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Santopadre: anema, core e ragionevolezza. Il gossip, la critica e la dialettica .

Scritto da il 01/05/2018

Anema e Core. E, numeri alla mano, anche ragionevolezze contabili. Il Presidente Santopadre chiama i tifosi al confronto, a riallacciare dopo un’interruzione dialettica che gli sembra una assurdità, perché può solo nuocere al Perugia e, quindi, a tutti. Si dichiara disponibile a confrontarsi su tutto con i tifosi, su errori e incomprensioni del passato. La serie A è ancora possibile e, allora, tanto vale unire le forze di tutti per sostenere una squadra che ha avuto alti e bassi, ma nel complesso ha fatto ciò che ci si poteva aspettare: lottare per la A. Un obiettivo che la società, a dispetto di voci e complottismi, vuole perché, oltre il fattore sportivo, sussistono ragioni e cifre ferree ad attestare che la massima categoria porterebbe vantaggi economici indiscutibili e notevoli, tali da poter anche sostenere il discorso del nuovo stadio.
L’invito è pressante: basta coi chiacchericci, con le illazioni su fatti personali, su chi vende le partite e sulla presunta non volontà della società di fare il salto di categoria (il riferimento è alle illazioni apparse sui social). Questa è materia da denuncia penale e non attiene alla legittima critica sugli aspetti tecnici. Ora, dice il Presidente, è il momento di lasciar da parte tutto questo fiorire di illazioni e di fare cemento comune attorno alla squadra nel momento cruciale del campionato, per giocarsi i play off con un ambiente unito e gasato. La squadra ha sbagliato molte cose, ma molte altre ne ha fatte bene. Sicuramente ha mostrato carenze di personalità e verrà il momento dei giudizi. Ma ha anche fatto cose straordinarie nel girone di ritorno; poi si è di nuovo bloccata nella testa e nelle gambe e ora va aiutata a sbloccarsi, nell’interesse di tutti.
Insomma, bastone e carota verso l’ambiente. E una ribadita dichiarazione di dedizione alla causa del Perugia. Accompagnata dal ramoscello d’ulivo verso la tifoseria organizzata. Santopadre ha parlato dopo giorni di silenzio e lo ha fatto per chiamare tutti a raccolta in nome di una ragione superiore, un campionato ancora da provare a vincere. Messo così, l’intervento è difficilmente contestabile sul piano della ragionevolezza e del buon senso. Non poteva che dire questo, Santopadre, ma non era scontato che lo dicesse, assumendosi anche la responsabilità di rischiare di fare, per l’ennesimo anno, trenta ma non (ancora) trentuno. Ecco, partiamo da qui. Vada come vada la stagione (e ancora c’è spazio per tutte le possibilità, comprese le più esaltanti, se nelle ultime quattro partite si farà il massimo, o quasi) occorrerà fare tesoro, come forse finora non si è fatto abbastanza, delle scelte tecniche, di una certa mancanza di programmazione spesso sacrificata dalle situazioni e occasioni contingenti di mercato. Perché, a nostro avviso, il motivo principale per cui al Perugia, nonostante la rimonta di inizio ritorno, mancano quei 4-5 punti che lo metterebbero in pole per la promozione diretta, è che, quando, in contemporanea, son venuti a mancare alcuni titolari essenziali (Bandinelli, Magnani e Pajac) il resto della rosa non è stato in grado di sopperire, perché giocatori di pari livello, con le caratteristiche di quelli infortunati, non ce ne sono. E questa mancanza ha fatto inevitabilmente perdere equilibrio all’organizzazione di gioco meticolosa e ferrea che Breda era stato capace di costruire, imperniandola ai 13-14 interpreti cui si era affidato, tra i quali gli infortunati. E, se perdi equilibrio, ti disunisci, magari vai in barca mentalmente al primo episodio sfavorevole. Insomma, il calo delle ultime settimane è stato essenzialmente un problema di scelte tecniche e di composizione della rosa, più che di preparazione fisica, anche se un calo atletico c’è pur stato. Questo, come è evidente, è uno spunto critico di natura tecnica, non una fake che riprende un’illazione malevola. Se si potrà discutere di questo serenamente e senza tirare in ballo, da parte di nessuno, complottismi e secondi fini, si farà un passo avanti nella maturità dell’ambiente e del rapporto tra le sue componenti. Perché la dialettica alta e intellettualmente onesta ha sempre giovato al progresso delle cose.

Redazione TifoGrifo

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