Opinioni confronto. Bisbylandia – Tutti per il Grifo (ma sul serio)
Scritto da Redazione il 24/10/2017
Al Grifo sta succedendo qualcosa di grande e di brutto. Non so cosa sia, ma penso sia palese il fatto che ciò che sta accadendo travalica i fattori tecnico-tattici per ricadere in un ambito di rapporti umani. Che se sei scarso è un problema ma se subentrano altri fattori sono problemi al cubo.
Chiarisco come la penso: sono d’accordo col comunicato del Presidente. L’utilizzo di modalità violente, perché quando si spacca il vetro di un pulman di questo parliamo, non può passare inosservato. C’è un limite tra la contestazione civile e quella violenta ed un presidente non può non tutelare i suoi dipendenti. Mi pare semplice buonsenso. Ma è anche vero che quando si arriva a certi livelli spesso accade perché ci sono stati errori precedenti. Ed a mio avviso un errore della società c’è stato. Permettere che la situazione covasse i germi di una infezione che alle 21 di sabato è esplosa.
L’errore a monte, a mio avviso, si compone di due peccati, uno veniale ed uno mortale. Quello veniale è di non aver capito che la marea si andava ingrossando, che alcune cose che col campo c’entrano poco stavano prendendo il sopravvento. L’intervento di Santopadre ad UmbriaTV era una roba da “è tutt’aposto” e scommetteva, in pratica, su un buon risultato a La Spezia. Col rischio che se questo non si fosse verificato il fuoco sarebbe divampato ancora dove non erano stati messi argini. Appunto. Una frase particolare dell’intervista è stata quella in cui il Presidente ha detto che “abbiamo molta fiducia in Giunti, ma non incondizionata”, una frase che a mio avviso ha avuto un impatto su quanto visto a La Spezia. Però ormai non è più questa l’urgenza.
Il peccato mortale, invece, è stato quello di rimandare a Perugia in quel modo la squadra lasciandola in balia della contestazione. Un errore non nuovo, per la verità.
Dalla contestazione di cui fece le spese Provedel al discorso di conferma di Bisoli ai campetti, la politica societaria ha finito a volte, ma spesso nei momenti più critici, per essere rappresentata da tifosi/ frange di tifosi che hanno occupato ruoli che per quanto mi riguarda non spettano loro.
Se aggiungiamo a questi fenomeni il ruolo di detonatore dei social media e del pettegolezzo abbiamo il quadro di una situazione che si autoalimenta coscientemente o meno di ulteriori tensioni, come testimoniato dall’odierno comunicato, di cui condivido praticamente nulla, della Curva Nord.
Non so di preciso cosa sia successo negli spogliatoi, ed anche se posso pensare di aver capito un 20% preferisco fingere di non aver capito niente che faccio prima. Che ci sia qualcosa che non va è palese. Che a La Spezia ci siano state prestazioni allucinanti idem.
Solo che se ne esce solo col lavoro e col rispetto dei ruoli. Anzi, col rispetto dei ruoli e col lavoro, in questo ordine.
Quindi la società faccia la società e decida anche in maniera impopolare, facendo quello che ritiene più opportuno fare, fregandosene degli umori della piazza. I giocatori giochino e se c’e chi non ne ha voglia si tiri fuori che a 11 ci arriviamo lo stesso. Lo staff tecnico inserisca i calciatori più motivati e faccia le sue scelte, dopo La Spezia penso che alcune cose siano abbastanza chiare. I tifosi supportino la squadra. Poi al 90esimo si esprimerà quello che c’è da esprimere.
Ma ripeto che per me la cosa più importante è che la società faccia la società. Altrimenti ogni momento negativo (ed in questi anni, per la bravura della società, i momenti negativi sono stati davvero pochi) può potenzialmente diventare un Vietnam.
Ricordo a Tutti, a me per primo, che siamo tutti sulla stessa barca ed anche se ci sono simpatie ed antipatie tutto dovrebbe passare in secondo piano per il bene del Grifo. Fanculo la vanagloria personale: la B è un patrimonio da difendere e la cosa più sbagliata e dare per scontato che ci spetti per diritto divino.
Stimo Santopadre per quanto fatto finora e so che i successi del Grifo, per logiche ragioni, stanno a cuore a lui come a noi. Gli dò un consiglio semplice: scelgano, lui ed i suoi collaboratori, di testa loro. Mettano fuori rosa giocatori, esonerino l’allenatore.
QUELLO CHE SANTOPADRE PENSA SIA UTILE FARE, FACCIA.
Penso sia il modo migliore per uscire dal guado. Gaucci è stato un presidente opinabile per mille motivi, ma ci ha insegnato che nel calcio come nella vita le decisioni, anche quelle apparentemente più rischiose, vanno prese e non delegate, assunte in prima persona e non lasciate subire.
La storia del calcio ci ha insegnato che la vittoria è figlia di mille padri, ma la sconfitta ne ha uno.
Forza Massimiliano, perche in questi anni hai rappresentato più che degnamente la mia squadra. Forza Perugia, Perugia tutta.
Avanti Grifo!
Federico Basigli