Perugia-Fermana 1-0. Grifo all’ultimo tuffo. Seghetti scardina il bunker marchigiano.
Scritto da Redazione il 15/02/2024All’ultimo tuffo, con sofferenza e non senza un po’ di paura. Il Perugia ritrova la vittoria nel finale, con i suoi gioielli della primavera: una girata di Seghetti su assist di Polizzi, entrati entrambi nella ripresa, dopo una prestazione resa complicata da un avversario che si è chiuso con tenacia e diligenza, ma anche da propri limiti. Tra questi, l’incapacità di trovare la profondità con giocate di prima. Troppi passaggi e troppo in orizzontale nel tentativo di scardinare il blocco marchigiano. Il centrocampo ha faticato ad alzare i ritmi e, nel primo tempo, solo al 43’ il Perugia, guarda caso con un’azione tutta di prima e in profondità, è riuscito a rendersi pericoloso grazie ad una conclusione di Torrasi che ha sollecitato una grande risposta del portiere avversario. Prima di allora, un gioco di aggiramento con troppi tocchi, spesso all’indietro e condito da imprecisione aveva permesso alla Fermana di cavarsela senza troppi problemi, e anche di ripartire pericolosamente in verticale in tre o quattro circostanze nel primo tempo e in un paio nel secondo. Nella ripresa la partita del Grifo, dopo una fiammata iniziale è sembrata scendere di intensità, anche perché alcuni uomini come Ricci e Matos erano in debito di ossigeno. Le sostituzioni non hanno saputo nell’immediato cambiare le cose ma, alla distanza, sono stati proprio due dei neo entrati a confezionare la rete del successo. Poi, subito dopo, ci ha pensato Adamonis a salvare il risultato cavando dalla porta una palla che aveva colpito il palo interno su conclusione di Petrungaro. Alla fine, ha avuto ragione la pazienza del gioco del Perugia che, a detta di Formisano, ha deliberatamente scelto di non alzare i ritmi per non commettere errori che avrebbero agevolato le ripartenze della Fermana. Chi vince ha sempre ragione, ma sicuramente il Perugia deve molto crescere in qualità, velocità di esecuzione e movimenti senza palla quando incontrerà avversari assai chiusi, come ne incontrerà ancora.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia