Perché Il Perugia non riesce più a vincere al Curi?
Scritto da Redazione il 29/11/2016
Il Grifo di Bucchi ottiene il terzo pari consecutivo e quinto risultato utile di seguito. Ma mentre fuori casa il Grifo, come il Cittadella, ha una media da primato, conquistando 13 punti in 8 gare (3 vittorie, 4 pari e 1 sconfitta) ed è secondo solo al Verona (14 punti in 8 incontri:, 4 successi, 2 pari e 2 perdite) , fra le mura amiche la compagine allenata da Bucchi stenta. Infatti è dal 15/10/2016 (Perugia-Cittadellai 2 a 0), ossia da 44 giorni e 3 turni che non riesce a prevalere sugli avversari che ha avuto di fronte (Perugia Carpi 0-2, Perugia-Trapani 1-1, Perugia Novara 0-0), conquistando appena 12 punti su 24 in palio. La media più bassa delle squadre che fanno parte della griglia degli spareggi promozione. Come si spiega questa differente rendimento? Nell’ultima gara disputata in casa con il Novara di Boscaglia (reduce da tutte sconfitte in trasferta ad eccezione della vittoria per 0-4 a Verona), venuto al Curi con l’intento di chiudersi (magari colpire in contropiede) e perdere tempo, è arrivato uno 0-0 con tanto rammarico per le occasioni non sfruttate, soprattutto da Di Carmine. Questo ennesimo risultato in casa fa un po’ riflettere tutto l’ambiente di Pian di Massiano, perché questo Perugia, ormai diventato una vera minaccia per le avversarie in trasferta, davanti al pubblico di casa (sempre numeroso) non riesce più a vincere ed ad aggiungere in classifica il classico +3. Tanti, seppur non si vince, sono gli aspetti positivi che ha dimostrato questa squadra firmata Christian Bucchi, partendo da un reparto difensivo impeccabile con la ritrovata coppia Monaco-Volta che non ha praticamente mai fatto arrivare palloni pericolosi all’estremo difensore biancorosso Rosati e con Belmonte, riproposto sulla fascia destra a sorpresa (anche dopo il rientro di Del Prete), che ha impressionato soprattutto per le sue qualità difensive annullando qualsiasi incursione sulla fascia sinistra novarese; anche il centrocampo è apparso in buona forma con i soliti Dezi e Brighi che hanno dato quantità e qualità alla manovra e un buon Ricci (al posto di Zebli) in cabina di regia che è riuscito a esprimersi in maniera sufficiente; ciò che invece non è apparso positivo è stato il reparto offensivo con il classico trio d’attacco Nicastro-Di Carmine-Guberti, visti un po’ stanchi, ma che comunque sono riusciti ad impensierire più di tanto il ben attento portiere ospite Da Costa. Quello che ci si chiede da più parti può la solita difesa schierata a 5 dai tecnici che vengono al Curi neutralizzare le potenzialità offensive del Perugia? Inoltre, viste le difficoltà che trovano le punte biancorosse a segnare in casa, non è il caso di cambiare qualcosa negli schemi d’attacco? Magari avvalendosi, non per 5 minuti però, delle doti tecniche e della esperienza di Bianchi? Queste sono le domande che tutti si fanno e le pongono al bravo allenatore Bucchi. Questi i problemi che dovrà risolvere. Infatti se è vero che in un campionato molto livellato il Perugia veleggia al sesto posto in piena zona promozione, è altrettanto vero che i troppi punti persi in casa contro compagini non del tutto irresistibili, ciò fa crescere il rammarico per l’occasioni perse per essere in una posizione di classifica molto migliore. Ora il Perugia è atteso da due trasferte difficili, la prima giovedì a Marassi, dove, per la Coppa Italia affronta il Genoa. Ce la troviamo di fronte proprio in un periodo in cui la compagine di Ivan Juric è in un periodo di forma davvero stratosferica ed è reduce dalla meritata vittoria per 3 a 1 contro la Juventus. Mentre domenica 04 dicembre il Perugia giocherà contro la capolista Hellas Verona che ha ritrovato il sorriso grazie al successo per 1 a 0 sul Bari che viene dopo le brutte sconfitte a suon di reti proprio con Novara e Cittadella.
Eddy Cecigli – TifoGrifo.com
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