Perugia-Foggia 2-0. Grifo, gioco all’italiana, vittoria all’inglese.
Scritto da Daniele Orlandi il 10/03/2018Gioco all’italiana, vittoria all’inglese. Dopo il Brescia, anche il Foggia si piega per 2-0 al cinismo del Perugia. La squadra di Breda soffre la manovra ficcante dei pugliesi per tutto il primo tempo e all’inizio del secondo. Poi, al questo d’ora passa in vantaggio su contropiede condotto da Di Carmine e concluso da Cerri: ancora loro due! Si rimette dietro, subisce il Foggia ma trova il guizzo per procurarsi un rigore (mani di Tonucci su cross di Pajac). Diamanti, subentrato a Cerri da pochi minuti, lo trasforma e chiude i conti. La vittoria è stata meno brillante di altre, perché il Perugia ha pagato i pochi giorni di pausa dopo la partita col Brescia. Ma l’importanza di aver trovato i tre punti contro un avversario capace di giocare a trazione anteriore e di arrivare alla conclusione con corposa frequenza, è comunque notevole. Perché il Perugia, pur soffrendo e pur avendo avuto oggi credito dalla sorte, ha dimostrato alcune caratteristiche che torneranno molto utili in prospettiva. Anzitutto la solidità difensiva. Aver subito solo un gol contro Palermo, Frosinone, Brescia e Foggia, tutte squadre con reparti avanzati di qualità, certifica un equilibrio dietro molto promettente. Chi gioca gioca -oggi Dellafiore ha rilevato Del Prete- la difesa sa soffrire e trovare sempre il guizzo che la salva quando le cose sembrano tracollare. Molto ha inciso, in questa ritrovata solidità, l’arrivo di Leali, portiere di sicura affidabilità. La seconda annotazione riguarda la sostanza del centrocampo perugino che anche quando, come oggi, viene schiacciato indietro dall’avversario, non rinuncia mai a provare la giocata offensiva. Bianco, Bandinelli, Gustafson, Mustacchio e Pajac, sono stati oggi bravi a soffrire e contenere e, se nel primo tempo hanno sbagliato molto in costruzione nelle ripartenze, nella ripresa hanno aggiustato il tiro. E, poi, là davanti, attenti a quei due: Di Carmine e Cerri sono puntualmente capaci di un cinismo estremo. Anche se non arrivano palle buone, trovano sempre il modo di segnare. Oggi si sono invertite le parti rispetto a martedì: Di Carmine ha fatto l’assist, Cerri il gol. Ma il prodotto non cambia: il Grifo grazie a loro è micidiale. Ma la cosa più positiva di questa squadra è senz’altro la capacità di tutti di saper leggere ogni momento degli incontri e sapersi adattare da squadra. Lucidità nell’interpretazione e coralità. Tutti per uno, uno per tutti. Qualità che si devono ascrivere al lavoro di Breda, che ha molto insistito dal primo giorno sulla loro necessità. E la fortuna? Si, certo, oggi c’è stata anche quella. Ma nel calcio, e in particolare in Serie B, occorre provare sempre a volgere la sorte dalla propria parte. Se adesso il Grifo riesce a vincere partite che in passato perdeva, vuol dire che è squadra di categoria, con le credenziali giuste per giocarsela fino in fondo è con la convinzione giusta nei propri mezzi. Il Perugia attuale ci prova sempre: anche quando è costretto a soffrire, non rinuncia mai a far male. E, dato che davanti ha chi è capace di farlo, la squadra ha preso fiducia, ci crede e ci riesce. Quattro vittorie consecutive hanno ora cambiato le prospettive. Ma questo gruppo ha bisogno di restare concentrato per dare il meglio di sé. A partire dalla prossima, di nuovo in casa, contro lo Spezia. Altra avversaria per i play off e squadra da prendere con le molle, perché capace di tutto, nel bene e nel male, ma ultimamente molto quadrata. Breda lo sa e già medita come adattare la sua tattica di contenimento con annesse puntate velenose in avanti. I liguri sono avvertiti.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia