Punti di svolta
Scritto da Federico Basigli il 22/04/2014Ci sono rimaste due partite, le parole diventano superflue. Il Perugia di Andrea Camplone, al netto del mese di interregno di Cristiano Lucarelli, ha compiuto un tragitto preciso: ha acquisito una mentalità fortemente propositiva e su quella ha innestato i correttivi che sono diventati visibili specie in questo ultimo periodo.
Il Grifo che affronta gli ultimi 180 minuti ha saputo superare ostacoli mica da poco, in parte frutto fisiologico di un percorso che implica fatalmente qualche calo di tensione, in parte, nelle prime trasferte del campionato, dovuti a circostanze negative che hanno comportato una (immeritata) partenza ad handicap per il gruppo biancorosso. Cosa che ha significato anche, in aggravio, un dispendio ulteriore di energie fisiche e nervose.
E la testa, si sa, conta almeno quanto la tecnica ed il fiato.
Tanto per fare e scrivere qualcosa (se il Grifo non gioca di che parlo?), quali sono stati i momenti di svolta del campionato?
In attesa delle ultime due partite, riviviamoli.
1. Perugia- Gubbio 2-1. I biancorossi lottano nel derby contro un avversario che ci mette l’anima per sovvertire le gerarchie regionali. Sprocati ed Eusepi, con il gol del 2 a 1 quasi in coabitazione, ribadiscono il concetto che l’Umbria è solo biancorossa.
2. Prato- Perugia 2-2. L’arbitro Serra, quello che si emoziona quando estrae i cartellini e fischia i rigori, si accanisce sul Grifo lasciandolo in 9 dopo mezz’ora e permettendo al Prato di ribaltare l’iniziale svantaggio. In 9 contro 11 il Perugia resiste e sul finire della partita Binho estrae il jolly e si inventa un fendente sotto il sette. I biancorossi lanciano un segnale forte al campionato.
3. Perugia- L’Aquila 2-1. L’Aquila di Giovanni Pagliari vola alto in classifica e dà filo da torcere al Grifo. È Mazzeo, subentrato, a rompere l’equilibrio. Un quarto d’ora per decidere la partita e dimostrare che nel campionato dei biancorossi la sua firma sarà estremamente importante. Forse decisiva.
4. Pontedera- Perugia 0-1. Dopo aver segnato al Viareggio, Eusepi si ripete con una girata razzente contro il Pontedera del temibile duo Grassi- Arrighini. Dopo le prime amare sconfitte contro squadre toscane, il Grifo inverte il trend e decolla in classifica. Ed Eusepi conferma che la scelta del bomber è stata davvero azzeccata.
5. Gubbio- Perugia 0-5. La dimostrazione di eccellenza del Perugia nel pieno delle sue forze avviene nella città dei Ceri. Il Grifo deborda e segna a ripetizione, in una partita che testimonia come i meccanismi della squadra di Camplone siano ormai letali per gli avversari. Un Grifo così devastante è spettacolo per gli occhi.
6. Perugia- Grosseto 3-2. Vittoria di testa. Tre capocciate di Massoni, Scognamiglio e Henty ribaltano il risultato contro il velenoso Grosseto. Il lampo di Henty è di quelli da ricordare, col giovane scuola Milan che incoccia un cross dalla destra incrociando sul palo lungo. Detta così sembra quasi facile, ma… che gol! Henty… ne volessi fare un altro (anche più facile)…
7. Lecce- Perugia 3-4. Il Lecce ha l’occasione per riaprire il campionato, il Perugia deve mantenere le distanze dal Frosinone. E che ne viene fuori? Una fiera del gol: un avvenimento particolare, nel calcio italiano. Il Perugia scatta sul 2 a 0 (magistrale la rete di Moscati, dopo una azione da manuale), viene riacciuffato sul 2 a 2 e riparte ancora grazie ad un colpo di testa di Scognamiglio fino a vincere. Salentini quasi (quasi…) fuori dalla corsa promozione: tre punti che valgono doppio, per il Grifo.
8. L’Aquila- Perugia 0-0. Dopo una serie di prestazioni un po’ così, il Grifo torna ad esprimersi a buoni livello in Abruzzo, se non che, nell’unica occasione o quasi della squadra di Pagliari, un errato fuorigioco costringe Koprivec ad una uscita punita con rigore ed espulsione. Quando tutto sembra perso Stillo entra e para il rigore di Ignacio Pià: il Grifo (che al 90esimo con Moscati rischia anche di vincere) da lì riprende la striscia positiva.
9. Ascoli- Perugia 0-1. Una partita passata ad attaccare nonostante il Perugia giochi per circa metà gara in inferiorità numerica. Gol in serie sbagliati, azioni su azioni che mettono a ferro e fuoco la metacampo ascolana del Del Duca. Quando è ormai quasi finita, al 93esimo, Koprivec rinvia lungo, Mazzeo si inventa un assist di testa per un accorrente Sprocati che, appena entrato, fa quel che nessuno aveva ancora fatto. Segna. Il Grifo torna ad essere artefice del proprio destino e l’onda lunga di quel gol si riverbera anche sulle successive prestazioni. Il Perugia c’è, allunga e deve completare il lavoro avviato. E mancano 180 minuti. Perciò…
10. Perciò, già. La conseguenza è che il decimo punto di svolta è quello ancora da scrivere.
E noi, come sempre, ci saremo.
Buona digestione postpasquaepasquetta e…
Tutti insieme, verso l’obiettivo, a testa alta!
Federico Basigli