Perugia-Brescia 2-0. Una vittoria limpida e il Grifo rivede i play off.
Scritto da Daniele Orlandi il 06/03/2018Con sicurezza e solidità. A tratti con scioltezza e brillantezza di fraseggio. Sempre e comunque con personalità, concretezza ed efficacia. Il Perugia non lascia scampo al Brescia di Boscaglia, surclassato sul piano del gioco e del controllo della partita dall’inizio alla fine, tolti solo i primissimi minuti, necessari ai grifoni per prendere le misure col campo scivoloso. Una superiorità netta, anche se non suffragata dal possesso palla. Ma il Perugia di Breda, si sa, ora è in crescita costante e ha una sua precisa identità, fatta di controllo ferreo della fase difensiva e di ripartenze negli spazi. Questo gioco esalta le qualità in costruzione di Bianco e Gustafsson, le sgroppate generose di Mustacchio a destra, gli inserimenti a sinistra di Pajac e la solita coppia d’oro d’attacco. Di Carmine, puntuale come un orologio all’appuntamento col gol; e Cerri che, oltre a segnare anche lui con regolarità, si esalta nel ruolo di elastico che permette alla squadra di avere un aggiunto nella fase difensiva, e un possente e al tempo stesso raffinato creatore di gioco nei ribaltamenti offensivi. Se al quadro si aggiunge un trio di difesa che sempre più mostra la sua solidità, quali che siano gli interpreti schierati, si spiega la attuale solidità e quasi imperforabilità dei grifoni. Ma non basta. Perché adesso i grifoni sanno essere micidiali quando possono disporre di spazi e la manovra sa essere a tratti anche bella ed è spesso efficace. Oggi la partita era stata preparata tatticamente sulla superiorità in mezzo al campo e sui movimenti dei due mediani del Brescia, Ndoj e Martinelli, che in fase di possesso palla tendevano ad alzarsi sul lato opposto del pallone. Il Perugia ha saputo sfruttare ripetutamente i varchi che si aprivano tra i due per guadagnare metri e cercare di far male. Questa la chiave tattica principale, ma poi c’è stata l’interpretazione e l’apporto tecnico e agonistico dei singoli al disegno tattico. Tutti hanno dato il massimo, limitando le sbavature senza rinunciare a qualche bella giocata in palleggio. Insomma, l’ottimizzazione tra concretezza e coraggio di osare la giocata. Negli spazi il Perugia è andato a nozze. Molte ripartenze si son perse per qualche errore di misura o di precipitazione, ma il Perugia ha saputo far male sull’asse Mustacchio-Di Carmine col gol che ha chiuso virtualmente il match. Poi, spazio a Diamanti, applaudito sulla fiducia quando è entrato e, poi, per due o tre tocchi per i compagni non andati a buon fine, ma che hanno fatto capire a chi ancora non lo sapesse quanto l’ex nazionale potrà tornare utile man mano che la condizione crescerà. Con i tre punti di oggi il Perugia rivede dopo un lungo periodo la zona play off e si appresta ad ospitare il Foggia tra quattro giorni. Del Prete è uscito acciaccato e potrebbe essere sostituito sabato, in una partita che per caratteristiche dell’avversario, sarà diversa e, certo, non facile. Però, in questo momento, chi gioca gioca, il Grifo non ha paura di volare.
Daniele Orlandi – Tifogrifo.com