Perugia derubato a Cesena ed in silenzio. Promozione definitivamente sfumata?

 

Diciamolo chiaramente, il protagonista numero uno del recupero della terza di ritorno porta un solo nome: quello di Feliciani Ermanno, sezione di Teramo. Lo score è di tutta invidia: tre rigori netti negati al Perugia, costantemente lontano dall’azione e spesso distratto. Insomma, assolutamente non all’altezza del suo compito. Morale della favola, ai biancorossi sfugge sul filo di lana una vittoria che sembrava oramai acquisita e vetta che si allontana sempre di più. Certo, in questo modo fa male e dà fastidio, perché, a parte qualche sofferenza nei 20′ finali della seconda frazione, il Cesena non era riuscito mai a creare pericoli degni di nota. Peccato, forse ora è meglio pensare a centrare il secondo posto: difficile se non impossibile sperare di ottenere di più in queste condizioni. Infastidita, e a ragione, la società, che si chiude in silenzio: parlerà solo Comotto. Superfluo aggiungere ulteriori commenti per una partita completamente falsata, dall’inizio alla fine.

 

CENTROCAMPO NUOVO – Caserta cambia soprattutto a centrocampo: al regista Moscati si affiancano Vanbaleghem e Di Noia, che però non potrà scendere un campo per via di un infortunio patito nel riscaldamento (lo sostituisce Kouan). In difesa ci sono Elia, che torna terzino destro, Angella, Sgarbi e Crialese, scelto per le sue maggiori doti di copertura. Davanti Minesso gioca alle spalle di Murano e Melchiorri. Modulo quasi speculare per il Cesena, che gioca con il 4-3-3 con Bortolussi, Caturano e Zecca a comporre il trio d’attacco.

 

GRIFO DEFRAUDATO – Buono l’approccio dei biancorossi, che non ottengono al 15′ ciò che meriterebbero: Melchiorri intercetta palla sulla trequarti avversaria, si invola verso la porta e al momento di concludere viene letteralmente abbattuto da Ciofi. Da regolamento sarebbe rigore ed espulsione del difensore del Cesena, ma l’arbitro lascia incredibilmente correre, scatenando la rabbia di tutta la panchina e di tutta la dirigenza presente in tribuna. Al 23′ Murano, con un colpo di testa da posizione defilata, centra il palo e Crialese non riesce a ribadire in gol. Manca spesso l’ultimo passaggio e il tecnico cambia la disposizione dei tre davanti: Melchiorri punta centrale, Minesso e Murano larghi. Il tempo finisce con una punizione di Moscati di poco alta. I padroni di casa? No pervenuti o quasi, se si eccettua un colpo di testa di Ciofi, corretto verso la porta da Caturano, che era in fuorigioco (Fulignati era riuscito comunque a parare bene). 

 

RIPRESA, LA MUSICA NON CAMBIA – Grifoni che rientrano bene anche nella seconda frazione e dopo un quarto d’ora Caserta sceglie la strada del tridente pesante: al 57′ esce Minesso ed entra Vano. Qualche minuto prima l’unico rischio della gara, per giunta in contropiede: Bortolussi vede l’inserimento in area di Caturano, Kouan in ripiegamento allontana il pericolo. Al 61′ il Grifo vede giustamente ripagato lo sforzo: cross di Melchiorri, Favale devia verso la propria porta un pallone che si impenna e scavalca Nardi. L’inerzia della gara è tutta dalla parte di Angella e compagni: al 70′ Longo affossa letteralmente Vano in area, ma nemmeno stavolta c’è la concessione, sacrosanta, del penalty. Meglio coprirsi e far trascorrere i minuti: Melchiorri e Murano fanno posto Bianchimano e Monaco. È 3-5-2. Mossa che si rivelerebbe indovinata se il signor Feliciani (nettamente il peggiore in campo per chi non lo avesse capito) avesse punito con un rigore un sgambetto palese di Ricci ai danni di Bianchimano. Ma quel che è a dir poco comico è che l’attaccante viene ammonito per simulazione. L’episodio, l’ennesimo controverso, non sembra mettere in discussione la vittoria, che però sfugge proprio al 90′: cross di Zappella e Cancellotti, nel tentativo di anticipare Russini, infila la propria porta. Peccato, ma si vede che era scritto. 

 

 

Enrico Fanelli – TifoGrifo.com

Scritto da Redazione
il 10/03/2021.
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