Perugia-Benevento 1-1. Grifoni, delusione cocente, una grande occasione svanita.
Scritto da Daniele Orlandi il 31/05/2017
Sul più bello, il Perugia si inceppa e esce malinconicamente dalla corsa alla serie A. È forte la sensazione di aver perso un’occasione irripetibile per tornare in paradiso. E di averla persa senza poter dire di aver fatto al meglio tutto il possibile. Il Perugia ha incocciato su un Benevento organizzato e bravo ad interpretare al meglio lo spirito dei play off, cioè il sacrificio, ma anche la capacità di osare, buttare il cuore oltre l’ostacolo con coraggio, non perdendo mai l’equilibrio di squadra. Finché le energie hanno retto, per il Perugia non c’è stata possibilità di sfondare. Chiusi i varchi, le fasce raddoppiate, Ricci ingabbiato dalla morsa tra centrocampisti mobili e punte che ripiegavano: il Perugia non ha trovato sbocchi, si è impigliato nella rete tesa da Baroni. Bucchi se l’aspettava e aveva puntato tutto sulla ripresa, quando le energie dei campani prevedibilmente sarebbero calate. È andata in effetti così, e nella ripresa il Perugia è riuscito ad alzare il baricentro. L’ingresso di Mustacchio ha dato più vivacità alla fascia destra e con più insistenza le maglie rosse hanno cominciato ad attraversare l’aria beneventana. Palle vaganti, situazioni più che occasioni, ma ripetute: e qui si è potuto capire quanto sia mancato, stasera come in tutta la stagione, l’attaccante di peso, lo stoccatore capace di fare gol anche sulle palle sporche. Anche Bucchi lo ha chiaramente ammesso in conferenza stampa, a chiusura della stagione. E questa è certamente un’analisi da cui ripartire per la prossima stagione, se si vorrà far tesoro delle carenze di quest’anno. Il futuro adesso è presto per definirlo. Bucchi probabilmente non ci sarà. Questa l’impressione che si ricava dalla conferenza stampa del dopo partita. Perché l’allenatore ha rimandato a futuri colloqui con la società e ha fatto chiaramente capire che potrà restare solo se si faranno progetti seri per ripartire dai valori del gruppo attuale, migliorandone i limiti. Si vedrà se e come la società potrà rispondere. Adesso rimane solo la delusione, la convinzione che con poco di più si sarebbe potuto ottenere molto di più. L’amarezza, certo, non cancella un bilancio più che lusinghiero di una stagione per certi versi esaltanti. Ma stasera il rammarico è più forte di ogni positività. Poi, da domani, ricomincerà un’altra storia. Che, c’è da giurarci, i 19.000 del Curi di stasera seguiranno, come sempre, attentamente.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia
Foto : Fabio Arcangeli
Scritto da 
