Perugia Avellino. Le pagelle di Simone Angelini
Scritto da Redazione il 07/11/2017
ROSATI: Breda gli da nuovamente fiducia e l’estremo difensore biancorosso risponde finalmente con una prestazione “scacciafantasmi” di grande spessore. Salva il risultato in almeno due occasioni. Redivivo. Voto 7
ZANON: Vince il ballottaggio con Belmonte ma non convince in fase di proposizione, limitandosi a qualche innocuo cross dalla trequarti. Contiene invece discretamente il dirimpettaio di turno nella sua zona di competenza. Voto 5,5
VOLTA: Il ministro della difesa deve ancora ritrovare i suoi gradi. Insieme a Monaco spesso “balla” e si fa sorprendere da Matteo Ardemagni, non tirandosi comunque indietro dalla lotta. Voto 5,5
MONACO: Come il compagno di reparto non vive una delle sue migliori giornate in maglia biancorossa. Peccato non aver potuto rivedere l’ottimo Dossena dal primo minuto. Voto 5,5
PAJAC: Dal suo sinistro può nascere sempre qualcosa di pericoloso, infatti il Perugia è molto a trazione mancina, soprattutto nella ripresa. Si disimpegna bene anche in fase di non possesso, lottando su ogni pallone. Voto 6
BRIGHI: Bada molto al contenimento e a mantenere la posizione nella mediana a due. La sua esperienza è comunque sempre utile alla causa. Voto 6
(dal 22’st BIANCO: Mette un po’ di ordine in mediana e fa da schermo per le ripartenze irpine. Voto 6)
BANDINELLI: La sensazione è che sia molto più predisposto a giocare in una mediana a tre o addirittura come esterno di centrocampo; a due in mezzo al campo sembra sovente non trovare la giusta posizione. Impegno tuttavia massimale nel “pantano” del Curi. Voto 5,5
MUSTACCHIO: Manca nello spunto e nella brillantezza quando deve saltare l’uomo, risultando spesse volte evanescente. Voto 5
(dal 10’st TERRANI: prova a vivacizzare le giocate offensive del Perugia dopo lo svantaggio. Voto 6)
BONAIUTO: Qualche guizzo interessante, da uno dei quali Di Carmine sfiora il vantaggio nella prima frazione di gioco. Calciatore cresciuto in maturità e consapevolezza nei propri mezzi dopo l’esperienza di Latina. Voto 6
FALCO: Breda lo mette a “galleggiare” fra le linee di centrocampo e di attacco, in quella che potrebbe essere verosimilmente la sua posizione ideale. Non riesce ad incidere molto, forse anche per il terreno di gioco molto pesante che non favoriva di certo le sue caratteristiche. Voto 5,5
(dal 13’st CERRI: Albertone è il cambio decisivo. Le palle nel gioco aereo sono tutte le sue, si vede negare un calcio di rigore solare e poi trasforma con freddezza quello più generoso concesso dal direttore di gara risultando decisivo ai fini del risultato finale. Voto 6,5)
DI CARMINE: Combatte e si butta con generosità nella lotta, è sfortunato nel primo tempo quando si vede respingere un tap-in a botta sicura da Frattali. Voto 6
BREDA: Due “pareggini” dal suo arrivo che interrompono l’emorragia di 5 sconfitte consecutive della precedente gestione. Sceglie inizialmente il 4-4-1-1 lasciando discutibilmente seduti molti interpreti che avevano ben figurato nella trasferta di Cremona. E’ bravo tuttavia a correggere in corsa, acciuffando un pari in rimonta che può almeno valere per il morale in attesa di tempi decisamente migliori. In attesa di trovare la giusta chiave di volta a livello tecnico, quantomeno il primo obiettivo di riequilibrare la squadra e di rimanere in partita anche nelle avversità è stato centrato. Da Venezia in avanti inizierà anche il suo vero banco di prova in una situazione complessivamente complicata e di non facile gestione. Voto 6
Simone Angelini – TifoGrifo.com
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