Rapajc: Perugia in futuro? Mai dire mai
Scritto da Redazione il 17/08/2022
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Essere Milan Rapajc, ecco il sogno di tanti tifosi del Perugia calcio. Chissà quanti giocando a calcio con gli amici avranno immaginato di emulare le nobili gesta di quello che è stato, senza ombra di dubbio, uno dei calciatori più forti visti a Perugia. Un artista del pallone, genio e sregolatezza, doti raffinate a servizio di un popolo, quello biancorosso, che per lui e con lui si è esaltato. E che non lo ha mai dimenticato. Impossibile, perché i grandi amori, quelli veri, passionali, sinceri, fanno dei giri immensi e poi, puntualmente, ritornano. Dopo gli attestati di stima ricevuti per il suo compleanno, Milan Rapajc ci tiene a ringraziare i tifosi del Grifo attraverso un’intervista esclusiva rilasciata ai microfoni della nostra redazione.
Qual é prima cosa che ti viene in mente quando ripensi a Perugia?
- Vorrei ringraziare Perugia per il calore che mi ha dimostrato. Tanto affetto per il mio compleanno, non lo dimenticherò mai.
Che ricordo hai di Luciano Gaucci?
- Di un grande uomo e grandissimo presidente, mi ha dato tanto.
Nel 1996/97 avevate una grande squadra, come avete fatto a retrocedere?
- Ancora oggi non riesco a capacitarmi di come sia stato possibile retrocedere con quella squadra. È il calcio, che dà tanto ma toglie anche tanto.
Galeone o Scala, da chi hai ricevuto di più?
- Scala è un galantuomo ma Galeone ha un posto speciale nel mio cuore.
Secondo anno, serie B con Perotti, Bigon, ancora Perotti quindi Castagner. Che problemi hai avuto con Perotti? Ricordo che non ti faceva giocare.
- Ci fu un malinteso, io probabilmente gettai per terra la pettorina a fine allenamento e Perotti pensò che ce l’avessi con lui. Decise di mettermi fuori squadra. Gaucci mi pregò di chiedere scusa ma io non avevo nulla da farmi perdonare poiché non ce l’avevo con nessuno, figuriamoci con Perotti. Bigon mi fece rientrare in squadra. Ho ricordi bellissimi di lui.
Passiamo a Castagner, il tuo ricordo del Mister?
• Una leggenda del Perugia calcio, mi ha dato tanto, non solo sotto il profilo professionale ma anche umano.
Due rifiuti eccellenti a Liverpool e Juventus. Col senno di poi lo rifaresti?
- A Perugia ero amato, coccolato, stavo benissimo. No, non me ne sarei mai andato.
Del Perugia di oggi che dici?
- Santopadre ha fatto un ottimo lavoro, la squadra milita stabilmente in serie B. Dopo la retrocessione è riuscito a conquistare la promozione al primo colpo. Non è un’impresa da poco.
Nel tuo futuro può esserci spazio per Perugia?
- Vediamo, le vie del calcio sono infinite. Mai dire mai.
Raffaele Garinella – TifoGrifo.com
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