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Perugia perde a Latina 1-2. Due errori difensivi condannano i grifoni.

Scritto da il 18/10/2015

LatinaPerugia

(ASI) Mettiamola così: l’annata è al momento disgraziata, ma le avversità non capitano solo perché il destino è ineluttabile. Oggi il Perugia a Latina è riuscito a segnare dopo appena 12′ con un gol di Del Prete su rimpallo, rompendo un lunghissimo digiuno. Come dire, la partita si era messa al meglio, permettendo al Perugia di giocare come meglio gli riesce, compatti dietro, e via con le ripartenze. E di sicuro il Latina visto oggi avrebbe faticato ad arrivare alla conclusione, malgrado un Acosty veloce e capace di far ammonire sia Rossi che i suo sostituto Alhassan. Però, anche se tutto era in discesa, ci ha pensato la difesa perugina a complicare tutto maledettamente con due autentiche cappelle, francamente imperdonabili in questa categoria. In neanche dieci minuti, tra il 20′ e il 28′, su due corner, prima Rosati si è fatto anticipare sulla linea di porta da Ammari e, poi, la difesa tutta (Rossi in particolare, che non ha chiuso la diagonale) si è fatta sorprendere da Acosty. Dall’1-0 al 1-2, un incubo. La reazione c’è stata, pur con i limiti ben noti del Perugia in fase di impostazione. E, su tutte, i grifoni hanno avuto un’occasione colossale in apertura di ripresa, quando Spinazzola ha rimesso in mezzo una bellissima palla da sinistra , e Del Prete, dall’altra parte, è riuscito a colpire un palo clamoroso a porta spalancata. Li le streghe son tornate. La fortuna che aveva dato tot, si è ripresa quello e pure gli interessi. Per tutto il secondo tempo i grifoni hanno cercato di costruire gioco, ma le occasioni son state poche o punte. Alhassan al posto di Rossi, Zapata in sostituzione di Spinazzola e Ardemagni per Di Carmine le mosse di Bisoli per cambiare le carte in tavola. Per impegno e continuità, il pareggio sarebbe stato anche più che meritato. Ma nel calcio il random puro non esiste. Quando tutte le cose sembrano andare sempre storte e la sfortuna sembra girarti spudoratamente le spalle, devi guardarti dentro e capire cosa fai o non fai tu per aiutare la sorte. Alla fine, difficile davvero commentare una sconfitta così. Resta vero che in un campionato dove,escluse pochissime squadre, non si vedono in giro fenomeni, questo Perugia, non riesce a spuntarla. Di riffa o di raffa, c’è sempre qualcosa che non va come dovrebbe e determina i risultati negativi. Il fatalismo non serve, perché alimenta il vittimismo, e il vittimismo induce alla rassegnazione e all’autogiustificazione. Nella situazione data, con un organico che evidentemente finora non si è rivelato all’altezza delle ambizioni dichiarate (play off) per i grifoni sembra però esserci una sola via d’uscita: rimanere compatti e metterci una disse maggiore di cattiveria. Il resto dovrà venire fuori, se è nella misura in cui c’è. Rimane da vedere se basterà, ma non c’è altro da fare che cercarlo: possibilmente con lucidità e serenità, anche se tra sei giorni c’è Terni.

 

Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia

Scritto da
il 18/10/2015.
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