Perugia-Cittadella 0-2. Grifo, ancora una sconfitta senza gioco. Ma Castori ci crede sempre.
Scritto da Redazione il 30/10/2022Doveva essere il giorno del rilancio, è stato quello dell’ennesima delusione per il Perugia. Opposto ad un Cittadella quadrato, smaliziato, aggressivo, capace di occupare bene gli spazi e offendere con buona costanza cercando la verticalità, il Grifo ha evidenziato i soliti limiti in fase costruttiva. Limiti oggi accentuati da un centrocampo incapace anzitutto di accorciare con gli altri reparti. I veneti hanno così preso tutte le seconde palle, palleggiato bene tra le linee, sono arrivati per primi su tutti i contrasti e hanno messo in difficoltà la retroguardia perugina. A questo si deve aggiungere la prestazione sgangherata dell’arbitro Minelli, a volte rigido come una sbarra di ferro (vedi il secondo giallo a Iannoni, che ha fatto giocare il Perugia in inferiorità numerica) a volte permissivo come un maestro elementare bonario (secondo giallo risparmiato a Perticone) e sempre incapace di impedire ai veneti di perder tempo. Il quadro così si è completato negativamente senza scampo per i biancorossi. Che hanno lottato come hanno potuto, che qualcosa di meglio hanno fatto vedere nella ripresa dopo le sostituzioni a centrocampo sull’asse Kouan-Di Serio, e sempre fatta salva la prova di Melchiorri, comunque apparso l’unico in grado di dare senso al suo stare in campo. Ma la qualità non c’è, la costruzione del gioco latita, i giocatori sembrano andare in confusione alle prime avversità. Il cammino si fa duro, Castori rivendica, per cercare argomenti da cui ripartire, di aver comunque conquistato con la sua guida sette punti in otto partite: non molti, ma quanto basta per provare ancora a giocarsela. Il tecnico marchigiano non ha colpe specifiche, visto che non ha avuto i giocatori che aveva chiesto e, quelli che gli sono stati dati, non sono di eccelsa qualità. Castori non si arrende, ci crede ancora, da vecchia volpe della serie B sa che c’è tempo per poter rovesciare le cose e questa, a ben guardare, è l’unica nota positiva della serata. Sempre che la società lo assista a gennaio, e sempre che a gennaio non sia troppo tardi.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia