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Perugia – Pescara 2-2. Un’altra vittoria buttata via, ma buoni auspici per le feste e il 2015.

Scritto da il 20/12/2014

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Esce ancora la X sulla ruota del Perugia e stavolta il rammarico è cocente. Il 2-2 contro il Pescara (un “furto” lo ha definito Camplone) brucia non solo perché è arrivato nei minuti di recupero,  ma anche perché il Perugia, in dieci per gran parte dell’incontro, ha fatto la partita, è stato capace di rovesciare il risultato e aveva praticamente condotto in porto la vittoria. Poi, una palla persa a sinistra, ha concesso al Pescara un’ultima ripartenza, con un cross neppure irresistibile dalla destra sul quale Maniero ha inzuccato beffando Giacomazzi e Provedel. Insomma, ancora una disattenzione a rovinare quanto di buono era stato costruito con impegno, lucidità e coraggio dal Grifo. L’inferiorità numerica avrà forse generato stanchezza nei grifoni nel finale ma, sul piano tattico e degli equilibri in campo, non si è notata. Segno che il Perugia ha tenuto bene il campo, con Lanzafame ispirato, Fossati autorevole in regia e Goldaniga a guidare la difesa. Paradossalmente, il Pescara si era reso più pericoloso in parità numerica, fino all’1-0 su un rigore sfortunatissimo, perché ha portato all’espulsione di Koprivec ed era stato parato da Provedel su Maniero: solo che Memushay ha ribattuto di stinco (!) e il pallone, impennatosi, è rotolato in rete sbattendo prima sul palo.  Come dire, la sfortuna ci vede benissimo. Però, il Grifo di questi tempi non si butta giù, è convinto dei propri mezzi, gioca e si propone in ogni situazione. Come a Trapani, la banda Camplone ha continuato a costruire e sempre su rigore ha trovato il pari con Falcinelli. Nella ripresa, il Pescara è scomparso dalla scena e i grifoni hanno interpretato al meglio la gara. Gioco sempre in mano a Fossati e compagni, e gol del 2-1 dopo una triangolazione da applausi Taddei-Nicco-Fossati che ha portato il regista a piazzare il pallone sul palo di sinistra. La reazione degli abruzzesi è stata più nervosa che altro, ma con poche situazioni di pericolo (un tiro di Melchiorri in sospetto fuorigioco, ed una conclusione di Politano). Per il resto, solo Perugia, capace più volte di costruire situazioni interessanti in ripartenza, nonostante la stanchezza di molti, in primis Taddei e Del Prete, sostituiti da Verre e Fazzi. Quando tutto sembrava fatto, è arrivata la svista finale è un 2-2 che più bugiardo e amaro non ci poteva essere. Ora, in vista della partita in casa della capolista Carpi alla vigilia di Natale, il bivio è questo: far pesare sul morale e sulla convinzione nei propri mezzi la delusione per questa serie di mancate vittorie (che la metà sarebbero bastate per essere tra le primissime in classifica); oppure, trasformare la rabbia in reazione positiva, in carburante per il futuro. Se i grifoni saranno capaci di scegliere questa seconda strada, potrebbero regalare ai tifosi un bel Natale e un 2015 ricco di soddisfazioni. Auguri di cuore!

Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia

Scritto da
il 20/12/2014.
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