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Orgasmo

Scritto da il 01/04/2014

BisbylandiaMassì, dai, diciamocelo.

Dopo una partita giocata per larghi tratti in inferiorità numerica per un rosso opinabile a Massoni (come opinabile è stata la loro prima espulsione all’inizio del secondo tempo: forse all’intervallo l’arbitro ha accusato qualche senso di colpa per il rosso e per altri fischi un po’ così?),

dopo aver sofferto solo nella fase finale del primo tempo, quando nonostante l’uomo in meno il Perugia ha continuato ad attaccare senza sosta, esponendosi fatalmente al contropiede ascolano che ha prodotto 3 occasioni pulite, le uniche che i bianconeri hanno avuto per tutto l’incontro,

dopo aver sfiorato il gol con mezza squadra (da Fabinho a Mazzeo, da Filipe ad Eusepi, da Comotto a Nicco) per un totale di almeno15 occasioni pulite,

dopo aver subito negli ultimi minuti di gara una ulteriore espulsione idiota, perché fallo ascolano, reazione di Conti e controreazione del bianconero non possono produrre rosso per il nostro giocatore e giallo per l’altro né per logica né per matematica,

dopo la pantomima della seconda espulsione ascolana, con il capitano del “Picchio” che ha passato 2 minuti a girare per il campo per passare la fascia fingendo di non saper bene a chi ed aizzando il pubblico come manco uno che esce a due minuti dalla fine con la Champions in tasca,

dopo tutto questo il mio commento era:

“Vabbeh, ma se c’è un Dio del calcio questa la vinci all’ultimo minuto di recupero, e magari su autogol”. E poi boh, a distanza di 100 metri da quel pallone io non ci ho capito una mazza, dalla mia visuale Sprocati era coperto ed io non l’ho proprio visto arrivare, ho solo pensato che la palla stesse andando tra le braccia del portiere ed invece ad un tratto cambia direzione e la rete si gonfia, in basso alla destra dell’estremo difensore ascolano e non c’è stato altro, dopo un secondo di sorpresa, non c’è stato altro che urlare ed assaggiare i gradoni del Del Duca, soffici per l’occasione come il divano di casa.

Orgasmo

(una immagine di gioia simile a quella provata domenica tratta dal capolavoro “Febbre a 90”, ma se potete leggete il libro, che per un appassionato di calcio è anche più bello)

E per completare l’analogia con “Febbre a 90”, ma me ne accorgerò solo sulla strada del ritorno, mi immedesimo totalmente in Colin Firth e subito dopo la rete ordino a tutti di riposizionarsi, sant’Iddio, perché non sarò pessimista come il suo personaggio che subito dopo il gol esclama, quasi a esorcizzare le sue fottute paure “vedrai che battono il centro, vengono dritti giù da noi e segnano”, ma l’emozione così grande, violenta e straziante di quel gol giunto al culmine di una partita ed esploso forte come, massì, come un orgasmo, beh quella sensazione di violenta beatitudine se mi fosse stata violata un’altra volta (do you remember Favasuli?)… no, no eh! Ed infatti, come nel 99% dei casi, finisce con un lancio lungo, una ribattuta ed il triplice fischio di uno che ha sbagliato mestiere.

Ecco, ora però le analogie col film finiscono, dato che poi ci sono le scene dei festeggiamenti e da festeggiare, ancora, non c’è nulla. Pigiamo stop e speriamo di pigiare di nuovo play tra un mesetto, per quello. Infatti, come ha potuto constatare il simpatico capitano dell’Ascoli (simpatico come un herpes, si intende), come non aveva vinto lui la Champions League uscendo al 93esimo, il Grifo non ha vinto il campionato ad Ascoli. Qui si intende dire che il dopo Lecce deve avere insegnato qualcosa: il Frosinone è sempre davanti e per raggiungerlo il Grifo deve vincere domenica contro un Viareggio che non ha più nulla da chiedere al campionato, ma nemmeno l’Ascoli aveva obiettivi e ciononostante ha giocato con un impegno per alcuni giocatori anche sopra le righe. Quindi domenica occhio e gambe.

 

Dopodiché, se si conseguiranno i tre punti, sarà parità di punteggio tra Grifo e ciociari con la domenica successiva Perugia- Pontedera contemporanea a Lecce- Frosinone. E se il Pontedera potrebbe ancora aver bisogno di punti di sicuro il Lecce, se non si suiciderà domenica, vorrà vincere per mantenere aperto il campionato e/o superare i ciociari in previsione dei playoff. E per il Grifo, se saprà svolgere bene il suo compitino, tutto ciò potrebbe essere molto, molto divertente.

Poi ci sarebbero le ultime due giornate e scenari fantasiosi e fantastici da immaginare. Ma la realtà è che, utilizzando una frase che sicuramente non avrete mai letto né sentito, mancano 4 finali.

 

In definitiva: l’atteggiamento del Perugia, domenica, è stato perfetto: all’attacco, corsa continua, propositività nonostante le circostanze avverse.

Se il Grifo saprà confermarsi nelle prossime due partite con queste caratteristiche le possibilità di vittoria saranno altissime, con il risultato di essere, da soli o assieme al Frosinone, in testa alla classifica. E a quel punto la squadra dovrà giocarsi le ultime due partite proprio con quelle stesse armi: all’attacco, correndo, giocando al 100%, sfidando a testa alta e petto in fuori tutte le intemperie che ci arrivano contro. Come fatto ad Ascoli, e questo a prescindere dal risultato, dato che della partita in terra marchigiana avrei parlato bene, sicuramente in minor compagnia, anche in caso fosse finita senza il lampo di Sprocati.

Con una preghiera: chiappatece quando siete davanti alla porta, perché altrimenti rischiate davvero che ci rimettiamo le penne!

Federico Basigli

 

Scritto da
il 01/04/2014.
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