TifoGrifo.com: Web Radio Tv Perugia, calcio, sport, sito, giornale,news

Pagelle dei Grifoni promossi in serie B di Fortunato Vinci

Scritto da il 07/05/2014

pagellegrifoniseriebKOPRIVEC: In qualche occasione ci ha fatto temere il peggio e il bisogno di dover ricorrere al defibrillatore, ma in tante partite è stato lui il salvatore della patria biancorossa. Voto 7,5.

 

CONTI: Pretendere, come ha fatto qualche sprovveduto, di mettere insieme la giovane età e l’esperienza, è cosa, di per sé, incongruente. Il ragazzo, appena diciannovenne, ha commesso, secondo logica, qualche errore nelle prime uscite, poi è cresciuto e si è conquistato, meritatamente, il suo spazio. Da incorniciare la prestazione contro il Pontedera. Voto 7.

 

MASSONI: Si sente dire che è un po’ lento e questa è quasi un’ovvietà considerando la statura del giocatore. Ma in difesa serve soprattutto il tempismo e, appunto, il fisico. E’ lui ce li ha e li ha fatti valere nel corso di tutto il campionato. Un gol. Voto 7

 

SCOGNAMIGLIO: Un gigante che ha messo in soggezione chiunque ha dovuto affrontarlo. E’ stato certamente uno dei punti di forza di questa squadra, anche con i suoi, utilissimi, quattro gol. Voto 7,5.

COMOTTO: Ha fatto il jolly ed è stato utile e prezioso non solo per il settore arretrato, ma anche a fare la chioccia tra tanti giovani, in campo (da capitano) e fuori. Peccato che qualche volta si è fatto prendere (eccessivamente) dalla vis agonistica che ha fatto aggio sulla navigata esperienza maturata anche sui campi di serie A. Voto 7.

 

MOSCATI: E’ un centrocampista di quantità e di qualità. Questa estate, con il Livorno, sua squadra di appartenenza, ha “rischiato” di giocare in A. Visto come si è comportata la compagine toscana, penso che, con la maglia amaranto, non avrebbe demeritato. Meglio per il Perugia, naturalmente, che ha potuto giovarsi della sua bravura. Ha cercato di dare profondità al gioco con grande dinamismo e spirito di sacrificio. Nella bacheca anche cinque gol (1 rig.), non solo importanti, ma anche di pregevole fattura. Ci sono tutti i presupposti perché possa fare una brillante carriera. Voto 7,5.

 

FILIPE: I piedi sono buoni e le idee non mancano. Soffre un pochino quando i ritmi sono alti e gli avversari veloci, ma anche se non sempre adeguatamente apprezzato, ha dato un contributo significativo nella conquista della promozione. 1 gol. Voto 7.

 

NICCO:.Un interno che spesso ha anche le intuizioni giuste per fare il rifinitore e offrire ai compagni d’attacco palloni facili da spingere in fondo al sacco. Non è stato per niente casuale che le sue giornate migliori hanno coinciso con il Perugia più bello, brillante e convincente. E’ calato un po’ nell’ultima parte del campionato. Due i gol segnati. Voto 7,5.

 

MAZZEO: Qualcuno con scarsa conoscenza del calcio ed in preda ad allucinazioni, aveva addirittura immaginato, peraltro frettolosamente, un altro caso Clemente. Non c’era alcuna analogia, ed, infatti, il giocatore si è dimostrato un uomo prezioso, addirittura, in qualche frangente del campionato, indispensabile. Basta ricordare quante volte, seppure facendo la staffetta, quindi entrando a partita in corso, è stato decisivo, tanto che nelle ultime partite è diventato titolare e un punto di forza dei biancorossi, contribuendo concretamente alla promozione con i suoi 13 gol (1 rig). Voto 7,5.

 

SPROCATI: Un puledro di razza con la falcata giusta per incedere sulle fasce con decisione e rapidità. Non ha disdegnato il tiro a rete ed ha fatto cinque gol “pesanti” in momenti particolarmente delicati (vedi Ascoli). E’ un gioiellino, già pronto a spiccare il volo verso categorie superiori. Voto 7.

INSIGNE: Il bagaglio tecnico è di primordine. Ha reso certamente meno rispetto alle attese, forse perché non ha attitudine, quando gioca sulla fascia, a recuperare, come impone il modulo 4-3-3 adottato da Camplone. Poi è scomparso dalla scena per un grave infortunio. Peccato, perché ha i numeri per dare spettacolo e per fare, di conseguenza, una scintillante carriera. 1gol. Voto 6,5.

EUSEPI: Al suo arrivo a Perugia, qualcuno di quelli che sa a memoria l’almanacco Panini, e sol per questo pensa di sapere di calcio, spiegava al popolo dei tifosi che la scelta fatta dalla società era sbagliata perché non era una prima punta (e dagli…) e non era un goleador. Invece ha dimostrato che ci sa fare anche sotto rete. Con 13 gol di cui quattro su calci di rigore, è stato (con Mazzeo) il goleador della squadra. Oltre al fatto – e non si tratta di un dettaglio – che ha sempre aperto ampi squarci nelle difese avversarie dove si potevano inserire i suoi compagni. Credo, infatti, che non sia un caso che siano stati 12 giocatori diversi a mettere a segno i 52 gol. Voto 7,5.

 

FABINHO: Ricordate lo slogan pubblicitario della Esso? Metti un tigre nel motore. Quello era una bufala. Lui, invece, è vero, e con le sue imprevedibili accelerazioni, il passo imperioso, a tratti irresistibile, ha sorpreso e travolto gli avversari, capovolgendo, nei momenti difficili, il fronte del gioco. Pur essendo andato al tiro un’infinità di volte, ha segnato poco: solo cinque gol. Anche nell’ultima gara contro il Frosinone, solo davanti alla porta sguarnita, sembrava impossibile sbagliare, lui, però, c’è riuscito; purtroppo è il suo punto debole. Voto 7,5.

 

VITOFRANCESCO: Uomo tuttofare, anche di sostanza, nella zona centrale del campo. Si è fatto sempre trovare pronto ogni qualvolta è stato fatto scendere in campo. 1 gol. Voto 6.

SINI: Ha giocato sicuramente meglio da centrale, dove è stato schierato in alcune occasioni. Come esterno sinistro di difesa, invece, ha fatto vedere qualcosa di buono prevalentemente in propensione offensiva, un po’ meno in fase difensiva, dove si è trovato un po’ a disagio. Nel complesso, tuttavia, è stato sicuramente positivo. Voto 7.

HENTY: Il nigeriano, considerato il nuovo Weah, è arrivato a gennaio dallo Spezia, che, in prestito, lo aveva avuto dal Milan. Non gli sono state concesse molte occasioni per mettersi in luce. Il giovane, tuttavia, ha segnato un gol ed ha dimostrato di avere ampi margini di miglioramento. Voto 6.

ANDREA CAMPLONE: Il tecnico, richiamato dopo un addio sgarbato e precipitoso, e forse anche immeritato, ha mostrato di saper gestire molto bene la situazione che ha trovato. Ha avuto a disposizione tanti calciatori, tutti (o quasi) meritevoli di giocare titolari, cosa che, per ovvie ragioni, non era possibile e lui è stato bravo a gestire la questione applicando abilmente un saggio turnover. Azzeccati quasi sempre i cambi che, tante volte, hanno dato la svolta alla gara. In qualche momento del campionato ha ricevuto critiche eccessive e sul suo conto è stata fatta qualche polemica di troppo. E’ accaduto quando la squadra, pur creando decine di occasioni, non riusciva a segnare, però gli “esperti”, si sono dimenticati di un piccolo particolare: a scendere in campo non era lui e nemmeno a tirare in porta. Si è trattato, tutto sommato, di schermaglie che stanno nell’ordine delle cose.

Se l’è cavata bene, anche a proposito del dogmatico 4-3-3, rivedendolo secondo logica ed intelligente pragmatismo, pur essendo sottoposto a forti pressioni, inevitabili in un ambiente che “pretende” sempre risultati e bel gioco. Lui, alla fine, (dei due anni) ha raggiunto sia il primo sia il secondo risultato, in un girone in cui – è doveroso ricordarlo ai soliti “esperti” – le squadre, partite con l’obiettivo (ed il potenziale tecnico) di vincere il campionato, erano almeno sei. Ed il fatto di essere riuscito a conquistare direttamente la promozione, tra tante società forti ed ambiziose, è stato un grande risultato, alla vigilia del campionato per niente scontato. Tutte queste considerazioni fanno meritare all’allenatore (ed al suo vice, Giacomo Dicara) un giudizio ed una valutazione eccellente. Voto 9.

GORETTI: Un’idiozia che ho sentito dire sul suo conto, peraltro in maniera spregiativa, è che sarebbe il “tirapiedi” del presidente. Cioè avrebbe delle gravissime colpe solo per il fatto di aver sempre fatto quello che voleva Massimiliano Santopadre. Certamente ha sentito e deciso sulle indicazioni del presidente, ci mancherebbe: è il suo datore di lavoro! Quel che è sicuro è che, pur essendo una matricola, chiamato ad operare in un ambiente affollato di lupi, si è saputo destreggiare molto bene, con umiltà e competenza, e con risultati assai apprezzabili. Voto 8.

I Protagonisti dietro le quinte: Fatalmente, come capita in tanti altri campi, ma nel calcio in modo particolare, i protagonisti sembrano solo quelli che tutti i giorni sono sui quotidiani e appaiono in televisione. Ma protagonisti, altrettanto essenziali, sono anche coloro che lavorano, spesso in silenzio, dietro le quinte, per dare il loro contributo, piccolo o grande, poco importa, ma comunque importante e significativo per il funzionamento e la crescita della società, e per i successi che poi tutti vedono ed apprezzano sul campo. Non posso ricordarli tutti, e di questo mi scuso, ma almeno una citazione se la meritano Mauro Lucarini, Ivano Ercoli, Simone Rubeca, Andrea Mortati, Marcello Pizzimenti, Giuliano Cerulli, Renzo Luchini e Sandro Paiano.

SANTOPADRE: Li ha scelti direttamente, o indirettamente, tutti lui. Ci ha messo i soldi. Si è fatto pure tatuare il grifo sul braccio sinistro. Poteva fare di più e di meglio? Certamente no, ed allora il 10 è un voto scontato e strameritato.

TIFOSI: Si dice che i tifosi sono il dodicesimo uomo in campo. Se è così, il Perugia ha vinto perché ha sempre giocato con un uomo in più, anzi, visto il numero, l’entusiasmo e la passione, con due uomini in più; ma è meglio non dirlo, altrimenti lo “scopre” il Frosinone e ricorre alla giustizia sportiva per far annullare il campionato. Certo è che la squadra biancorossa non è stata mai lasciata sola dai suoi appassionati supporter, che si sono sobbarcati viaggi pesanti (per i disagi e per i costi) come Catanzaro e Lecce, per seguire le imprese del Grifo, per sostenere e per vivere direttamente questa cavalcata meravigliosa che ha consentito di raggiungere la serie B, un traguardo di assoluto rilievo. In una giornata indimenticabile fatta di colori, di entusiasmo, di suoni, di grandissime emozioni. Certo, una città, meglio una provincia che ha così tanti tifosi merita anche qualcosa di più, ma, per ora, è il caso di accontentarsi. E, allora, se lo sport è festa, in alto i calici, cin cin, e festa sia.

Fortunato Vinci -TifoGrifo Web Radio Tv Perugia

 

Scritto da
il 07/05/2014.
Registrato sotto Pagelle, PERUGIA CALCIO, Primo Piano, SPECIALI.

Multimedia

passionebiancorossa

Tifogrifo - Quotidiano ed Emittente Radio-Televisiva Web - Autorizzazione 33/2002 Registro dei Periodici del Tribunale di Perugia 24/9/2002 - Iscrizione Registro Operatori Comunicazione N° 21374 - Partita IVA: 03125390546 - Iscritta al registro delle imprese di Perugia C.C.I.A.A. Nr. Rea PG 273151 – © Tutti i diritti sono riservati - Studio grafico: EffePi Soluzioni Grafiche - Provider: Aruba Spa