Perugia-Entella 0-0. Ancora una gara senza gol, per il Grifo urgono soluzioni in attacco.
Scritto da Redazione il 11/10/2015Zero a zero. Il Perugia non si sblocca neppure con l’Entella e sulla squadra e sull’ambiente si allungano le ombre della sterilità. Coi liguri, dopo un primo tempo discretamente giocato su ritmi medio alti, nella ripresa è stato buio pesto. È vero, in campo, a un certo punto, c’erano Zapata, Drole e Zebli, come a dire quasi un reparto della squadra Primavera. Ma l’impressione è che, non avendo il Perugia bocche di fuoco da doppia cifra, dovrebbe supplire con un’organizzazione della fase offensiva almeno altrettanto curata nei dettagli e nei meccanismi di quella difensiva. Che, questo è ormai assodato, è oleata e assestata, tanto che il Perugia non ha preso gol neppure oggi. E da qui Bisoli ha ripetuto di voler partire, parlando di una psicosi da mancanza di gol e di vittoria che si può curare solo con il lavoro e il tempo. Intanto, però, il gol non arriva e la piazza comincia a interrogarsi anche sulle reali potenzialità dell’organico. Che non sarà come quello dello scorso anno; cui manca sicuramente qualche pedina; ma che non sembra nemmeno da zone basse della classifica. Dunque, urge da parte dello staff tecnico una riflessione approfondita sui problemi emersi, e non da oggi. L’allenatore biancorosso ha anche oggi ostentato fiducia nel proprio lavoro e nella compattezza della squadra. Fa bene, a patto che adesso il Perugia cominci a produrre situazioni e schemi concludenti anche negli ultimi venti-trenta metri del campo. Oggi, nella ripresa la manovra si è completamente smarrita tra errori di impostazione, mancanza di movimenti e giocatori che non sembravano avere o conoscere o saper rispettare uno spartito capace di creare pericoli. L’analisi della partita e del campionato del Perugia fin ad oggi, è tutta qui, a ben vedere. Le risposte dovranno arrivare dalle prossime partite: trasferte a Latina e Terni, gara interna con il Cagliari, trasferta a Salerno. Una serie da brivido, ma sono le le prove difficili che temprano il ferro.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia