Perugia-Rimini 0-0. Il Grifo passa il turno con qualche brivido e poca inventiva.
Scritto da Redazione il 11/05/2024
Il Perugia passa il turno, non senza qualche brivido, contro un Rimini obbligato a provare a vincere. Il primo tempo si è consumato con un prolungato possesso del gioco da parte del Rimini e i grifoni incapaci di costruire anche solo in ripartenza. Nel 3/4/1/2, che diventava un 4/3/2/1 in base ai movimenti di Mezzoni e Lisi sugli esterni, il centrocampo del Perugia ha faticato non poco perché l’allenatore del Rimini, Troise, ha studiato bene l’avversario e ha messo in difficoltà il Perugia coi tre trequartisti dietro al bomber Morra. La difesa umbra, spesso sollecitata sul piano della velocità, ha risposto con la fisicità e ha retto bene l’urto per tutta la partita. Ma, poi, da centrocampo in su, sono emerse le solite difficoltà a costruire, a trovare spazi, a cercare l’imbucata. Troppo poco, francamente, nella prospettiva di dover d’ora in poi giocare sul doppio confronto e con lo svantaggio di dover fare più punti o almeno più gol dell’avversaria per andare avanti nella maratona dei play off. Nella ripresa, dopo un forcing iniziale del Rimini che ha fatto molto agitare Formisano in panchina, con le sostituzioni il mister ha un po’ riequilibrato la squadra. Nel continuo variare, causa le sostituzioni, degli assetti tattici delle due squadre, il Perugia ha continuato a subire, ma qualche situazione in più si è creata per le spizzate di Sylla e la profondità di Seghetti. Però, è mancata sempre la capacità di scegliere la soluzione migliore per andare alla conclusione efficace. Il Rimini ha continuato a macinare gioco, ma i difensori perugini non si sono fatti sorprendere mai. Lo 0-0 finale, sudato e sostanzialmente giusto, concede al Grifo di proseguire il percorso. Servirà, come detto, un cambio di prospettiva nell’approccio delle prossime partite. Occorrerà osare di più, Formisano dovrà cambiare spartito. Ci vorranno personalità e qualità, che sono quasi sempre mancate finora. Ma chissà, i play off a volte smentiscono le previsioni.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia
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