Perugia-Lecce 1-2. La concretezza dei salentini, i soliti limiti del Perugia.
Scritto da Redazione il 22/04/2019Il Perugia ci ricasca. Perde ancora in casa una partita (la sesta nelle ultime otto: record negativo) nella quale ha giocato sostanzialmente alla pari, con impegno e buoni spunti, contro un avversario però tremendamente più concreto. Sta tutta qui la differenza: la squadra di Nesta nella prima mezz’ora crea diversi grattacapi ai salentini, ma non graffia in avanti (Verre calcia sul portiere un rigore in movimento). Per contro, il Lecce gioca sugli errori dei grifoni e dimostra di poter far male sulle ripartenze, anche perché, contrariamente alla sterilità perugina, i pugliesi, ogni volta che arrivano dalle parti dell’area avversaria, riescono a concludere. Il gol al 38’ di La Mantia dimostra, al tempo stesso, questa efficacia degli ospiti e la ormai cronica leggerezza difensiva del Perugia, uccellato dallo schema da corner di Petriccione e Falco, con Gyomber che si permette il lusso di perdere La Mantia (mica uno qualunque) sul secondo palo. Il pari di Falzerano a stretto giro (bella la costruzione e la conclusione dopo finta) chiude il tempo e lascia aperta la ripresa ad ogni soluzione. Senonché, il Perugia dopo dieci minuti incassa il secondo gol dall’ex Falco che, dopo un tiro sbagliato di Petriccione, è servito da La Mantia e dal limite batte rasoterra Gabriel. Il tutto – e qui si ripete il solito ritornello- senza che difensori e centrocampisti perugini riescano a disturbare efficacemente i leccesi. Partita in salita, perché il Perugia perde lucidità e i cambi di Nesta tardano (solo al 32’ Han per Verre, al 37’ Falasco per Mazzocchi e al 41’ Sadiq al posto di Dragomir). Il Perugia mette dentro tanti cross, pochi dei quali però pericolosi. Costruisce, comunque, due mega occasioni con Rosi (41’) e Sadiq (47’) entrambi incapaci di buttarla dentro da due passi. Peccato, il punto sarebbe servito, viste le sconfitte di Cittadella e Spezia che rimettono in corsa per i playoff addirittura Ascoli e Cremonese e persino il Cosenza! Tutto si deciderà, per il Perugia, tra la trasferta di La Spezia e la gara interna col Cittadella. Ma dopo la partita di oggi e l’ennesima, sconcertante, leggerezza difensiva sugli episodi, unita alla puntuale mancanza di cinismo in attacco, c’è da chiedersi con quali prospettive il Perugia potrebbe realmente giocarsi le sue chances negli spareggi. Nesta ha detto che resta fiducioso nel fatto che la sua squadra, dato che non sfigura sul piano del gioco con le prime della classe, prima o poi potrebbe superare i propri limiti. Come per incanto, si dovrebbe, però, aggiungere con forte dose di buon senso. Ma, a volte, nel calcio si avverano anche cose ritenute impossibili. E sperare non costa poi niente. Tanto vale crederci.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia