Perugia, la prestazione è disastrosa. Sconfitta difficile da metabolizzare, solo la serie A può cancellare una delusione tanto cocente.
Scritto da Raffaele Garinella il 23/04/2018Un incubo, spaventoso, orribile, inspiegabile, quello vissuto dai tifosi del Perugia contro la Ternana Unicusano.
Una disfatta che non presenta attenuanti, una prestazione imbarazzante, una squadra a tratti perfino irritante.
La sconfitta fa parte del gioco del calcio, si può perdere contro chiunque, come accade oramai da tempo immemore, e il Milan battuto dal Benevento in 10 lo conferma, ma qui si discute il modo, e il Perugia ha scelto indubbiamente il peggiore.
In vantaggio di due reti, è riuscito nell’impresa di far realizzare un’impresa alla Ternana Unicusano, che proprio al Curi ha confezionato la migliore prestazione stagionale.
Difficile da credere, ma i rossoverdi hanno compiuto un’autentica “remuntada”, sicuramente scrivendo una pagina importante della loro storia, che sarà ricordata a memoria d’uomo e non solo.
Quasi ovvio affermare che il vantaggio andava gestito meglio e Breda questa volta ha enormi responsabilità, inutile girarci attorno.
Ma non è il solo, a stargli alla pari i calciatori, spettatori non paganti per tutto il secondo tempo.
Non sarà facile gettare alle spalle una prestazione tanto sconcertante, ma andrà fatto, ed anche alla svelta.
La corsa alla promozione diretta può considerarsi definitivamente archiviata. Bisognerà pertanto centrare quantomeno il traguardo degli spareggi promozione.
I sei punti di vantaggio sulla nona sono un patrimonio da non dilapidare, altrimenti significherà aver gettato al vento il buon lavoro degli ultimi mesi. Breda per una volta ha ragione in toto quando afferma che questa squadra non ha mezze misure, d’altronde lo testimoniano i fatti.
Cinque reti incassate contro la Pro Vercelli, tre reti rifilate a domicilio al Frosinone, e poi c’è questo derby perduto in malo modo, solo per citare alcuni risultati, fanno del Perugia una squadra bipolare, capace di esaltarsi e di deprimersi con la medesima facilità.
Manca la costanza, forse l’equilibrio necessario per raggiungere traguardi importanti. E senza quello, difficile pensare a qualcosa di grande.
Raffaele Garinella-TifoGrifo.com