermare, ovviamente c’era una parte di loro che stava in prestito come ben sapete, cercheremo di fare i nostri passi – e rassicura – chiunque non riuscissimo a tenere sono convinto che con il nostro staff tecnico magari riusciremo a prenderli anche più forti, la cosa che adesso ci tengo a dire è calma, non cominciamo coi funerali, il Perugia già sta lavorando, spero che a breve riusciremo a dare il nome del successore di Camplone in modo tale da dare subito un’idea chiara e precisa su quello sarà il nuovo Perugia, detto questo non è semplice quindi non vi aspettate che domani mattina ci sarà il nuovo mister, faremo degli incontri, saranno da valutare dopodiché sceglieremo l’allenatore”.
Parla di “progetto”, definendolo sempre lo stesso, ovvero lavorare quattordici ore su ventiquattro, “chi non è in grado di supportare questo mio modo di vedere le cose, ho sempre detto di farsi da parte, non accetto dalle persone che stanno con me, che lavorino meno di me, se questo significa dare pressione, far lavorare male le persone, mi dispiace ma io pretendo questo, il progetto del Perugia è questo, sacrificio, sudore, umiltà, abnegazione è soltanto questo, perché sono convinto che se tutte queste virtù si mettono insieme si arriva in serie A – poi prosegue – quanto tempo ci vorrà non lo so, io una scadenza me la sono data, un anno è passato, ce ne sono altri due ma questo non significa che è un termine perché se io sarò presidente fra quattro anni, proverò ancora ad andare in serie A, l’importante è che le persone che stanno in questa società capiscano come è fatto Santopadre Massimiliano punto”.
Si dice orgoglioso per i risultati ottenuti ed ha detto “una partita persa per un errore individuale e per un calcio di rigore, non possono far cancellare quello che sta facendo il Perugia – poi ha spiegato – abbiamo quarantasette società affiliate, noi siamo una realtà nazionale, a prescindere che siamo rimasti in serie B, abbiamo già fatto queste affiliazioni, abbiamo altre ventitré richieste di affiliazioni che adesso stiamo valutando col nostro Direttore Generale, noi crediamo in questo progetto e quando affiliamo una società lo facciamo nel momento in cui siamo sicuri di poterla supportare, di poterla far crescere insieme a noi e di potergli dare tutto quello che gli serve per l’ esperienza professionistica, quindi ad oggi potrebbero essere anche settanta, non lo stiamo facendo perché prima di dire di si, vogliamo capire le nostre forze fino a dove possono arrivare, ma il nostro progetto è ampio e sicuramente diventerà una cosa importantissima, la nostra accademy – ha aggiunto – è una cosa fondamentale perché quando si parla di società affiliate si parla di quindici sedicimila bambini che portano lo scudetto al petto del Perugia, a prescindere che siano di questa città e questo per me è fondamentale, vorrei invitare tutti i ragazzi dell’Umbria, lunedì andate a scuola con la nostra maglia, io ci tengo che lo facciate, perché di fronte ad una sconfitta, dobbiamo reagire in questo modo, dobbiamo essere fieri di questa maglia”.
Poi un annuncio importante, motivo di orgoglio per il patron biancorosso, da lunedì il via ai lavori per il museo del Perugia Calcio, che nascerà nella villetta adiacente all’anti stadio, dove ci sarà un punto ristoro, Perugia Store, e museo del Perugia “questa è la risposta del vostro presidente – ha detto – a me non interessa cosa succede in campo, a me interessa che un giorno quando io andrò via questa società avrà lasciato il segno”. Invita anche gli anziani a regalare qualche maglia o scarpino antico, tutto esposto con la proprietà di chi l’ha portato, lo spazio espositivo verrà ruotato, quindi sarà collocato il museo nel piano sotto e nel secondo tutti gli uffici del Perugia Calcio. Il progetto per la prossima stagione sarà migliorare quello che è stato fatto quest’anno fermo restando il raggiungimento in primis dei cinquanta punti e via dicendo.
Essendo una società giovane esclude la possibilità che la panchina venga data in mano ad un allenatore anziano, dunque la scelta ricadrebbe su allenatori giovani che al contempo abbiano anche esperienza.
Pochi stranieri in squadra, o quanto meno metterli che abbiano già un’esperienza italiana, “i giovani è importantissimo però troppi nazionali non ci hanno aiutato, non significa non prendere i nazionali ma quanto meno ponderare la cosa, cercare di sbagliare meno giocatori possibili, si parte dalle basi già certe di errori fatti”.
Malgrado la partita persa “Andrea è uscito vincitore da questa stagione”, per quanto riguarda Comotto, “valuteremo la situazione la prossima settimana” ha detto specificando che alla fine la decisione starà più al capitano che non a lui, che lo vorrebbe in biancorosso “sta a lui decidere se proseguire da giocatore un altro anno, oppure occupare un altro ruolo” comunque Santopadre lascia intendere che per Gianluca Comotto le porte del Perugia Calcio sono aperte a prescindere da cosa deciderà. Per il resto l’obiettivo è quello di trattenere più giocatori possibile, alcuni non li vorranno tenere loro altri se ne andranno per loro decisione ma comunque cercare di mantenere il giusto equilibrio, ha poi aggiunto “cercheremo di mettere giocatori anche un pochino più brutti da vedere ma lignosi” insomma oltre la qualità anche la fisicità.
Riguardo il budget ha detto “se gli sponsor non ci abbandonano, il budget sarà lo stesso”.
Conclude dicendo “il calcio è la Curva Nord, il calcio è quello che è successo a Perugia dopo aver perso ai play off”, poi per gli abbonamenti “non devo fare appelli, è il cuore che deve portare il tifoso ad abbonarsi”.
Erika Cesari – TifoGrifo Web Radio Tv Perugia