Perugia: con la tradizionale processione della “luminaria” al via le celebrazioni della solennità di san Costanzo, vescovo e martire, patrono della città e dell’Archidiocesi.
Scritto da Redazione il 28/01/2014Ha percorso l’antica “Via Sacra”, dalla chiesa di Sant’Ercolano alla basilica di San Costanzo, la processione della “luminaria” che, come vuole la tradizione, apre le celebrazioni della solennità del santo patrono di Perugia e dell’Archidiocesi, il vescovo e martire Costanzo, vissuto nel secondo secolo dopo Cristo. La “luminaria” si svolge nel pomeriggio del 28 gennaio, vigilia della festa (29 gennaio) con la partecipazione del sindaco e del Gonfalone del Comune e di vari rappresentanti delle Istituzioni civili e religiose della città. E’ la solennità che rinnova il legame tra la Perugia civile e religiosa nel nome del suo santo patrono e richiama i fedeli a riflettere sulle antiche origini della comunità cristiana perugina.
Nella basilica di San Costanzo sono stati celebrati i Primi Vespri presieduti dal vescovo di Gubbio mons. Mario Ceccobelli, già vicario generale dell’Archidiocesi perugina. Il presule, nell’omelia, ha evidenziato quanto a Perugia sia particolarmente sentita questa solennità nel continuare «una tradizione, quella della “luminaria”, che risale all’anno 1310, riproposta nei nostri giorni dall’arcivescovo Giuseppe Chiaretti e continua con l’attuale arcivescovo Gualtiero Bassetti. E’ un’antica processione voluta dalle autorità civili medioevali in omaggio a san Costanzo, come recita lo Statuto comunale trecentesco, “a onore del beato Costanzo, e affinché, per le preghiere dello stesso beato patrono del Comune e del popolo perugino, sia salvaguardata e si accresca di bene in meglio la condizione di pace e di tranquillità del popolo di Perugia”».
Mons. Ceccobelli si è soffermato sulla figura di Costanzo «fondatore della Chiesa perugina intorno alla seconda metà del secondo secolo. Già allora la buona notizia dell’annuncio del Vangelo era arrivata nella nostra terra. Alcuni secoli dopo un altro santo martire perugino, Ercolano, con la sua testimonianza di fede ci ha insegnato a chiedere la pace. La prima pace deve nascere nel nostro cuore, nelle nostre famiglie che costituiscono il tessuto sociale della nostra città. Sempre più spesso le famiglie, invece di creare la pace, vanno incontro alla loro divisione sacrificando i figli, il nostro futuro».
Avviandosi alla conclusione, mons. Ceccobelli ha detto: «i danni che vengono provocati con provvedimenti che non sostengono la famiglia e i giovani, cadranno sul nostro futuro. Quante persone sofferenti e povere ci sono nel mondo, che invocano giustizia e pace. Abbiamo bisogno della forza e della grazia di Costanzo, la cui testimonianza di fede e di amore per il Vangelo ci aiuta ancora oggi