Perugia: fervono i preparativi per la solennità di san Costanzo, vescovo e martire, patrono della Città e dell’Archidiocesi.
Scritto da Redazione il 24/01/2014Tre pomeriggi di preghiera nella basilica intitolata al Santo dedicati al tema “La vita al servizio del Vangelo”, ricordando «il fuoco di amore e carità» che il martire accese e che dura nei secoli attraverso tante opere
In attesa di entrare nel vivo delle celebrazioni in onore di san Costanzo, vescovo e martire, patrono di Perugia e dell’Archidiocesi, che si terranno, come è tradizione, nei giorni 28 e 29 gennaio, la comunità parrocchiale perugina di San Costanzo vivrà tre pomeriggi (25, 26 e 27 gennaio, dalle ore 17 alle 18.30) di preghiera con l’Adorazione eucaristico e la recita del Vespro nella basilica intitolata al Santo, dove sono custodite le sue le reliquie. Sono tre significativi appuntamenti dedicati al tema “La vita al servizio del Vangelo”; occasione anche per riflettere sulle origini della fede cristiana a Perugia, che risale all’epoca in cui visse il Santo martire patrono (II secolo).
«Costanzo, agli albori del Cristianesimo – spiegano i promotori del triduo di preghiera –, è esempio luminoso di una vita totalmente spesa al servizio del Vangelo, cioè di Cristo, e dei poveri. Fu eletto vescovo a soli 30 anni, nel 175 d.C., per il suo zelo, la generosità verso i poveri, l’austerità con se stesso. Guidò la Chiesa perugina con autorevolezza sotto la persecuzione di Marco Aurelio. Morì martire, decapitato, nel 178. Nella basilica di San Costanzo riposano le sue spoglie e da lì, alle porte della città, è partito un fuoco di amore e carità. Infatti, lungo “La Via Sacra”, che da San Costanzo conduce alla cattedrale di San Lorenzo, percorrendo l’odierno corso Cavour e vie limitrofe, c’è stato, nei secoli, un fiorire di opere caritative. Ancora oggi si può leggere, in una lapide marmorea nell’“orto medievale” dell’Abbazia benedettina di San Pietro, che nella Regola c’era l’obbligo di assistenza giornaliera a centinaia di poveri con pane e legumi. In via San Girolamo c’era l’Ospedale di San Giacomo per i pellegrini e, sempre a San Girolamo, c’era un complesso dei frati Amadeiti che assistevano gli appestati. Lungo corso Cavour c’era un antico istituto femminile che accoglieva le “repentute”, donne che si pentivano della vita di strada, a volte tornavano sulla strada ma poi venivano accolte di nuovo.
Tutto questo per dire che accendere il fuoco dell’amore agli ultimi, come fece Costanzo, provoca incendi a catena per secoli».
«Il 29 gennaio, giorno in cui la Chiesa celebra il nostro Santo Patrono – annunciano i promotori del triduo di preghiera –, sarà inaugurato, in tutt’altra parte della città (nella zona di via Cortonese), il “Villaggio della Carità-Sorella Provvidenza’”. Non è un caso che si dia inizio in questo giorno ad una nuova “avventura”, un altro fuoco nel 2014 viene acceso dal Signore, perché si possa scaldare il cuore di molti e nasca il desiderio di spendere fino in fondo la vita al servizio del Vangelo, affinché molti poveri si rallegrino incontrando nella Chiesa l’Amore concreto di Cristo:
“Tutto ciò che avete fatto a loro lo avete fatto a me”. Chissà che anche da questo luogo non si possa propagare un’onda di carità fatta di attenzione, di predicazione e di testimonianza, che pervada le vie della nostra città in questo inizio di XXI secolo!».
I tre pomeriggi di Adorazione eucaristica in San Costanzo, concludono i promotori, saranno occasione di «un’adesione a Cristo Eucaristia che doni a tutti noi il desiderio di mettere la nostra vita al servizio degli altri e la preghiera per essere sostenuti ogni giorno nel “combattimento” della fede».