Perugia-Pescara 0-0. Grifo, solo un pari, ma la prestazione è buona.
Scritto da Redazione il 26/01/2025La prestazione c’è stata, il risultato no. Il Perugia non riesce a segnare contro il Pescara, ma gioca meglio degli abruzzesi e ha un paio di occasioni limpide, una clamorosa nel primo tempo (incrocio dei pali colpito da Matos) che, se realizzate, avrebbero legittimato la vittoria del Grifo. La sintesi del match sta tutta qui. Perché la squadra di Zauli conferma di sapersi esprimerne meglio quando incontra avversari che non si chiudono a riccio. Oggi le notizie migliori sono arrivate dalla tre quarti: Cisco, schierato a destra, ha spesso superato l’uomo e creato situazioni favorevoli; Matos, chiamato a giocare più vicino alla punta, è stato il più pericoloso dei suoi nel primo tempo; Di Maggio non ha brillato per precisione e scelte di gioco, ma si è trovato spesso nel vivo dell’azione. Chi è rimasto un po’ in ombra, anche perché, come gli capita spesso, è solo a sgomitare in area, è stato Montevago. Il gol che non arriva indubbiamente pesa, ma sarà importante che dal mercato arrivi una seconda punta capace di stargli vicino e permettergli di non dover presidiare da solo gli ultimi quindici metri. Se in mezzo al campo Broh non ha brillato (ma la mediana a due non sembra ideale per lui) anche dalla difesa sono arrivate buone notizie. Contro una delle squadre più forti del girone nelle individualità di attacco, il Perugia praticamente non ha corso nessun rischio, se si eccettua un tiro ravvicinato di Bentivegna dopo un minuto dall’inizio. Le brutte notizie, tanto per non cambiare il trend stagionale, arrivano dagli infortuni: due in un colpo solo, e tutti e due in difesa, dopo quello di Riccardi a Gubbio. Angella si fa male alla spalla, Mezzoni alla caviglia e anche stavolta non sembra trattarsi purtroppo di cose da poco, per cui l’emergenza nel riparto arretrato prosegue e si aggrava. Data la situazione, ogni rito scaramantico è legittimo, anche se Plaia e Amoran oggi hanno ben figurato. Nel complesso, il Perugia avrebbe meritato i tre punti e il rammarico di Zauli a fine gara (acuito dalla recriminazione per un rigore non concesso a Lisi) sembra giustificato. In sostanza, il Perugia sembra sulla strada giusta nel lavoro difensivo (infortuni permettendo) e nella manovra di costruzione, che è sembrata più efficace. Quello che manca ancora, sono le giocate giuste negli ultimi venti metri, quelle che possono permettere di arrivare alla conclusione a rete con ragionevoli probabilità di segnare. Solo il mercato può dare una risposta a questa carenza.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia