Perugia, 0-0 col Crotone. Prova deludente, e martedì trasferta a La Spezia.
Scritto da Daniele Orlandi il 19/09/2015
Perugia, 0-0 col Crotone. Prova deludente, e martedì trasferta a La Spezia.
Ci sono poche spiegazioni per il deludente 0-0 del Perugia contro il Crotone, tanto più visto che i calabresi han giocato in dieci dal 36′ del primo tempo. Meglio il primo tempo, dove il Grifo ha comunque tenuto i ritmi più alti e ha cercato con una certa insistenza di avvicinarsi all’area calabrese. Inguardabile e non raccontabile la ripresa, coi biancorossi incapaci di creare alcunché, irretiti dalla ragnatela crotonese, ma ancor più dalle proprie carenze. Nessuno spunto individuale, ma anche una paurosa carenza di collettivo, di idee comuni, di pensieri condivisi che permettessero ai grifoni di costruire cose sensate e pericolose per gli ospiti. Il che per Bisoli, che predica sempre che il singolo deve, se non annullarsi nel gruppo, almeno servirlo prima di pensare a se stesso, non è dettaglio di poco conto. Che mancasse un po’ di qualità, si sapeva. Forse, chi ha qualità (Lanzafame) dovrebbe esser fatto giocare in posizione meno decentrata, più nel vivo del gioco. Forse Di Carmine, per quanto oggi si sia molto dato da fare, non sempre lo fa con lucidità, con i movimenti e le traiettorie giuste. Forse, dopo il lavoro di rottura di Salifu e Rizzo, ci vorrebbe chi cuce con la fase avanzata. Tutte cose nel primo tempo abbozzate, nel secondo scomparse di scena.
Bisoli, anche perché il calendario incalza (già martedì si va a La Spezia) si aggrappa proprio al primo tempo, in cui ha visto un “buon Perugia che ha creato molte situazioni” (chiamarle occasioni non si può, visto che il Grifo di conclusioni in porta non ne ha fatte, ndr). La ripresa? Per il tecnico del Perugia i grifoni sono andati in tilt mentale, per la troppa ansia di segnare. E il problema ha riguardato tutti, anche quelli che sono entrati dalla panchina. Se un allenatore dice queste cose, oltre che per una difesa doverosa del proprio lavoro, ha certamente i suoi elementi per dirle, perché vive ogni giorno intensamente e da vicino le situazioni. Aveva chiesto tempo, Bisoli, ed è giusto aspettare che la condizione tattica e fisica dei grifoni raggiunga quella uniformità cui lui ha sempre detto di mirare, prima di tirare le somme. Per ora, il piatto piange, inutile girarci intorno. Il tempo è galantuomo, anche nel calcio, ed è giusto non precipitare giudizi e tantomeno allarmi. Alcune cose dello 0-0 di oggi, sono state calcisticamente tra le più insignificanti degli ultimi anni. Però, per fortuna, non c’è tempo per piangersi addosso. Martedì si va a Picco di La Spezia, e lì non basteranno mezzi argomenti e partite giocate a metà.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia
foto: Fabio Arcangeli
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