Perugia-Carpi 2-0. Due ko all’inizio, poi una gestione perfetta. Capolista battuta, grifoni ai play off.
Scritto da Redazione il 15/05/2015Due colpi da ko nel primo quarto d’ora, poi una gestione perfetta del vantaggio per tutta la partita. Tenace e vivace il Perugia che batte la capolista Carpi. Frizzante e bello all’inizio della partita, concreto e attento dopo. Stasera Camplone, che già pensa a possibili soluzioni tattiche alternative per i play off, ha riproposto il 4/3/3. Crescenzi e Faraoni esterni di difesa con licenza di avanzare; Giacomazzi e Hegazy centrali. In mediana, accanto a Fossati, Verre a sinistra e il rientrante Rizzo a destra. Attacco con Fabinho nel suo ruolo di esterno sinistro, Ardemagni e Falcinelli. È toccato proprio al ponteggiano e all’ex spezzino metter dentro le due reti che ipotecano i play off. Ancora una volta, i due hanno giocato insieme e segnato entrambi: il messaggio a Camplone è chiaro e netto.
La squadra di Castori, con sei assenti per infortuni e squalifiche, è stata sorpresa all’inizio sul piano del ritmo e ci ha messo tutto il primo tempo per riorganizzare le fila. Poi, nella ripresa, ha prodotto il massimo sforzo e, per una quindicina di minuti, ha tenuto l’iniziativa a brutto muso, con il pressing e le verticalizzazioni che hanno marchiato una stagione da incorniciare per i carpigiani. I grifoni non riuscivano più a ripartire, perché la pressione degli emiliani li induceva spesso all’errore negli appoggi. Però, a ben vedere, il Perugia in quel frangente ha corso un solo, vero rischio (conclusione di Inglese) e, per il resto, ha chiuso i ranghi, dimostrando di saper soffrire senza mai perdere la testa. Squadra in forma fisica e mentale, quella di Andrea Camplone. È questo il referto importante in chiave play off che esce dalla serata del Curi, ed è una gradita conferma dell’ultimo periodo di imbattibilità dei grifoni, arrivato a 12 partite. Adesso i grifoni ci credono, sono consapevoli della loro forza e sbagliano poco, quale che sia il modulo. Questo li porta a rischiare la giocata più difficile, a tentare la cosa imprevedibile anziché quella scontata. E così per gli avversari le cose si complicano, è una regola aurea del calcio. Ora il Perugia, tra turn over e gestione delle diffide, deve sbrigare la pratica Cittadella prima di immergersi nel clima degli spareggi per la A. Alzi la mano chi, appena quattro anni fa, avrebbe osato sperarlo.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia
Foto di Fabio Arcangeli