Perugia-Entella 2-0. Grifoni, vittoria importante, anche se non entusiasmante.
Scritto da Redazione il 20/01/2018Il girone di ritorno del Perugia comincia con una vittoria importante per il Perugia. Due a zero all’Entella e, visto il 5-1 dell’andata, anche il vantaggio degli scontri diretti: in pratica un punto in più rispetto ai liguri, se dovesse servire a fine campionato per la salvezza, unico orizzonte al momento attribuito alla squadra di Breda. Kouan l’esordiente (a fine gara tutti i riflettori si sono inevitabilmente accesi su lui e su mister Mancini che in Primavera lo ha allenato) e Cerri hanno firmato i tre punti a inizio ripresa, sbloccando una partita tipica tra squadre che non hanno troppa inventiva e giocano puntando sull’errore avversario. Il nuovo modulo 3/5/2, come atteso da Breda, fa il Perugia più quadrato ed equilibrato. Non rischia nulla per tutta la partita, il Grifo, anche se nel primo tempo la manovra si inceppa spesso, manca di fluidità dalla metà campo in su e spesso si assiste a tocchi in eccesso e ridondanze orizzontali. Meglio nella ripresa, perché ovviamente, dopo il doppio vantaggio, si aprono più spazi, peraltro non sfruttati a dovere da Colombatto e compagni nelle tante ripartenze giocoforza concesse dall’Entella. Nel nuovo contesto tattico si trova a suo agio Pajac che, da quinto di sinistra, interpreta bene le due fasi e, non a caso, è determinante nelle azioni di entrambe le segnature, con altrettante percussioni insistite. Bandinelli dimostra sostanza e Kouan, oltre al gol, corre, copre, tampona e recupera un numero incredibile di palloni, dando un apporto di quantità che contribuisce a chiudere spazi e mascherare errori del reparto. Terrani, schierato a destra, non sembra giocare nel suo ruolo e nel primo tempo si fa schiacciare troppo dietro. Inizia la ripresa avanzando qualche metro e mette lo zampino nell’azione del primo gol, che inizia dalla sua parte. È comunque da rivedere. Colombatto, in regia, non brilla per pulizia e lucidità: da lui è doveroso attendersi di più. La difesa a tre ha funzionato, ben guidata dall’esperienza di Della Fiore, che non ha accusato in campo il lunga periodo di inattività da cui veniva. L’italo argentino si vede che ha l’allure del giocatore di rango, testa alta e capacità di impostare da dietro: tornerà utile. In porta Nocchi ha fatto il suo: nessun intervento eccezionale, ma buona sicurezza sulle palle alte e tranquillità infusa a tutto il reparto arretrato. Davanti, i due attaccanti hanno sofferto il gioco asfittico del primo tempo ma hanno confermato nelle azioni dei gol di saper essere decisivi anche se vedono pochi palloni e di costituire un potenziale importante per la stagione del Perugia. Non tutto ovviamente è al top, nella formazione biancorossa, ma la vittoria è davvero pesante, come si dice in questi casi, per la classifica e per il morale. Il Perugia di Breda non ha incantato oggi e non lo farà neppure in futuro. Ma, per gli obiettivi come revisionati dopo il crollo a metà girone di andata, contano forse più sostanza e concretezza, cioè il famoso equilibrio predicato dal tecnico trevigiano. Il pubblico perugino forse non condivide la filosofia ma, per spirito di sopravvivenza, si adegua. Oggi a fine match sono rispuntati gli applausi della curva nord. Segnali di disgelo? Si vedrà.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia